cittadini russia

FUGA DA MOSCA - IN DUE GIORNI LA FRONTIERA CON LA GEORGIA E’ STATA È STATA ATTRAVERSATA DA 20 MILA CITTADINI RUSSI - IL TRENO DA PIETROBURGO PER LA FINLANDIA HA IL TUTTO ESAURITO DA DUE SETTIMANE. GLI AEREI PER ISTANBUL, DUBAI, TBILISI, LE POCHE DESTINAZIONI NON ANCORA BLOCCATE E CHE NON RICHIEDONO UN VISTO, SONO STATI PRESI D'ASSALTO DA INTELLETTUALI, SCRITTORI, DESIGNER, ATTORI - È UNA FUGA SENZA GLORIA PERCHÉ ESSERE RUSSI È DIVENTATA UNA VERGOGNA - LO SCRITTORE BORIS AKUNIN: “TUTTO QUELLO CHE È ASSOCIATO ALLA RUSSIA DIVENTA TOSSICO”

Anna Zafesova per “la Stampa”

 

RUSSIA - ARRESTO DI UN CITTADINO CHE PROTESTA CONTRO LA GUERRA IN UCRAINA

«Dove posso scappare, adesso, domani, immediatamente?». Irina Lobanovskaya risponde a migliaia di queste domande ogni giorno. Esperta di IT, cittadina del mondo da anni, da quanto è iniziata la guerra sta gestendo una chat dal titolo «Guida a come rilocarsi dalla Russia». Partita da 20 partecipanti, ora ne conta 40 mila, e ogni giorno si aggiunge un altro migliaio. Il loro obiettivo è uno solo: lasciare la Russia, il prima possibile, prima che il Cremlino chiuda le frontiere, prima che la vita diventi impossibile, prima che la legge sui "fake nei confronti dei militari russi" cominci a funzionare a pieno regime e chi parla di guerra o protesta contro la guerra rischi di venire condannato a 15 anni di prigione. Prima che i loro figli vengano mandati a morire al fronte.

 

Prima che finisca quel poco che resta di libertà individuale. Nella tragedia immensa dei profughi che scappano dalle bombe russe in Ucraina, il dramma dei russi che fuggono passa quasi inosservato. Ma è un esodo di dimensioni colossali. Qualche giorno fa, l'aeroporto di Erevan ha battuto il record di 42 voli arrivati dalla Russia in un giorno. La frontiera con la Georgia è stata attraversata in due giorni da 20 mila cittadini russi. Il treno da Pietroburgo per la Finlandia ha il tutto esaurito da due settimane.

Manifestanti arrestati a Mosca 4

 

Gli aerei per Istanbul, Dubai, Tbilisi, le poche destinazioni non ancora bloccate - i voli tra la Russia e l'Europa sono stati chiusi quasi subito dopo l'inizio della guerra - e che non richiedono un visto per i russi, sono stati presi d'assalto, con prezzi per i biglietti che raggiungevano cifre con tre zeri. Molti non avevano il visto, tanti nemmeno il passaporto, posseduto solo dal 28% dei russi, ma dopo due anni di pandemia anche il ceto medio globalizzato di Mosca e Pietroburgo aveva i documenti scaduti.

 

Manifestanti arrestati a Mosca 3

I giornalisti - in pochi giorni, quasi 200 grandi firme russe e internazionali hanno lasciato la Russia per non correre rischi - raccontano di ristoranti di Tbilisi e Istanbul dove si parla russo, e si discute di dove andare e cosa fare. Gli aerei che atterrano sono pieni di intellettuali, scrittori, designer, attori, che annunciano l'emigrazione sui social. «Siamo partiti per diversi motivi, ma in realtà per uno solo, la criminale guerra in Ucraina», scrive su Instagram Anton Dolin, il più popolare critico cinematografico russo. Sulla porta del suo appartamento era apparsa una grande zeta bianca, il simbolo che marchia i mezzi russi in Ucraina, un avvertimento sinistro ai nuovi "nemici del popolo".

