aldo spinelli gianluigi aponte porto di genova

DIETRO IL LIGURIA GATE C’È LA SPARTIZIONE DEL PORTO TRA I DUE SOCI SPINELLI E APONTE – NELLA TRATTATIVA PER OTTENERE LA CONCESSIONE TRENTENNALE AL TERMINAL RINFUSE DI GENOVA NON CI SONO STATE SOLO LE PRESSIONI DI SPINELLI SU TOTI E I 40MILA EURO VERSATI: IL PATRON DI MSC CROCIERE HA AVUTO UN RUOLO DI PRIMO PIANO – IL PROGETTO DI APONTE ERA DI ASPETTARE LA COSTRUZIONE DELLA NUOVA DIGA, POI SPOSTARE LE RINFUSE A SAVONA E PIAZZARE AL LORO POSTO A GENOVA I CONTAINER – L'ARMATORE FECE INSERIRE NELLA DELIBERA UNA CLAUSOLA PER RIDISCUTERE TUTTO CON L’AUTORITÀ PORTUALE…

Estratto dell’articolo di Franco Bechis per www.open.online

 

GIANLUIGI APONTE - GIOVANNI TOTI

Circa tre settimane prima dell’arresto di Giovanni Toti a Genova, alle ore 11 del 18 aprile nella sede legale di Ponte Raffaele Rubattino a Genova si è tenuta l’assemblea della società Terminal Rinfuse Genova srl, presieduta da Sabina Cardellini. È la società nel porto di Genova al centro dell’inchiesta che ha portato agli arresti domiciliari il Governatore della Liguria, Giovanni Toti.

 

Quel giorno la società ha approvato il bilancio 2023 che si è chiuso con un utile di 652.665,82 euro e ha deciso di distribuirlo integralmente ai due soci, il gruppo guidato da Aldo Spinelli, che ha il 55% della società, e quello guidato da Gianluigi Aponte, che ne ha il 45%.

 

spinelli aponte

L’utile 2023 del Terminal Rinfuse Genova è stato il più alto degli ultimi anni: nel 2022 era ammontato a 409.076 euro e nel 2021 ad appena 31.559 euro. Quando a inizio 2022 il gruppo Aponte decide di trasferire quella quota dalla Itaterminaux srl (che per errore dei magistrati inquirenti nell’ordinanza su Toti viene considerata ancora azionista) alla Csm Italia gate spa del gruppo Msc che oggi la detiene, viene chiesto a un commercialista, Luca Rai, di stabilirne il valore. […]

 

La società viene valutata 6,7 milioni di euro. Nell’autunno 2021 però per avere quella proroga trentennale della concessione che è al centro della inchiesta giudiziaria, la Terminal rinfuse Genova si è impegnata a fare investimenti per 55 milioni di euro. Significano in media 1,833 milioni di euro l’anno. E in nessun anno nemmeno nelle previsioni più rosee degli azionisti la società avrebbe mai ripagato quella somma. Era evidente anche solo dalla lettura dei bilanci che quella operazione per cui Spinelli è accusato di avere pagato tangenti (attraverso finanziamenti legali) non aveva alcun senso economico.

 

PAGO - ALDO SPINELLI MEME BY EMILIANO CARLI - IL GIORNALONE - LA STAMPA

Eppure la proroga trentennale della concessione stava a cuore ad entrambi i soci: Spinelli di cui abbiamo letto tutto in queste settimane, ma anche Aponte (patron di Msc crociere, Snav, Gnv e tante altre società e nell’ultimo anno diventato azionista al 50% di Italo treno e nuovo proprietario del Secolo XIX di Genova), che non risulta indagato e di cui per questo si è parlato assai meno.

 

Spinelli è accusato di avere versato al comitato Toti 40 mila euro in contributi legali divisi fra quattro società subito dopo avere ottenuto dalla autorità portuale di Genova la proroga trentennale di quella concessione. Una delle quattro società che versa un contributo da 10 mila euro era per altro proprio la Terminal Rinfuse di Genova, di cui era azionista al 45% il gruppo di Aponte.

 

Gianluigi Aponte, Paolo Signorini e Alfonso Lavarello

Il patron di Msc crociere non è restato ai margini di quella proroga trentennale della concessione al Terminal rinfuse di Genova, anzi. Se è Spinelli ad assediare Toti e il presidente dell’autorità portuale, Paolo Emilio Signorini per la durata della proroga che inizialmente sperava fosse di 40 anni, è stato invece Aponte a incidere direttamente sul testo di quella delibera di proroga.

