ORA CI CUCINIAMO CASIMIRRI - STRETTA UE SULL'EX BRIGATISTA LATITANTE IN NICARAGUA: “VA ESTRADATO” - FACEVA PARTE DEL COMMANDO CHE RAPÌ MORO E ORA FA LO CHEF A MANAGUA PROTETTO DAL REGIME SANDINISTA – NEL MENÙ DEL SUO RISTORANTE COMPAIONO DEGLI SPAGHETTI "ALLA PROSPERO GALLINARI" – ORA UNA RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO POTREBBE CONTRIBUIRE ALLA RESA DEI CONTI

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Luca Fazzo per "il Giornale"

 

il ristorante gastronomia el buzo di alessio casimirri a managua il ristorante gastronomia el buzo di alessio casimirri a managua

Per un altro grande fuggiasco degli anni di piombo si avvicina forse la resa dei conti: sperando che stavolta si faccia sul serio come con Cesare Battisti, e non vada invece a finire come per i sette terroristi catturati con clamore in Francia nell' aprile scorso, e della cui riconsegna all' Italia non si parla nemmeno più.

 

Nel mirino stavolta c' è un pezzo da novanta delle Brigate Rosse, il latitante con il carico di condanne più pesante e significativo: Alessio Casimirri, romano, condannato a sei ergastoli. C' era anche lui, secondo il racconto di Valerio Morucci, nel commando che il 16 marzo 1978 rapì Aldo Moro e ne sterminò la scorta. Fu l' auto guidata da Casimirri a bloccare la strada e a impedire ogni via di fuga al convoglio dello statista democristiano.

Insieme a lui, dice Morucci, c' era un altro brigatista che l' Italia aspetta da decenni di poter rinchiudere in carcere ad espiare la sua condanna, Alvaro Lojacono.

 

alessio casimirri in copertina su la prensa alessio casimirri in copertina su la prensa

Ieri il Parlamento europeo ha approvato a stragrande maggioranza la risoluzione che potrebbe contribuire a mettere fine alla interminabile latitanza di Casimirri. Come per altri suoi ex compagni, Casimirri è tutt' altro che irreperibile. Da quasi quarant' anni vive in Nicaragua, dove riparò - protetto dai vertici della rivoluzione sandinista - dopo un primo periodo di ospitalità in Libia. A Bruxelles è arrivata la votazione sulla risoluzione che tre gruppi parlamentari hanno stilato per chiedere la riconsegna immediata del terrorista rosso.

 

E potrebbe essere solo l' ennesimo tentativo infruttuoso, se l' estradizione di Casimirri non fosse inserita in una lunga serie di richieste che l' Europa si accinge a presentare alla dittatura di fatto controllata dall' ex leader sandinista Daniel Ortega e da sua moglie Rosario Murillo: si va dalla liberazione dei prigionieri politici (in carcere è finito l' intero gruppo dirigente dell' opposizione) alla revoca dello Stato d' assedio ad una indagine indipendente sulle violenze del 2018. Condizioni dure, ma alle quali Ortega dovrà in qualche modo sottostare se vuole sottrarsi all' isolamento internazionale. E gli autori della mozione confidano che la consegna di Casimirri possa essere il gesto di buona volontà meno indigesto per il caudillo marxista di Managua.

un piatto dello chef alessio casimirri, ex brigatista rosso un piatto dello chef alessio casimirri, ex brigatista rosso

 

A rendere tutto più complicato c' è il passaporto nicaraguense che Casimirri ha ottenuto pochi anni dopo avere raggiunto il Paese. Nella repubblica latinoamericana il terrorista è stato accolto come una sorta di eroe rivoluzionario, benché - stando a quanto da lui stesso dichiarato in una intervista del 2010 - avesse reso noto subito di avere fatto parte in Italia delle Brigate Rosse, come pure sua moglie, Rita Algrandi, anche lei rifugiata nel paese. A Managua insieme alla sua nuova compagna Raquel, Casimirri è diventato un ristoratore di successo: suo il «Magica Roma», frequentato dall' establishment sandinista, e «La Cueva del Buzo», punto di riferimento per i turisti appassionati di subacquea.

 

Proprio un' escursione sub nel vicino Costa Rica doveva essere qualche anno fa l' occasione per i servizi segreti italiani di catturare Casimirri: arrivò una soffiata, e il brigatista rimase al sicuro in Nicaragua. Ma il rischio maggiore di essere rimpatriato a forza, il fuggiasco lo corse quando al potere salirono i moderati del partito costituzionalista e nel 2001 il presidente Arnoldo Aleman dichiarò che «la sua presenza nel Paese è inaccettabile e vergognosa». Di lì a poco Aleman fu travolto dalle accuse di corruzione, e Casimirri tornò a vivere tranquillo.

 

BRIGATE ROSSE ALESSIO CASIMIRRI BRIGATE ROSSE ALESSIO CASIMIRRI

Ora l' Europa ci riprova, con un tentativo trasversale: in calce alla mozione c' erano tanto firme del gruppo Ppe (a partire da quella di Antonio Tajani) quanto dei Verdi e di Renews, la formazione cui aderisce Italia Viva. Ma in aula l' adesione è stata ancora più ampia: a favore hanno votato 619 eurodeputati, 40 si sono astenuti, solo 19 hanno votato contro. Il documento al punto 14 ricorda l' appello già lanciato da Bruxelles nel 2019, e chiede «l' immediata estradizione di Casimirri, che continua a vivere a Managira sotto la protezione del governo nicaraguense». La mozione richiama i sei ergastoli inflitti al latitante e il sul ruolo nella strage-simbolo del terrorismo comunista in Italia. Basterà?

DAVID SASSOLI DAVID SASSOLI casimirri casimirri

 

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