 

Manifestanti arrestati a Mosca 2

La tolleranza verso il dissenso è sotto zero, lavorare è impossibile, versare aiuti alle vittime della guerra è un crimine, «ho già twittato abbastanza per un processo per alto tradimento», dice Lobanovskaya a Meduza, il giornale online dell'opposizione oscurato in Russia. È la riedizione surreale della grande fuga dalla rivoluzione bolscevica, dei "piroscafi dei filosofi" che salpavano nel 1922 dalla Crimea, con a bordo quelli che Lenin definiva «non il cervello della nazione, ma la sua merda».

 

Manifestanti arrestati a Mosca 5

Come allora, si fugge spesso con quello che si ha addosso: le banche e le carte di credito sono sotto sanzioni occidentali, il rublo si è svalutato quasi della metà, e Putin ha praticamente bloccato i bonifici per l'estero. Gli oligarchi si erano attrezzati vie di fuga da anni, gli intellettuali scappano con pochi contanti e una valigia. Un gesto disperato, che molti non hanno il coraggio di fare, per non abbandonare i genitori o i figli, perché non hanno i mezzi per sostenersi nemmeno i primi tempi: «Anche se i confini venissero chiusi, non sarebbe per sempre», è il messaggio che Irina lascia a chi le scrive terrorizzato di rimanere nella prigione che la Russia è diventata.

 

manifestanti contro la guerra arrestati in russia 9

Nelle chat di Linkedin gli informatici trovano proposte di lavoro al volo, ma gli intellettuali legati alla cultura russa non sono molto richiesti dalle multinazionali. La possibilità di farsi finanziare dai lettori/spettatori non esiste più: le carte di credito dei russi sono bloccate, e YouTube ha proibito ai canali russi di monetizzare pubblicità. È una fuga senza gloria infatti, mentre «tutto quello che è associato alla Russia diventa tossico», si rammarica il popolarissimo scrittore Boris Akunin.

Manifestanti arrestati a Mosca

 

Essere russi è diventata una vergogna, e Dolin spiega di essere fuggito anche «per non diventare complice»: «Non avremo né possibilità, né diritto a dimenticare. Siamo marchiati». Il discorso della vergogna è tra i più dolorosi, soprattutto per chi aveva fatto opposizione a Putin per vent' anni. Memorial Italia ha fatto un appello per concedere ai dissidenti russi asilo in Europa come a vittime del regime di Putin. Ma il senso di colpa non si cancella, dice Dolin: «Gli ucraini vinceranno, hanno già vinto... Noi, viviamo una catastrofe morale... La Russia non esiste più».

Ultimi Dagoreport

maria rosaria boccia gennaro sangiuliano giorgia meloni

IL BOTTO DI FINE ANNO: IL 1 AGOSTO 2024 (DUE SETTIMANE DOPO IL TAGLIO SUL CAPOCCIONE) GENNARO SANGIULIANO FIRMO' IL DECRETO DI NOMINA DI MARIA ROSARIA BOCCIA A SUA CONSULENTE – IL DOCUMENTO SBUGIARDA “GENNY DELON” (CHE AL TG1 MINIMIZZO' IN MODO VAGO “MI ERA VENUTA L’IDEA DI NOMINARLA”) E SOPRATTUTTO GIORGIA MELONI, CHE MISE LA MANO SUL FUOCO SULLA BUONA FEDE DEL MINISTRO (“HA DECISO DI NON DARE L’INCARICO DI COLLABORAZIONE. MI GARANTISCE CHE QUESTA PERSONA NON HA AVUTO ACCESSO A NESSUN DOCUMENTO RISERVATO”) – L’ITER SI BLOCCO', DANDO IL VIA ALL’INCHIESTA DI DAGOSPIA CHE PORTÒ ALLE DIMISSIONI DEL MINISTRO. MA QUESTO DOCUMENTO APRE NUOVE DOMANDE: 1) PERCHÉ, DOPO UN PRIMO STEP, LA NOMINA NON È STATA FINALIZZATA? 2) COSA È AVVENUTO TRA IL GIORNO DELLA NOMINA, E IL 26 AGOSTO, GIORNO DEL DAGO-SCOOP? 3) QUALCUNO È INTERVENUTO A BLOCCARE LA NOMINA A CONSULENTE DELLA BOCCIA? 4) CHI SI È MOBILITATO PER SILURARE L'IMPRENDITRICE? 5) DAVVERO TUTTO È AVVENUTO A COSTO ZERO PER LO STATO? 

