salvatore buzzi claudio bolla

INDOVINA CHI VIENE A CENA? - IL BRACCIO DESTRO DI BUZZI: LA CENA DEL PD? SOLO QUALCHE SELFIE, SALVATORE NON SE L’È FILATO NESSUNO - IL TAVOLO È COSTATO 10MILA EURO: HA PAGATO TUTTO LA COOPERATIVA - ABBIAMO MANGIATO POCO E MALE. RENZI? ERA INAVVICINABILE”

Antonio Massari per “il Fatto Quotidiano

 

Il tavolo alla cena di Matteo Renzi è costato 10 mila euro, ha pagato tutto la cooperativa e, tra i soci della nostra cooperativa, la 29 giugno, c’è anche Massimo Carminati”. A parlare è Claudio Bolla, braccio destro di Salvatore Buzzi, l’uomo delle cooperative rosse in affari con Massimo Carminati, il capo di Mafia Capitale.

claudio bolla braccio destro di salvatore buzziclaudio bolla braccio destro di salvatore buzzi

 

Bolla – che non è indagato – era al tavolo dell’ormai famosa cena di finanziamento per Matteo Renzi, quella del 7 novembre, e con lui c’erano anche Buzzi e Carlo Maria Guarany, entrambi arrestati nell’inchiesta romana con l’accusa di associazione mafiosa.

 

Bolla, al tavolo eravate in cinque, oltre agli arrestati Buzzi e Guarany, chi erano gli altri due?

Sono due soci della cooperativa, persone senza alcuna carica, non vi dico il nome perché non mi va di metterli in questo tritacarne senza motivo.

 

Due soci della cooperativa, senza alcuna carica, che hanno pagato mille euro a testa per finanziare Renzi?

Ma no, non hanno pagato un centesimo, Buzzi mi ha detto che ha sborsato tutto la cooperativa.

 

L’ha chiesto lei di partecipare alla cena?

Io? Ma se non ci volevo neanche andare... è Buzzi che un giorno mi chiama, mi dice: “Abbiamo preso un tavolo alla cena del Pd, c’è Renzi, ti va di venire?”. La verità è che non ci voleva andare nessuno, era in difficoltà a trovare gente disponibile, così l’ha chiesto a me e agli atri due, perché, pensando che in quel contesto ti trovi a parlare con imprenditori e amministratori locali, voleva qualcuno in grado di spiccicare due parole in italiano...

SALVATORE BUZZISALVATORE BUZZI

 

Così lei ha stretto la mano a Renzi.

Ma quando mai? Renzi era inavvicinabile.

 

Avete soltanto mangiato?

Abbiamo mangiato poco e male.

 

E quanto è costata la cena?

Presumo 10 mila euro, poi non so se Buzzi ha millantato d’aver pagato, e invece non ha pagato niente...

 

Almeno Buzzi avrà stretto buoni rapporti, quella sera, Renzi l’avrà incrociato.

Salvatore non se l’è filato nessuno...

 

Ma insomma: che ci siete andati a fare?

Gravitando intorno a quell’area politica, visto che non esiste più il finanziamento pubblico, la cooperativa s’è sentita in dovere di intervenire in favore del partito... ma si va lì per cercare contatti, relazioni, mica per la politica. Salvatore e Guarany andavano di tavolo in tavolo a cercare d’intavolare rapporti, ci sono un bel po’ di selfie...

 

Per partecipare era necessario l’invito di un politico: chi vi ha invitati?

Salvatore s’è auto-invitato. Non ha bisogno d’essere invitato. Per una cooperativa come la nostra, 10 mila euro, cosa vuole che siano? Non è bello se non ci andiamo, visto che è in corso il finanziamento del partito e non c’è più il finanziamento pubblico.

 

Carminati lo incontrava spesso in cooperativa?

Ho iniziato a incontrarlo alla fine del 2012 e le assicuro che non mi ha sorpreso per niente: la nostra cooperativa, che ha avuto al suo interno tante persone che hanno commesso reati gravi, è nata apposta per contribuire al loro reinserimento. A noi non interessa cosa abbia fatto in passato: è lo spirito della cooperativa.

 

BUZZI CARMINATIBUZZI CARMINATI

Qualche domanda a Buzzi, su Carminati, l’ha fatta?

