Estratto dell’articolo di Maria Elena Gottarelli per https://bologna.repubblica.it/
Assolto perché il fatto non sussiste. Tira lunghi sospiri di sollievo l’ex consigliere regionale Cinque Stelle Giovanni Favia, accusato di violenza sessuale. All'origine del processo, la denuncia di una ragazza, assistita dall'avvocato Barbara Iannuccelli, con cui Favia aveva avuto una relazione. Il fatto contestato risaliva alla notte tra il 5 e il 6 novembre 2021.
Fuori dall’aula di tribunale, l’imprenditore ora tiene in braccio suo figlio di tre mesi e si stringe alla sua nuova compagna. “È stata fatta giustizia - dice - ma non avrei dovuto trovarmi qui. Faccio fatica a essere felice, ma almeno adesso posso voltare pagina”.
A stabilire l’innocenza di Favia nell’udienza con rito abbreviato secco è stata la Gup Roberta Malavasi, dopo che il pm Tommaso Pierini aveva già avanzato una richiesta di archiviazione. Ma, in seguito all’opposizione della legale della denunciante, Barbara Iannuccelli, il gip Domenico Truppa aveva ordinato l’imputazione coatta. Erano invece cadute le altre due accuse nei confronti di Favia, quelle per stalking e lesioni.
“Nei confronti del mio assistito una vera e propria macelleria mediatica e giudiziaria”, commenta il legale di Favia, Francesco Antonio Maisano che ricorda l'importanza della presunzione di non colpevolezza nei confronti delle persone coinvolte in processi penali. […]
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