sergio mattarella mario draghi

L’ELEFANTE MATTARELLA NELLA STANZA DEL CDM - DRAGHI HA PROVATO A STEMPERARE LA TENSIONE NEL PRIMO CONSIGLIO DEI MINISTRI DOPO LA RIELEZIONE DELLA “MUMMIA SICULA” AL QUIRINALE - “MARIOPIO” SPERAVA DI SALIRE AL COLLE E SI È RITROVATO DI FRONTE FRANCESCHINI E PATUANELLI, CHE HANNO FATTO DI TUTTO PER NON FARLO DIVENTARE CAPO DELLO STATO - IL CASO GIORGETTI E LA TABELLA DI MARCIA DELL’ESECUTIVO, CHE HA MOLTE QUESTIONI IN SOSPESO…

MARIO DRAGHI

Marco Conti per "il Messaggero"

 

L'atmosfera un po' tesa Mario Draghi prova ad ammorbidirla chiamando l'applauso al presidente Sergio Mattarella.

 

Nella sala del primo consiglio post elezione del Capo dello Stato, i ministri erano appena entrati in punta di piedi consapevoli di ritrovarsi con colui che nelle settimane precedenti aveva dato l'impressione di aver fatto, della possibilità di succedere a Mattarella, più di un pensierino.

 

IL SORRISO

SERGIO MATTARELLA MARIO DRAGHI MEME

Anche se alla fine è stato Draghi a frenare la corsa verso il burrone dei grandi elettori e dei leader recandosi da Mattarella, l'attesa per come il premier riprenderà il filo si mescola al timore di ciò che potrebbe accadere nell'immediato futuro.

 

«Vorrei prima di tutto salutare insieme a tutto il Governo l'elezione del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella e ringraziarlo per la decisione di rimanere per un secondo mandato», è l'esordio di Draghi entrato nella sala con il sorriso sulle labbra e che, prima di prendere posto, ha compiuto un giro del tavolo per salutare ad uno ad uno i ministri.

 

L'applauso in onore di Mattarella scatta immediatamente, così come il tutti in piedi. Ma Draghi prosegue e ci mette una sola frase per arrivare al dunque della riunione in corso e della prossima: «Condivido gli obiettivi del Presidente Mattarella», ancora in campo per «la stabilità e il bene del Paese. La lotta alla pandemia e la ripresa della vita economica e sociale del Paese, sono gli stessi del Governo».

 

GIANCARLO GIORGETTI E MARIO DRAGHI

Ecco, è questo il core business del governo, che tiene in piedi una legislatura e che, per molti versi, trascende e non considera il motivo principale che ha spinto buona parte del Parlamento a lasciarlo dov' è: la fine della stessa legislatura e il conseguente addio a stipendio e vitalizio.

 

L'intenzione di accelerare del presidente del Consiglio si manifesta poco dopo quando dà ai ministri 48 ore per fare il punto sull'attuazione degli investimenti e delle riforme di competenza dei rispettivi ministeri e indicare se servono norme o correttivi per realizzarli.

 

La riunione dura mezz' ora in un'atmosfera che, raccontano, ricorda la cena di natale di Parenti serpenti o la famigliaccia Klingenfeldt di Festen.

mario draghi patrizio bianchi

 

Attorno al tavolo circolare del Consiglio, siedono ministri che fino a ieri l'altro hanno duellato nella partita per il Quirinale e alcuni, come Franceschini, Orlando e Patuanelli, che hanno profuso un certo impegno per impedire all'ex presidente della Bce di traslocare.

 

C'è anche il ministro Giancarlo Giorgetti, appena arrivato da Milano, che ha minacciato le dimissioni e poi chiesto a Draghi un incontro per «stabilire un nuovo metodo di lavoro» che permetta al ministro di proteggersi dalle critiche di Pd e M5S - come sostiene - ma anche dallo stesso leader della Lega che non ha mai smesso di pressare l'esecutivo che comprende anche tre ministri del Carroccio.

