Mauro Favale per repubblica.it
"Ho difeso Roman a spada tratta però anche basta co' sto orrendo pataccone sempre in primo piano". Nemmeno una settimana dopo la polemica che aveva contribuito a scatenare con un'alzata di scudi in difesa del giovane candidato al III Municipio per Azione, Carlo Calenda scarica il ventunenne Roman Pastore.
Lo fa, ancora una volta, su Twitter rispondendo al "cinguettio" di un utente che con un laconico "ve la siete cercata", riposta la foto del giovane social media manager renziano inserito nelle liste per le prossime elezioni di Roma: l'immagine mostra Pastore firmare, ieri, il referendum per l'eutanasia legale e, in primo piano, lo stesso costoso orologio (non un Rolex, in verità, ma un Audemars Piguet) per il quale era stato criticato qualche giorno fa.
Allora, Calenda era sceso in campo in sua difesa: "Vergogna, ve la prendete con un ragazzo di 21 anni per un orologio". Stavolta è lui stesso che, senza mezzi termini, lo invita a evitare di insistere sull'ostentare quel simbolo che tanto aveva fatto discutere qualche giorno fa definendolo addirittura "orrendo pataccone". "Sei candidato al Municipio - scrive Calenda - Gambe in spalla e vai a prendere i voti. Evita di far parlare solo di questo. E che palle!! Pedalare". Una sconfessione in piena regola che, per il momento, non è stata commentata dal giovane candidato finito al centro dell'attenzione più per le sue "pose" social che per i contenuti della campagna elettorale.
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