RIMINI, NON SOLO CHIAPPE AL VENTO: “È QUESTA ITALIA DEL SEI DENTRO O SEI FUORI” - UNA CITTA’ FELLINIANA E PALAZZINARA, MAZZINIANA E CLERICALE, SBRUFFONA, AMBIGUA - DA LI’ GIULIO CESARE INIZIO’ LA GUERRA CIVILE - EZRA POUND CI ARRIVO’ SULLE ORME DI SIGISMONDO PANDOLFO MALATESTA - VITTORIO TONDELLI, CHE NE FU IL CANTORE (CENSURATO), ALLA PRESENTAZIONE DEL SUO LIBRO SI FECE TROVARE IN UNA GANG-BANG DI CORPI MASCHILI - IL RACCONTO DI QUELLA SERA BY DAGO

-

Condividi questo articolo


5 LUGLIO 1985, LA PRESA DEL GRAND HOTEL DI RIMINI - COME LA PRESENTAZIONE DEL ROMANZO “RIMINI” DI PIER VITTORIO TONDELLI SI TRASFORMO’ NELLA RAPPRESENTAZIONE DEGLI ANNI OTTANTA - DAGO RICORDA: ‘’TUTTO PRONTO PER LA PRESENTAZIONE, INVITATI GIÀ ACCALCATI, FUI INCARICATO DI ANDARE A CHIAMARE TONDELLI IN CAMERA. LA PORTA ERA SEMI APERTA E QUELLO CHE VIDI - GANG-BANG DI CORPI MASCHILI ROVESCIATI SUL LETTO - HA SEMPRE RAPPRESENTATO PER ME UN QUADRO-VIVENTE DI QUEGLI ANNI, TERRIBILI E BELLISSIMI. UN "SOGNO BAGNATO" CHE TONDELLI AVEVA SVELATO CON I SUOI LIBRI"

https://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/luglio-1985-presa-grand-hotel-rimini-come-presentazione-106698.htm

 

Davide Brullo per “il Giornale”

 

teatro galli di rimini teatro galli di rimini

Il ponte di Tiberio è lì da duemila anni. Terminato nel 21 dopo Cristo, si erge sopra uno specchio d'acqua. Congiunge il centro di Rimini al Borgo San Giuliano: i cinque archi si riflettono nel fiume realizzando cinque sfere perfette, che ipnotizzano. Tale è Rimini: eterna e fugace, concreta e fasulla. Un'illusione. Sul ponte, probabilmente, Tiberio non passò mai: alle godurie romagnole preferiva il tedio di Capri, dove «si lasciò andare a delitti e atti infamanti», ricorda Tacito.

 

Rimini conserva importanti vestigia imperiali l'arco di Augusto, l'Anfiteatro, dove si sognano tigri, la statua di Giulio Cesare, che di qui passò dando lo start alla guerra civile, alea iacta est , ma importano a nessuno: tutti vanno in spiaggia, chiappe al vento, tra una milizia di brandine. Il genio dei riminesi è noto: sono stati capaci di vendere la cosa più brutta che hanno. Il mare.

 

rimini rimini

Un secolo fa a Rimini arrivò pure Ezra Pound. Non gli importava il mare: era affascinato da Sigismondo Pandolfo Malatesta, grande cavaliere d'armi vissuto nel XV secolo, signore della città, condottiero contro tutti, sconfitto dalla propria audacia. Rimini appare, trasfigurata, nel primo ciclo di Cantos (VIII-XI) e nei canti in italiano (LXXII-LXXXIII), sfatti da dolore («Rimini arsa e Forlì distrutta../ Dove il teschio canta/ Torneranno i fanti, torneranno le bandiere»).

 

Il Malatesta piacque a un altro scrittore provocatorio Rimini concupisce balordi, banditi, reietti , Henry de Montherlant, che intorno alla vita strabiliante del cavaliere scrive la pièce più bella, Malatesta, appunto. A Rimini, in un vicolo che si chiama «Gioia» che tutto dice per effervescenza mistica lavora, in solitudine, l'editore Raffaelli: ha in catalogo una collana poundiana, ha pubblicato il Malatesta di Montherlant nella versione di Camillo Sbarbaro.

federico fellini 4 federico fellini 4

 

Barba aguzza, posa carbonara, apre le porte del suo antro editoriale a chi gli va. Forse è il più raffinato tra gli editori italiani, i suoi libri sono aristocraticamente introvabili. Dominata dai «poteri rossi» pur con diverse gradazioni alcoliche, tra PCI, PDS, PD dacché l'Italia è una Repubblica, Rimini è felliniana e palazzinara, mazziniana e clericale, sbruffona, ambigua. Andrea Gnassi classe 1969, Sindaco/tiranno di sinistra ha rifatto il lungomare, per la gioia dei turisti equini, e ricostruito il Teatro Galli, inaugurato da Giuseppe Verdi nel 1857, disfatto dalla Seconda guerra. Ricorda vagamente Gabriele d'Annunzio, che a Rimini come Casanova veniva come un lampo a soddisfare i vizi e a copulare con Eleonora Duse.