pierferdinando casini e matteo renzi nel 2009

DAGOREPORT – RENZI CI AVEVA VISTO GIUSTO: VOLEVA COME LEADER DEL CENTRO PIERFERDINANDO CASINI - PECCATO CHE L’EX PRESIDENTE DELLA CAMERA ABBIA DETTO DI NO NELLA SPERANZA DI ARRIVARE, UN DOMANI, AL QUIRINALE. MA IL SUCCESSORE DI MATTARELLA VERRÀ ELETTO SOLTANTO NEL 2029 E FINO AD ALLORA, CAMPA CAVALLO, PUÒ SUCCEDERE DI TUTTO E DI BRUTTO -  “PIERFURBY” POSSIEDE I CROMOSONI PERFETTI PER FEDERARE LE DIVERSE ANIME ORFANE DI UN PARTITO LIBERALE CONSERVATORE A FIANCO DEL PD: DEMOCRISTIANO, BUONI RAPPORTI CON IL VATICANO, POI NELLE FILE DEL BERLUSCONISMO FINO ALL'ARRIVO COME INDIPENDENTE, GRAZIE A RENZI, NELL'AREA PD, IL BELL'ASPETTO, L'ELOQUIO PIACIONE E I 40 ANNI IN PARLAMENTO... (SE L’AMORE PER IL DENARO NON L'AVESSE RINCOJONITO, CHISSÀ DOVE SAREBBE OGGI RENZI)

antonio tajani cecilia sala giorgia meloni ali khamenei

DAGOREPORT - CON UN MINISTRO DEGLI ESTERI (E UN GOVERNO) ALL'ALTEZZA, CECILIA SALA NON SAREBBE FINITA IN UNA GALERA DI TEHERAN - LA NOTIZIA DELL'ARRESTO A MILANO DELLA ''SPIA'' IRANIANA ABEDINI, SU "ORDINE" USA, E' DEL 17 DICEMBRE. DUE GIORNI DOPO LA SALA VIENE IMPRIGIONATA - BENE, CONOSCENDO LA "DIPLOMAZIA DEGLI OSTAGGI" PRATICATA DALL'IRAN (ARRESTI UNO DEI MIEI, IO SEQUESTRO UNO DEI TUOI), PERCHE' LA FARNESINA E PALAZZO CHIGI, SOTTOVALUTANDO I "SEGNALI" DELL'INTELLIGENCE-AISE, NON SI SONO SUBITO ATTIVATI PER METTERE IN SICUREZZA GLI ITALIANI IN IRAN? - SCAZZO CROSETTO-TAJANI - NON SAREBBE LA PRIMA VOLTA CHE IL GOVERNO MELONI SI TROVA A GESTIRE NEL PEGGIORE DEI MODI UN DETENUTO NEL MIRINO DI WASHINGTON (NEL 2023 IL RUSSO ARTEM USS). IL VICEMINISTRO AGLI ESTERI, EDMONDO CIRIELLI (FDI), GIÀ ANNUNCIA CHE LA “SPIA” IRANIANA ''POTREBBE NON ESSERE ESTRADATA, HA COMMESSO UN REATO SOGGETTIVO, NORDIO STA STUDIANDO LE CARTE” (A NORDIO E MELONI CONVIENE FARE IN FRETTA, PRIMA CHE TRUMP SBARCHI ALLA CASA BIANCA) - VIDEO