 

mario draghi

L'incontro non è ancora nell'agenda di Palazzo Chigi, così come non c'è quello chiesto da Giuseppe Conte che però, prima, dovrebbe risolvere qualche problemino interno al Movimento. Nell'accelerazione di Draghi non c'è però nulla di ritorsivo.

 

Piuttosto l'esigenza di recuperare sulla tabella di marcia che già sconta le elezioni amministrative di primavera e probabilmente i referendum su giustizia, cannabis e eutanasia sui quali si pronuncerà a metà del mese la Corte Costituzionale.

 

Con la rielezione di Mattarella continua la stagione dei «due presidenti» in un disallineamento temporale capovolto sino a una settimana fa. «Le prossime settimane non saranno facili», prevede una ministra reduce dal Consiglio e che fa riferimento ad una serie di questioni sospese.

 

MARIO DRAGHI MEME

A cominciare dalla riforma del Csm, passando per il caro bollette e lo scostamento di bilancio chiesto da Lega e Pd sul quale Draghi continua a resistere.

 

Non sarà facile smaltire le scorie del dopo elezioni-presidenziali e Draghi sembra avere voglia di dedicarsi più alle questioni di governo che a quelle dei partiti che, come la Lega e il M5S, hanno ripreso a discutere dell'opportunità o meno di sostenere il governo, sperando - ovviamente - che la legislatura prosegua comunque. Magari anche con Draghi a Palazzo Chigi.

salvini giorgetti

MARIO DRAGHIGIORGETTI LANCIA DRAGHI AL QUIRINALE BY ELLEKAPPApatrizio bianchi mario draghi maria cristina messa MARIO DRAGHI STEFANO PATUANELLIMARIO DRAGHI GIULIO ANDREOTTI

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni donald trump joe biden

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI, FORSE PER LA PRIMA VOLTA DA QUANDO È A PALAZZO CHIGI, È FINITA IN UN LABIRINTO. E NON SA DAVVERO COME USCIRNE. STAI CON NOI TRUMPIANI O CONTRO DI NOI? CI METTI LA FACCIA O NO? IL BRITANNICO NEO-MAGA NIGEL FARAGE HA DICHIARATO CHE AVREBBE PREFERITO CHE MELONI PRENDESSE POSIZIONI PIÙ DURE CONTRO L’UNIONE EUROPEA, ALTRO SEGNALE: COME MAI ANDREA STROPPA, TOYBOY DELL'ADORATO MUSK, SPINGE SU X PER IL RITORNO DI SALVINI AL VIMINALE? VUOLE PER CASO COSTRINGERMI A USCIRE ALLO SCOPERTO? OGGI È ARRIVATA UN'ALTRA BOTTA AL SISTEMA NERVOSO DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA LEGGENDO LE DICHIARAZIONI DI JORDAN BARDELLA, IL PRESIDENTE DEL PARTITO DI MARINE LE PEN, CHE HA TROVATO L’OCCASIONE DI DARSI UNA RIPULITA PRENDENDO AL VOLO IL "GESTO NAZISTA" DI BANNON PER ANNULLARE IL SUO DISCORSO ALLA CONVENTION DEI TRUMPIANI A WASHINGTON - E ADESSO CHE FA L’EX COCCA DI BIDEN, DOMANI POMERIGGIO INTERVERRÀ LO STESSO IN VIDEO-CONFERENZA?