ruota panoramica porto di rimini ruota panoramica porto di rimini

 

Quest' anno, dopo un principato decennale, si va a elezioni, galvanizzate dalla defenestrazione del vicesindaco, Gloria Lisi, figurina del PD che ha scelto di farsi una lista propria, fuori dalle pastoie della sinistra. Rimini è il luogo dove l'azzurro si piglia a morsi, l'istinto primeggia sulla ragione e l'estate è per sempre. Rimini è lo spazio alchemico dove si deve essere altro da sé: il dominio del caos, l'opera del carnevale, il regno di Joker. Pier Vittorio Tondelli è l'autentico Arconte della gnosi riminese.

 

rimini rimini un anno dopo rimini rimini un anno dopo

«Voglio una palude bollente di anime che fanno la vacanza solo per schiattare e si stravolgono al sole e in questa palude i miei eroi che vogliono emergere, vogliono essere qualcuno, vogliono il successo, la ricchezza, la notorietà, la fama, la gloria, il potere, il sesso. E Rimini è questa Italia del sei dentro o sei fuori», scrive, reclamando una poetica.

 

Pier Vittorio Tondelli rimini Pier Vittorio Tondelli rimini

Rimini uscì per Bompiani nel 1985, con un lancio pazzesco; i manifesti lo celebravano come «Il romanzo dell'estate», Tondelli, labbra lascive e sguardo caustico, era il taumaturgo della letteratura italiana dell'epoca: inventava mode. Lo scandalo incoronò l'evento editoriale. Il 23 giugno del 1985 Tondelli avrebbe dovuto presentare il libro a Domenica In, alla corte di Pippo Baudo.

 

La partecipazione salta. Il motivo lo spiega Tondelli: «alcune sequenze erotiche hanno turbato i dirigenti televisivi così come nell'80 Altri libertini turbò l'allora magistrato de L'Aquila Bartolomei, fino a spingerlo al sequestro». Le vendite levitano. La presentazione di Rimini il più brutto dei libri di Tondelli, epocali ma sopravvalutati accade al Grand Hotel, il 5 luglio, con Roberto Dago D'Agostino a fare da arbiter elegantiarum: «A un certo punto, tutto pronto per la presentazione, invitati già accalcati, fui incaricato di andare a chiamare Tondelli in camera. La porta era semi aperta e quello che vidi (gang-bang di corpi maschili rovesciati sul letto) ha sempre rappresentato per me un quadro-vivente di quegli anni, terribili e bellissimi».

 

rimini rimini un anno dopo 1 rimini rimini un anno dopo 1

Di quegli anni, oggi, a trent' anni dalla morte di Tondelli, non restano che un paio di film dimenticabili Rimini Rimini di Sergio Corbucci e Abbronzatissimi e l'etica incontinente della dissipazione. Le folle sono tornate a Rimini: tuffarsi nella calca è un'esperienza spirituale più profonda che immergersi nel Gange o battezzarsi nel Giordano. Scopri chi sei un altrove e percepisci che il corpo è tutto, cioè cenere. Aveva ragione Tondelli, «Rimini è l'Italia intera, lo specchio della società italiana».

 

Valerio Zurlini, ne La prima notte di quiete (1972), l'ha vista come un trattato di nebbie, una resa, riassunta nel volto di Alain Delon e nella trasognata bellezza di Sonia Petrovna, specie di dolce Ade. Per capire la contraddizione di questo luogo fatale, bisogna andare a Covignano, il colle alle spalle di Rimini, da cui l'Adriatico pare una lamina orfica. Quell'altura è zona sacra: vi sorge un santuario molto amato, la Madonna delle Grazie. Poco più in là, si eleva l'Abbazia di Scolca: è lì dal 1418, ed è magnifica l'Adorazione dei Magi del Vasari; la Madonna emerge dalla pala come un fuoco bianco.

rimini rimini 5 serena grandi rimini rimini 5 serena grandi

 

Proprio a Covignano nasce l'epopea della festa, l'epica delle discoteche, dove il corpo, ostia profana, si ostenta, si lecca, si mangia, nell'abominio fecale dell'era cannibale. Negli anni Settanta, lassù, Gianni Fabbri ha aperto il Paradiso, «punto di riferimento per il divertimento notturno in tutta Italia». Lo frequentava, accompagnato dal fratello di Gianni, Paolo Fabbri, insigne semiologo, anche Umberto Eco.