 

Il suo legale, Alfonso Lavarello, riesce a fare inserire nella delibera una clausola che prevede la revoca della concessione in caso di cambiamento d’uso del terminal. Scrivono i magistrati nell’ordinanza: «Nella bozza della delibera di rinnovo della concessione Terminal Rinfuse, in via di elaborazione da parte degli uffici dell’Autorità di Sistema Portuale, era stata effettivamente inserita la clausola in questione, così come suggerita da Aponte tramite Lavarello, finalizzata a consentire all’AdSP di revocare la concessione in caso di mutamenti nella destinazione d’uso del terminal».

 

MARCO BUCCI - ALDO SPINELLI - GIANLUIGI APONTE - GIOVANNI TOTI

Sull’autorità portuale, dunque, incide più Aponte di Spinelli per quella delibera. Ed è chiaro perché: non vuole che abbia troppo potere l’ex patron del Genoa, e nei piani di Aponte c’è un secondo passaggio che è ben raccontato nell’ordinanza.

 

Visti i bilanci del Terminal Rinfuse è chiaro che quella concessione non è un affare avendola pagata molto più del suo rendimento annuale. Ma nessuno dei protagonisti pensa davvero che per 30 anni si tengano le rinfuse in quel Terminal. Lo sa benissimo lo stesso governatore Toti che incontrando Spinelli ci scherza su: «Ah ah (ride)… ma non ci crede nessuno. Neanche… ma neanche Pinocchio», ricevendo come risposta dall’imprenditore: «Ma Presidente… ma perché cioè era chiaro… cioè era chiaro era logico che…se noi non diciamo che facciamo rinfuse l’hai capita chi abbiamo contro? … Abbiamo contro tutto il mondo».

 

nuova diga al porto di genova - cantieri

Il piano in realtà è un altro: ottenere la proroga di 30 anni per le rinfuse, aspettare la costruzione della diga foranea di Genova già approvata dal governo di Giorgia Meloni e inaugurata da Matteo Salvini nel maggio 2023, e poi spostare le rinfuse a Savona e a Genova inserire al loro posto i container. Aponte fa inserire una clausola grazie a cui tutto dovrà essere ridiscusso con l’autorità portuale quel giorno proprio perché Spinelli non diventi il dominus unico del porto di Genova.

 

Fatto questo però i due imprenditori iniziano a lavorare a un loro accordo, tessuto con pazienza proprio da Lavarello. E giungono a una bozza che prevede la divisione fra i due del Terminal Rinfuse e del grosso dei business portuali.

 

gianluigi aponte 6

Scrivono i magistrati: «Lavarello, esaltando quindi la portata dell’accordo, chiariva che questo non si limitasse esclusivamente a definire la ripartizione del Terminal Rinfuse tra Spinelli e Aponte, ma ponesse le basi per strutturare e consolidare concordemente le posizioni dei due rispettivi gruppi logistici (“Prevede tutto, non la divisione del terminal, prevede tutto, tutto vuol dire tutto, tutto quello che era in sospeso o materia di litigio … accosti, tempi, ingressi, tutto”)».

 

ALDO SPINELLI - CARLO AZEGLIO CIAMPI

Aldo Spinelli è stato per decenni il signore dei porti e non solo di quelli a Genova e Livorno. Ha avuto il controllo anche delle squadre di calcio delle due città, e tutti i politici di ogni schieramento lo hanno sempre riverito e cercato quando avevano bisogno di qualcosa.

 

Oggi sembra che non lo conosca più nessuno, ma nella sua bacheca ci sono le foto con tutti i potenti della politica di ogni epoca. Anche quelle con l’allora presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, che il 19 settembre 2004 si recò in forma privata allo stadio di Livorno per assistere alla partita con il Chievo e festeggiare il ritorno in Serie A della squadra di calcio. Nelle tribune Spinelli e Ciampi festeggiavano il gol del Livorno (che poi però perse la partita).

 

gianluigi aponte

Ma gli anni passano per tutti, e oggi il vero potente di Genova è diventato Aponte, l’imprenditore della Piana di Sorrento oggi residente in Svizzera che ha costruito quello che oggi è il primo gruppo del mondo di trasporto navale sia di merci che di passeggeri. L’acquisizione di Italo treno è stata pensata anche per Genova, per unire treni, porto e navi. Quella del Secolo XIX immaginata nello stesso contesto ne fa ormai il nuovo Doge della città, anche se il gruppo è mondiale e la residenza in Svizzera.