Certo. E non soltanto io. E alle nostre domande Buzzi ha risposto: “È un lavoratore della cooperativa”.

 

Che significa un “lavoratore della cooperativa”?

Un socio.

 

Un socio?

Ho chiesto a Buzzi: “Carminati in che ruolo viene qui?”. E lui mi ha risposto: “È un socio lavoratore”.

 

Quindi Carminati, il camerata dei Nar, è socio della cooperativa rossa.

Sì, ma i soci non sono tutti allo stesso livello. C’è il consiglio d’amministrazione, la presidenza, insomma c’è una scala gerarchica: Massimo era uno dei soci, non uno dei dirigenti, non prendevo ordini da Carminati.

 

Con chi aveva rapporti, in cooperativa, il socio Carminati?

Con Buzzi e Guarany. Parlava soprattutto con i dirigenti, ma la sua presenza era sporadica, solo negli ultimi tempi era più presente. Ha segnalato dei fornitori.

 

Che tipo di fornitori e perché?

cena di finanziamento del pd a roma  salone delle fontanecena di finanziamento del pd a roma salone delle fontane

Posti da affittare nel settore dell’accoglienza, case, palazzi. Carminati ha segnalato a Buzzi degli amici, dei piccoli costruttori, quindi anche a me, ma di tutti i posti che ha segnalato, che sono due o tre, nessuno andava bene: in un caso si trattava di un albergo all’Ostiense mentre le altre due strutture erano fuori Roma, ma li ho scartati.

 

Ma Carminati era un socio vero o fittizio secondo lei?

Penso che sia stato un socio vero.

 

Ha letto il suo nome sull’elenco dei soci?

Io l’elenco dei soci non l’ho mai visto.

 

Mai visto?

Pensi che l’abbiamo cercato per quattro giorni, da quando ci sono stati gli arresti, e l’abbiamo trovato soltanto oggi: sono tre faldoni di nomi che abbiamo appena consegnato al nuovo consiglio di amministrazione.

 

E il nome di Carminati c’è?

Voglio verificarlo anche io. Voglio capire fino a che punto Buzzi può averci raccontato balle.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni romano prodi elon musk donald trump ursula von der leyen giovanbattista fazzolari

COME MAI ALLA DUCETTA È PARTITO L’EMBOLO CONTRO PRODI? PERCHÉ IL PROF HA MESSO IL DITONE NELLA PIAGA: “L’ESTABLISHMENT AMERICANO ADORA LA MELONI PERCHÉ OBBEDISCE” - OBBEDIENTE A CHI? AI VERI ‘’POTERI FORTI’’, QUEI FONDI INTERNAZIONALI, DA BLACKSTONE A KKR, CHE FINO A IERI LO STATALISMO DI MELONI-FAZZOLARI VEDEVA COME IL FUMO AGLI OCCHI, ED OGGI HANNO IN MANO RETE UNICA, AUTOSTRADE, BANCHE E GRAN PARTE DEL SISTEMA ITALIA - E QUANDO SI RITROVA L’INATTESO RITORNO AL POTERE DI TRUMP, ECCOLA SCODINZOLARE TRA LE BRACCIA DI ELON MUSK, PRONTA A SROTOLARE LA GUIDA ROSSA AI SATELLITI DI STARLINK - LA FORZA MEDIATICA DI “IO SO’ GIORGIA” VA OLTRE QUELLA DI BERLUSCONI. MA QUANDO I NODI ARRIVERANNO AL PETTINE, CHE FARÀ? DA CAMALEONTICA VOLTAGABBANA TRATTERÀ I DAZI CON TRUMP O RESTERÀ IN EUROPA? - MA C’È ANCHE UN ALTRO MOTIVO DI RODIMENTO VERSO PRODI…