rimini rimini 4 rimini rimini 4

 

Il «Re delle notti d'Europa» stava con Grazia, la figlia di Licio Gelli, il guru della P2: lei, 32 anni, morì in un incidente stradale, nel 1988; alla guida della Mercedes 560 c'era lui, Fabbri, salvo per miracolo, amava la velocità. Gianni Fabbri muore nel 2004, quando la Riviera della notte è morta da tempo; l'anno scorso scompare il fratello Paolo. Vive, ancora, piuttosto, Mario Guaraldi, nei recessi di Covignano. Si muove con il bastone, coltiva l'orto, contorto dal male. Cinquant' anni fa ha fondato la casa editrice che porta il suo nome.

licio gelli licio gelli

 

Nel 1983 ha organizzato, nello stesso Grand Hotel sotto assedio tondelliano, la presentazione di E la nave va di Fellini: il rinoceronte nella barca, forse, è l'emblema sintetico e violento dell'incongruo riminese. «L'ultima prova è il sospetto. Tutti ti trattano come una merda e tu sospetti di tutto, di tutti. Anche che questo sia vero», mi dice Guaraldi. Pare un profeta assiso sul baratro. Il giorno, a Covignano, dura un attimo di più che altrove, quasi trattenesse il respiro; è come una rete, la luce, a strascico.

rimini rimini

 

Condividi questo articolo

FOTOGALLERY


ultimi Dagoreport

DAGO-SPIFFERA: SUSSURRI & RUMORS - COSA HA SBIANCHETTATO DALLE SUE CHAT MARIA ROSARIA BOCCIA? LA PERIZIA SUI 13 DISPOSITIVI DELL’EX AMANTE DI SANGIULIANO SARÀ LUNGHISSIMA: NON SOLO PER LA QUANTITÀ DI DOCUMENTI, FOTO E VIDEO, MA ANCHE PER VALUTARE COSA È STATO CANCELLATO IN QUESTI MESI – I MISTERI DEL BAYESIAN NON FINISCONO MAI: CHE FINE HA FATTO LA VALIGIA “FORTIFICATA” IN TITANIO IN CUI MIKE LYNCH CUSTODIVA I SEGRETI DELL’INTELLIGENCE DI MEZZO MONDO? – PERCHÉ ALMA FAZZOLARI HA LASCIATO IMPROVVISAMENTE TIM? – GIAMPIERO ZURLO DICE “MESSA” – LA STRATEGIA DI ANDREA ORCEL PER PRENDERSI COMMERZBANK: TEMPI LUNGHI, NO ALLO SCONTRO CON IL GOVERNO TEDESCO

ULTIME DAI PALAZZI: GIORGIA MELONI E L'OSSESSIONE DI "NON TRADIRE": AL CAPO DEL PARTITO POPOLARE SPAGNOLO, FEIJOO, RICORDA IL SUO RAPPORTO D'AMICIZIA CON SANTIAGO ABASCAL (NONOSTANTE VOX SIA PASSATO CON I “PATRIOTI”) – LA DUCETTA TEME LE AUDIZIONI AL COPASIR DI CROSETTO, CARAVELLI E MELILLO: RESTERANNO SEGRETE? - MOLLATO DA MARINE LE PEN, SALVINI IN GINOCCHIO DA ORBAN PER AVERLO A PONTIDA – TAJANI FACCE RIDE': “NON SONO UNO STRUMENTO NELLE MANI DI MARINA”. MA SE LA CAVALIERA GLI TOGLIE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO E CHIEDE INDIETRO I 90 MILIONI DI CREDITO, CHE FINE FA FORZA ITALIA? - LE MANCATE CRITICHE A BONACCINI PER L'ALLUVIONE E LA GITA A ORTIGIA PRO-LOLLO DELLA SORA GIORGIA 

DAGOREPORT - L’IPOTESI DI (CON)FUSIONE TRA F2I E IL GRUPPO VENETO DI MARCHI INDISPETTISCE CDP E IL GOVERNO. RAVANELLI RESTA ALLA FINESTRA? E FRENI FRENA – IL PATRON DI SAVE, SOCIETÀ DEGLI AEROPORTI DI VENEZIA, VERONA E BRESCIA, SI SAREBBE MESSO IN TESTA DI FONDERE LA SUA SGR FININT INFRASTRUTTURE NIENTEPOPODIMENO CHE CON LA SOCIETÀ F2I. MARCHI HA GIÀ PRESENTATO IL PROGETTO A PALAZZO CHIGI E AL MEF, ED È PROSSIMO A UN INCONTRO ANCHE CON GIUSEPPE GUZZETTI, MA NELLE STANZE DEI BOTTONI MELONIANI SONO DUE GLI ARGOMENTI IN DISCUSSIONE…