giuseppe conte elly schlein

LE INSOSTENIBILI DICHIARAZIONI FILO-TRUMP DI CONTE HANNO MANDATO IN TILT SCHLEIN - TRA I DUE SAREBBE PARTITA UNA TELEFONATA BURRASCOSA IN CUI LA SEGRETARIA DEM AVREBBE FATTO CAPIRE A PEPPINIELLO CHE SE CONTINUA COSÌ IL M5S CROLLERÀ AL 7% - ELLY DEVE FARE I CONTI CON L’AUT AUT DI CALENDA E CON LA MINORANZA CATTO-DEM IN SUBBUGLIO CONTRO CONTE – PEPPINIELLO TIRA DRITTO: PARLA ALLA PANCIA DEI 5 STELLE E ABBRACCIA LA LINEA ANTI-DEM DI TRAVAGLIO SU RUSSIA E TRUMP. MA "LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO" SA BENISSIMO CHE, SENZA UN ACCORDO COL PD, A PARTIRE DAL PROSSIMO VOTO REGIONALE, NON VA DA NESSUNA PARTE…

elon musk donald trump caveau oro

DAGOREPORT - ALTA TENSIONE TRA IL MONDO FINANZIARIO AMERICANO E KING TRUMP - PRIMA DI DICHIARARE GUERRA A WASHINGTON, I GRANDI FONDI E I COLOSSI BANCARI ASPETTANO CHE TRUMP E MUSK CACCINO IL PRESIDENTE DELLA FEDERAL RESERVE  PER IMPORRE I BITCOIN COME RISERVA NAZIONALE. UNA MONETA DIGITALE E SOVRANAZIONALE CHE AFFOSSEREBBE IL DOLLARO, E QUINDI L'ECONOMIA USA. E GOLDMAN SACHS SI PORTA AVANTI CONSIGLIANDO DI INVESTIRE IN ORO - LE RIPERCUSSIONI PER L'ITALIA: MELONI SA CHE I GRANDI FONDI, SE VOLESSERO, POTREBBERO MANDARE GAMBE ALL'ARIA IL DEBITO TRICOLORE...

luca zaia marina berlusconi matteo salvini il foglio

FLASH – PARE CHE LUCA ZAIA, DOPO AVER LETTO L’INTERVISTA-MANIFESTO RILASCIATA DA MARINA BERLUSCONI AL “FOGLIO”, ABBIA COMMENTATO SODDISFATTO: “QUESTA C’HA LE PALLE”. IL SEGRETARIO DELLA "LIGA VENETA", ALBERTO STEFANI, AVREBBE SUBITO RIFERITO IL COMMENTO DEL “DOGE” A SALVINI. COME L'HA PRESA L'EX TRUCE DEL PAPEETE? NON HA GRADITO L’ENDORSEMENT PER LA “CAVALIERA”: QUESTA VOLTA LA TISANELLA CHE CONSIGLIA SEMPRE AI "SINISTRELLI ROSICONI" L'HA DOVUTA BERE LUI, PER PLACARSI…

giorgia meloni donald trump - immagine creata con grok

DAGOREPORT – CHE FINE HA FATTO IL FANTOMATICO "PONTE" CHE MELONI SOGNAVA DI CREARE TRA USA E UE? PRIMA DEL VERTICE BY MACRON, LA DUCETTA AVREBBE AVUTO LA TENTAZIONE DI CHIAMARE TRUMP, MA POI CI HA RIPENSATO. PERSINO LEI HA CAPITO CHE DALL'"IMPERATORE DEL CAOS" AVREBBE RICEVUTO SOLO ORDINI, VISTO CHE CONSIDERA I PAESI EUROPEI SOLO DEI VASSALLI - DAVANTI A UN PRESIDENTE AUTORITARIO CHE DIFFONDE MENZOGNE E RIBALTA LA REALTÀ (“ZELENSKY È UN DITTATORE MAI ELETTO. L’UCRAINA NON DOVEVA INIZIARE LA GUERRA. L'EUROPA HA FALLITO”), SIAMO SICURI CHE L’ANTIPATICO GALLETTO FRANCESE MACRON E L’EUROPA MATRIGNA (CHE COMPRA BTP E DA' 209 MILIARDI DI PNRR) SIANO PEGGIO DI UN INAFFIDABILE AFFARISTA TRAVESTITO DA PRESIDENTE?