giorgia arianna meloni massimiliano romeo matteo salvini

RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA FACCIA HA RITIRATO DALLA CORSA PER LA SEGRETERIA DELLA LEGA IN LOMBARDIA IL SUO CANDIDATO LUCA TOCCALINI. E ORA IN LIZZA C’È SOLO MASSIMILIANO ROMEO, UNA VOLTA SUO FEDELISSIMO - UNA MOSSA SOSPINTA SOPRATTUTTO DALL’ASSOLUTO BISOGNO DI SALVINI DI AVERE PIÙ UNITI CHE MAI I CAPOCCIONI DELLA LEGA: PER IL 20 DICEMBRE È ATTESA LA SENTENZA PER IL PROCESSO OPEN ARMS - IL CAPITONE SPERA IN UNA SENTENZA DI CONDANNA: DIVENTARE "MARTIRE DELLA GIUSTIZIA" SUL TEMA DELLA MIGRAZIONE POTREBBE TRASFORMARSI IN UNA MEDAGLIA SUL PETTO PER RISALIRE NEL CUORE DEI LEGHISTI SEMPRE PIÙ DELUSI - DOPO LE SCONFITTE ALLE POLITICHE E ALLE REGIONALI, CON LA LEGGE SULL’AUTONOMIA FATTA A PEZZI, ORA LE SORELLE MELONI VOGLIONO SALIRE ANCHE SUI TRENI, DOVE SALVINI, COME MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, VUOL FARLA DA PADRONE. IL BORDELLO CONTINUA: FINO A QUANDO?

tony effe

DAGOREPORT - TONY EFFE VIA DAL CONCERTO DI CAPODANNO A ROMA PER I TESTI “VIOLENTI E MISOGINI”? MA ANDATE A FANCULO! MENTRE PAPA BERGOGLIO ACCOGLIE SANTI E PUTTANE, TRANS E GAY, LA SINISTRA ITALIANA PROVA A IMPORRE QUESTA OSSESSIONE AMERICANA PER IL POLITICAMENTE CORRETTO CHE SI ILLUDE DI RIDURRE IL TASSO DI INTOLLERANZA UTILIZZANDO UN LINGUAGGIO APPROPRIATO. TUTTO INUTILE. PERCHÉ IL RIDICOLO È PIÙ FORTE DEL PERICOLO. DIRE OMOSESSUALE ANZICHÉ GAY NON PROTEGGE GLI OMOSESSUALI DALLA VIOLENZA DI STRADA. COSÌ COME CACCIARE DAL PALCO DEL CONCERTONE DELL’ULTIMO ANNO IL RAPPER TONY EFFE PER AVER SCRITTO BRANI CHE "VEICOLANO MESSAGGI OFFENSIVI VERSO LE DONNE E NORMALIZZANO ATTEGGIAMENTI VIOLENTI" NON CAMBIA LA VITA SOCIALE E I RAPPORTI INTERPERSONALI. MASSÌ, IN PRINCIPIO ERA IL VERBO. MA ALLA FINE C'È LA BUGIA, IL TERRORE DI ESPRIMERE LIBERAMENTE QUELLO CHE SI PENSA, DETTO ALTRIMENTI FASCISMO”

mario calabresi - elly schlein - matteo renzi - carlo calenda - ernesto maria ruffini

DAGOREPORT – CERCASI DISPERATAMENTE UN CENTRO DI GRAVITÀ PERMANENTE, DI ISPIRAZIONE CATTOLICA E MODERATA, CHE INSIEME AL PD POSSA CONTRAPPORSI ALLE ELEZIONI POLITICHE DEL 2027 ALLA DESTRA AUTORITARIA DEL GOVERNO DI MELONI (SALVINI E TAJANI NON CONTANO PIU' UN CAZZO) - MENTRE PROCEDE L'EUTANASIA DEL TERZO POLO, OSTAGGIO DI RENZI E CALENDA, SI E' AUTOCANDIDATO IL CATTOLICO ERNESTO MARIA RUFFINI, MA NON LO VUOLE NESSUNO (ANCHE PRODI DUBITA DEL SUO APPEL MEDIATICO) - RISULTATO? SI È DIMESSO NON SOLO DAL FISCO MA ANCHE DA CANDIDATO - RUFFINI O NO, UNA “COSA" DI CENTRO DOVRÀ NASCERE A FIANCO DEL PD. L'EVANESCENZA DEI CATTO-RIFORMISTI DEM E' TOTALE. IL VATICANO E L'AZIONISMO CATTOLICO NON SI RICONOSCONO NEI VALORI ARCOBALENO DELLA MULTIGENDER ELLY SCHLEIN – RUMORS DALLA MILANO CIVICA: CIRCOLA IL NOME DI MARIO CALABRESI COME CANDIDATO SINDACO PER IL DOPO SALA…