SBROGLIARE IL RECOVERY PER NON ESSERE RICOVERATI - CONTE ACCELERA PER PORTARE LA BOZZA IN PARLAMENTO AI PRIMI DI GENNAIO E ARRIVARE AL SÌ AL PIANO ENTRO FEBBRAIO - SI È PASSATI DA 600 A 54 PROGETTI MA PER CONTE SONO ANCORA TROPPI - I RENZIANI FRENANO: "IL CONFRONTO NON E' STATO RISOLUTIVO, CI SEPARA UN ABISSO" - GUALTIERI FA I CONTI: "ADESSO CI SARÀ UN NUOVO SCOSTAMENTO DI BILANCIO MA NON SI POSSONO USARE TUTTI I PRESTITI A DEBITO PUBBLICO…"

-

Condividi questo articolo


Paolo Baroni per "la Stampa"

 

GIUSEPPE CONTE PAOLO GENTILONI ROBERTO GUALTIERI GIUSEPPE CONTE PAOLO GENTILONI ROBERTO GUALTIERI

Terminata la due giorni di confronto al Mef con i ministri Gualtieri e Amendola che hanno incontrato le delegazioni del Pd e dei 5 Stelle, di Leu e di Italia Viva, sul Recovery fund la palla ora passa al presidente del Consiglio. A ora cui tocca fare la sintesi politica e appianare le non poche divergenze tra le richieste avanzate dalle varie forze di maggioranza. E poi andranno sfrondati ancora i progetti: l'ultima bozza del piano che impegna i 196 miliardi di fondi Ue, datata 29 dicembre, conta ben 157 pagine e articola le sei missioni in ben 17 schede (vedere sotto le novità). «Da oltre 600 siamo scesi a 52-54 progetti», ma per Conte sono «ancora troppi».

 

giuseppe conte roberto gualtieri giuseppe conte roberto gualtieri

Altra questione delicata, le risorse. Ancora ieri il ministro dell' Economia ha spiegato che durante tutti gli incontri ha ricordato ai partner di governo che «noi dobbiamo mantenere un profilo di sostenibilità della finanza pubblica», per cui anche se adesso le regole europee sono sospese occorre mantenersi nei saldi decisi dalla Nadef e votata da tutti.

 

«Adesso ci sarà un nuovo scostamento di bilancio e quindi sarà possibile qualche piccolo aggiustamento, ma - ha spiegato - come ha ricordato anche il commissario Gentiloni non si possono usare tutti i prestiti a debito pubblico, non lo fa nessuno in Europa e non sarebbe giusto farlo in Italia». Un concetto questo che, ripetuto anche ieri pomeriggio nel corso dell' incontro con Iv, è stato contestato dal presidente dei senatori Davide Faraone contrario all' idea di fissare «limiti» rigidi.

ROBERTO GUALTIERI GIUSEPPE CONTE ROBERTO GUALTIERI GIUSEPPE CONTE

 

Fonti di governo giudicano «positivo» il lavoro di merito svolto in questi giorni. Di tutt' altro parere Italia viva che ieri al termine di una maratona durata tre ore ha parlato di «confronto non risolutivo». «Sui contenuti non ci siamo, ci separa un abisso», «le distanze sono siderali», hanno sottolineato fonti renziane. Per Iv i «punti cruciali» sono «il Mes, le infrastrutture, la giustizia, la pubblica amministrazione, il 5G, il no alla fondazione Cybersecurity, la questione demografica e la scarsa attenzione riservata ai giovani».

 

La road map del premier Gualtieri è «fiducioso che anche sul Recovery plan si possa produrre una sintesi positiva», così come è stato fatto sulla Legge di bilancio. «Dobbiamo fare una sintesi politica. È urgente» ha spiegato a sua volta Conte durante la conferenza stampa di fine anno.

ROBERTO GUALTIERI GIUSEPPE CONTE ROBERTO GUALTIERI GIUSEPPE CONTE

 

«Lo dico molto francamente, va fatta nei prossimi giorni e non valgono i giorni di festa». Il premier intende infatti portare il Recovery plan in Consiglio dei ministri «ai primi i gennaio» in modo da sottoporre poi la bozza a Parlamento e parti sociali ed approvare il progetto definitivo a metà febbraio. Quanto alla governance «ci sarà un decreto: sarà una struttura di monitoraggio - ha puntualizzato il premier - . Una garanzia precisa come chiede l'Europa».

 

Condividi questo articolo

ultimi Dagoreport

COME MAI L’OPA OSTILE DI UNICREDIT SU BANCO BPM HA TERREMOTATO I NEURONI LEGHISTI? IL MINISTRO DEL MEF GIORGETTI HA SUBITO ALZATO LE BARRICATE: L'OPA È STATA "COMUNICATA, MA NON CONCORDATA COL GOVERNO", MINACCIANDO ADDIRITTURA LA GOLDEN POWER, COME SE UNICREDIT FOSSE DI PROPRIETÀ CINESE - ANCOR PIÙ IMBUFALITO È SALVINI: “UNICREDIT ORMAI DI ITALIANO HA POCO E NIENTE: È UNA BANCA STRANIERA, A ME STA A CUORE CHE REALTÀ COME BPM E MPS CHE STANNO COLLABORANDO, SOGGETTI ITALIANI CHE POTREBBERO CREARE IL TERZO POLO ITALIANO, NON VENGANO MESSE IN DIFFICOLTÀ" – ECCO IL PUNTO DOLENTE: L’OPERAZIONE DI ORCEL AVVIENE DOPO L'ACCORDO BPM-MILLERI-CALTAGIRONE PER PRENDERSI MPS. COSI’ IL CARROCCIO CORRE IL RISCHIO DI PERDERE NON SOLO BPM, STORICAMENTE DI AREA LEGHISTA, MA ANCHE MPS, IL CUI PRESIDENTE NICOLA MAIONE È IN QUOTA LEGA…

FLASH! - AVVISATE IL VICE PRESIDENTE DEL CSM, FABIO PINELLI, CHE DOPO IL SUO INCONTRO CON MELONI SÌ È PUBBLICAMENTE ALLINEATO AL GOVERNO NELLA SCONTRO CON I MAGISTRATI SUGLI IMMIGRATI, IL CONTRARIO DI CIÒ CHE PREVEDEREBBE IL SUO RUOLO DI GARANTE DELL’AUTONOMIA E DELL’INDIPENDENZA DELL’ORDINE GIUDIZIARIO, L’IRRITAZIONE DI MATTARELLA, PRESIDENTE DEL CSM, È COMPLETA. E AL PROSSIMO CONSIGLIO SUPERIORE DELLA MAGISTRATURA, IL CAPO DELLO STATO AVREBBE IN MENTE DI PARTECIPARE DI PERSONA…