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Era pronta a uccidere. Il suo piano di morte prevedeva l’esplosione di due bombe a St. Paul prima di innescare la sua cintura esplosiva nella metropolitana di Londra. L’agghiacciante testimonianza di
Safiyya Shaikh, 36 anni, che con un sorriso stampato in faccia, ha raccontato alla polizia cosa prevedeva la sua azione che doveva ispirarsi a “un attacco terroristico in stile Sri Lanka”.
Shaikh, all’anagrafe Michelle Ramsden, è cresciuta nella zona ovest di Londra: dipendente dall’eroina, ha giurato fedeltà all’Isis e gestiva una chat per estremisti in cui continuava a ripetere di essere intenzionata a diventare la prima donna kamikaze britannica: «Voglio far parte della storia e uccidere il maggior numero possibile di infedeli».
A un ufficiale sotto copertura ha detto: «Questo è davvero quello che voglio, ma vorrei uccidere molto fratello. Fino a quando non sarò morirò. Questo è quello che voglio davvero. Dio permettendo. Sono pronto per il paradiso, ma voglio fare grandi cose, insha'Allah». Sulla chat la donna aveva condiviso le immagini del matrimonio di Carlo e Diana a St. Paul e scriveva: «Se potessi scegliere, vorreu far saltare in aria la chiesa. Con gli infedeli dentro. Voglio iniziare a pianificare l’attacco. Dico sul serio. Non solo parole, voglio azione e vendetta dal profondo del mio cuore».
Ma il suo piano di morte è stato sventato e la donna è stata condannata a 14 anni di carcere.
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