1. TUTTI I DUBBI SULLA FUGA IN COREA DEL NORD DEL SOLDATO TRAVIS KING. IL BIGLIETTO PER PANMUNJOM, IL FURGONE NORDCOREANO
Estratto dell’articolo di Guido Santevecchi per “il Corriere della Sera”
TRAVIS KING PRIMA DI SCAPPARE IN NORD COREA
«Assente senza giustificazione»: è formalmente definito così dal Pentagono il soldato americano Travis King, fuggito al Nord durante una visita turistica al centro del 38° Parallelo che spacca in due la penisola coreana. Tre giorni dopo, la Nord Corea non ha ancora dato alcuna informazione sulla sorte del militare.
Un atto ancora incomprensibile che ha riportato l’attenzione della stampa mondiale su Panmunjom, il villaggio dove nel 1953 fu firmato l’armistizio nella Guerra di Corea. Washington dice di aver cercato in tutti i modi di contattare i nordcoreani, sia attraverso la «linea rossa» sia chiedendo aiuto alla diplomazia svedese, perché gli Stati Uniti non hanno rapporti con Pyongyang: anzi, tecnicamente la guerra non è finita ma è solo in una fase di cessate il fuoco, da settant’anni. […]
Questa storia sembra troppo assurda per non nascondere qualche segreto. Il Pentagono dice che la prima preoccupazione è per la salute del giovane che si è consegnato ai nordcoreani, ma debbono esserci anche dei dubbi. Il sito d’informazione The Messenger ha potuto leggere il primo rapporto sul fatto scritto dagli investigatori dell’US Army.
Risulta che il soldato martedì 18 luglio, dopo aver attraversato di corsa la Linea di demarcazione a Panmunjom (un cordolo alto solo venti centimetri, perché quello è un luogo celebrativo della tregua) ha svoltato dietro una palazzina ed è salito su un furgone dell’esercito nordcoreano. Un ufficiale americano ha detto a The Messenger che va presa in considerazione anche la possibilità che i nordcoreani sapessero in anticipo delle intenzioni di Travis e lo stessero aspettando. […]
Nei pochi mesi passati nella penisola, King si era meritato tre decorazioni: la National Defense Service Medal, la Korean Defense Service Medal e l’Overseas Service Ribbon. Un ottimo elemento, ma non un’eccezione: l’esercito americano dà i nastrini quasi di routine, basta rigare dritto. Però, a settembre del 2022, Travis King si trasforma da soldato modello in teppista insubordinato: una lite in un locale notturno di Seul, prende a pugni un civile sudcoreano. Se la cava perché la vittima non sporge denuncia.
A ottobre un’altra rissa arriva la polizia e il soldato reagisce ancora, arrestato prende a calci l’auto degli agenti. Questa volta finisce davanti al giudice che lo condanna a 50 giorni di lavoro duro in una prigione sudcoreana. Carriera militare rovinata. Rilasciato il 10 luglio, con il foglio di via per Fort Bliss in Texas, dove avrebbe dovuto subire ulteriori procedimenti disciplinari. Esito possibile: congedo con disonore.
Non una bella prospettiva, ma neanche un incubo dal quale cercare riparo con una fuga assurda in Nord Corea, il regime più chiuso del mondo, dove la gente comune soffre anche la fame. Il 17 luglio, una pattuglia della polizia militare scorta King all’aeroporto di Incheon, vicino a Seul. Lo lascia dopo che ha passato il controllo passaporti e se ne va. Ma quando si trova solo, il soldato dice al personale dell’imbarco di aver perso il passaporto. Gli permettono di tornare nel salone. E da qui scompare. […]
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Il Comando Usa di Seul scopre solo la mattina dopo che King non ha preso quell’aereo. Dall’indagine militare emerge un altro fatto strano: la scorsa primavera, prima di finire in carcere, mentre era già sotto processo a Seul in attesa di sentenza, Travis King aveva prenotato due visite a Panmunjom, tramite una normale agenzia turistica. Il primo biglietto era per maggio: perso perché il giovane stava scontando la pena. Ma appena è stato rilasciato, il 10 luglio, si è subito di nuovo prenotato per il 18 luglio, pur sapendo di doversi imbarcare per Fort Bliss in Texas il 17. […]
E quella mattina, nonostante fosse ormai un ricercato, il soldato si è presentato in maglietta e cappellino neri all’appuntamento con un pullman che da Seul ha portato un gruppo di una trentina di turisti sul 38° Parallelo. […] Resta il fatto che un soldato semplice di seconda classe ha poco da offrire in termini di intelligence. […]
2. "PYONGYANG TACE SUL RILASCIO DEL NOSTRO MILITARE"
Estratto da “la Stampa”
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La Corea del Nord non risponde ai tentativi del Pentagono di negoziare il rilascio del soldato americano entrato nel suo confine pesantemente militarizzato, che la divide dalla Corea del Sud. Lo segnala un portavoce del Dipartimento di Stato americano citato dalla Bbc. Il Pentagono aveva contattato la Corea del Nord per aver notizie su dove si trovi il soldato Travis King. «Intendo che quelle comunicazioni non hanno ancora ricevuto risposta», ha detto il portavoce.
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Non è chiaro se King, di 23 anni, ritenuto il primo americano ad entrare illegalmente in Corea del Nord dal 1982, abbia disertato o speri di tornare nel Paese d'origine. Il fatto che sia una recluta di basso rango, secondo esperti avrebbe scarso valore propagandistico e di intelligence, tanto da poter indurre la Corea del Nord a rilasciarlo. Anche se il suo destino al momento sembra coperto di grandi incognite. […]
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