carlo freccero dago ferragni fagnani de martino meloni giambruno

TE LO DO IO IL 2024! - CARLO FRECCERO: “NELL’EPOCA DELLA NOTIZIA TAROCCATA, IL GOSSIP RAPPRESENTA IL PRESENTE DELL’INFORMAZIONE. E DAGOSPIA VINCE (IL 2024 È L’ANNO DEL SUO MAGGIORE SUCCESSO)’’ – ‘’ IDEOLOGIE NELLA POLVERE, IDEE NEL CASSETTO, IDEALI NEI CASSONETTI. ANCHE LA POLITICA È CONIUGATA A PARTIRE DAL GOSSIP. I DUE FAMOSI FUORIONDA DI GIAMBRUNO IN CALORE SONO DIVENTATI UN EVENTO POLITICO - DI FRONTE AL NUOVO DISORDINE MONDIALE, LA TELEVISIONE HA CHIUSO FUORI DALLA PORTA LA CRUDA REALTÀ E L’HA SOSTITUITA CON IL MONDO REALITY, IN CUI NULLA È SERIO, TUTTO È ARTIFICIO - OGGI IL VERO MISTERO DEL MONDO DIVENTA IL VISIBILE, NON L’INVISIBILE. E, COME BEN SAPPIAMO, TUTTO CIÒ CHE NON VIVE IN TELEVISIONE NON HA UNA DIMENSIONE REALE”

matteo salvini daniela santanche giorgia meloni renzi giovanbattista giovambattista fazzolari

DAGOREPORT – MATTEO FA IL MATTO E GIORGIA INCATENA LA SANTANCHÈ ALLA POLTRONA: SALVINI, ASSOLTO AL PROCESSO OPEN ARMS, TURBA QUOTIDIANAMENTE I SONNI DELLA MELONI CON IL “SOGNO DI TORNARE AL VIMINALE” – PER LA DUCETTA, PERÒ, IL RIMPASTO È INDIGERIBILE: TEME, A RAGIONE, UN EFFETTO A CASCATA DAGLI ESITI INCONTROLLABILI, SPECIE IN CASO DI RINVIO A GIUDIZIO PER DANIELA SANTANCHÈ – E COSÌ, ECCO IL PIANO STUDIATO INSIEME A “SPUGNA” FAZZOLARI: IL PROCESSO DI SALVINI ERA DI NATURA POLITICA, QUELLO DELLA “PITONESSA” È “ECONOMICO”, COME QUELLO SULLA FONDAZIONE OPEN CHE VEDEVA IMPUTATO RENZI. E VISTO CHE MATTEONZO È STATO POI ASSOLTO IN PRIMO GRADO, PERCHÉ LA “SANTADECHÈ” DOVREBBE LASCIARE? (C’È UNA GROSSA DIFFERENZA NEL CASO VISIBILIA: NON ERA MAI ACCADUTO DI UN MINISTRO ACCUSATO DI AVER TRUFFATO LO STATO IN MERITO A VERSAMENTI ALL’INPS…)

angelo bonelli nicola fratoianni giorgia meloni simona agnes

FLASH – LA DISPERATA CACCIA AI VOTI PER ELEGGERE SIMONA AGNES ALLA PRESIDENZA RAI FA UN’ALTRA VITTIMA: AVS! NICOLA FRATOIANNI SI È ADIRATO PER L’ARTICOLO DI “REPUBBLICA” SUL POSSIBILE INCIUCIONE DELL’ALLEATO, ANGELO BONELLI, CON LA DESTRA. E HA MESSO AL MURO IL LEADER VERDE SBIADITO: NON TI PERMETTERE DI FARE UN’INTESA CON IL NEMICO, O SALTA TUTTO – I RAS MELONIANI DELLA RAI CI AVEVANO GIÀ PROVATO CON GIUSEPPE CONTE E IL M5S, MA LA FRONDA INTERNA DI CHIARA APPENDINO SI È MESSA DI TRAVERSO…