 

Tutti i grandi gruppi imprenditoriali hanno finanziato la politica in questi anni, e ovviamente il maggiore beneficiario dal 2015 in poi è stato il governatore della Liguria, Toti, nelle cui mani stava saldamente il potere. Il gruppo Spinelli è ritenuto il suo grande finanziatore e negli anni ha versato o alla fondazione o al comitato elettorale di Toti 89.300 euro, qualche migliaio di euro in più di quelli contestati nell’ordinanza dei pm di Genova.

 

PAOLO EMILIO SIGNORINI - GIOVANNI TOTI

Spinelli che prima donava contributi al Pd, che aveva in mano quella Regione, ha poi finanziato negli ultimi anni anche la Lega con 30 mila euro e il pagamento di una cena elettorale da 900 euro e Forza Italia per 25 mila euro. Non risulta invece nei tabulati ufficiali dei partiti il contributo da lui confessato per la Lista Bonino-Pannella.

 

Spinelli però non era il solo a finanziare i partiti. Non sono molti, ma ci sono anche i contributi del gruppo Aponte: 14.050 euro versati da 4 società al Comitato Toti. […]

E IO PAGO - MEME BY EMILIANO CARLI - IL GIORNALONE - LA STAMPAPAOLO EMILIO SIGNORINI Aldo Spinelli

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni daniela santanche ignazio la russa

DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA SENZA “PROTETTORI”: GIORGIA MELONI NON PUÒ SFANCULARLA SENZA FAR SALTARE I NERVI A LA RUSSA. E SAREBBE UN BOOMERANG POLITICO PER LA DUCETTA DEI DUE MONDI: ‘GNAZIO È UN PESO MASSIMO DEL PARTITO, GOVERNA DI FATTO LA LOMBARDIA TRAMITE LA SUA CORRENTE MILANESE. SOPRATTUTTO, È IL PRESIDENTE DEL SENATO. MEGLIO NON FARLO IRRITARE: LA VENDETTA, LO SGAMBETTO, “L’INCIDENTE D’AULA”, POSSONO ESSERE SEMPRE DIETRO L’ANGOLO…

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

DAGOREPORT - A RACCONTARLO NON CI SI CREDE. RISULTATO DEL PRIMO GIORNO DI OPS DEL MONTE DEI PASCHI SU MEDIOBANCA: TRACOLLO DELLA BANCA SENESE - SE IL MEF DI GIORGETTI, CHE HA L’11,7% DI MPS, LO PRENDE IN QUEL POSTO (PERDENDO 71 MILIONI), IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI FA BINGO: 154 MILIONI IN UN GIORNO - INFATTI: SE I DUE COMPARI PERDONO SU MPS 90 MILIONI, NE GUADAGNANO 244 AVENDO IL 25,3% DI MEDIOBANCA - E DOPO IL “VAFFA” DEL MERCATO, CHE SUCCEDERÀ? TECNICAMENTE L’OPERAZIONE CALTA-MILLERI, SUPPORTATA DALLA MELONI IN MODALITÀ TRUMP, È POSSIBILE CON UN AUMENTO DI CAPITALE DI MPS DI 4 MILIARDI (PREVISTO PER APRILE) - PER DIFENDERE MEDIOBANCA DALL’ASSALTO, NAGEL DOVRÀ CHIEDERE AL BOSS DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, DI CHIAMARE ALLE ARMI I POTENTI FONDI INTERNAZIONALI, GRANDI AZIONISTI DI MEDIOBANCA E DI GENERALI, PER SBARRARE IL PASSO AL “CALTARICCONE” ALLA FIAMMA (FDI)

dario franceschini elly schlein matteo renzi carlo calenda giiuseppe conte

DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ SINTETIZZARE COSÌ: IO CI SONO. E’ INUTILE CERCARE IL FEDERATORE, L’ULIVO NON TORNA, E NON ROMPETE LE PALLE ALLA MIA “CREATURA”, ELLY SCHLEIN, “SALDA E VINCENTE” AL COMANDO DEL PARTITO – AMORALE DELLA FAVA: “SU-DARIO” NON MOLLA IL RUOLO DI GRAN BURATTINAIO E DAVANTI AI MAL DI PANZA INTERNI, CHE HANNO DATO VITA AI DUE RECENTI CONVEGNI, SI FA INTERVISTARE PER RIBADIRE AI COLLEGHI DI PARTITO CHE DEVONO SEMPRE FARE I CONTI CON LUI. E LA MELONI GODE…

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…