1 - GERMANIA INVIA PIÙ ARMI ALL’UCRAINA. GLI ELETTORI DEI VERDI SONO I PIÙ FAVOREVOLI, SECONDO UN SONDAGGIO
Lucia Conti per www.ilmitte.com
La Germania invierà più armi all’Ucraina. Secondo le informazioni dello Spiegel, le ultime sono state 500 missili antiaerei del tipo “Strela”, provenienti dal vecchio arsenale della DDR, ma un portavoce del governo ha dichiarato, lunedì, che altre armi seguiranno.
Più armi all’Ucraina: il governo tace sui dettagli
annalena baerbock robert habeck
Il governo preferisce non divulgare, a questo proposito, informazioni di dettaglio, né sul tipo di armi, né sui tempi di esportazione. “Non ne parliamo pubblicamente” è stato il commento della ministra della difesa Christine Lambrecht, che domenica sera si è espressa sul tema nell’ambito del noto programma di ARD “Anne Will”.
la ministra tedesca lambrecht 4
La ragione del silenzio invocato da Berlino è di semplice sicurezza. “Vogliamo che le armi arrivino dove sono urgentemente necessarie” ha aggiunto Lambrecht.
Intanto un sondaggio condotto dall’Istituto di ricerca Civey per conto dello Spiegel mostrerebbe come la maggioranza dei tedeschi sia favorevole all’esportazione di armi in Ucraina. Il 53% dei tedeschi sarebbe infatti in linea con il relativo provvedimento del governo, mentre sarebbe contrario il 35%. La percentuale mancante è rappresentata dagli “indecisi”. Il sondaggio è stato condotto, dal 18 al 21 marzo 2022, su 5074 intervistati.
Per quanto riguarda l’orientamento politico dei votanti, il primo risultato che balza agli occhi è che sono soprattutto i sostenitori dei Verdi a invocare maggiori esportazioni di armi in Ucraina. È a favore di questa soluzione, infatti, circa il 70% dei sostenitori del partito guidato da Ricarda Lang e Omid Nouripour, contro il 60% dei supporter dell’Unione. Anche la maggioranza degli elettori dell’SPD e dell’FDP sposa la stessa linea. Scettici sull’esportazione delle armi sono invece soprattutto gli elettori di AfD e Linke.
2 - SALA: IL CENTRO? NON MI INTRIGA PENSO A UNA FORZA AMBIENTALISTA
Chiara Baldi per il “Corriere della Sera”
Beppe Sala sgombera il campo pur non abbandonando l'idea che in futuro una «forza popolare» a trazione ambientalista possa coinvolgerlo. A ventiquattr' ore dall'incontro nella sua abitazione con il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, chiarisce: «Se c'è da sottoscrivere che non mi candiderò a nulla, lo sottoscrivo. Andrò avanti a fare il sindaco. È il mio dovere, non ci possono essere deviazioni in questa fase rispetto al mio percorso».
Tanto che, ribadisce, «se incontro un ministro è chiaro che ho in testa i bisogni di Milano. Il Tribunale dei brevetti è fondamentale perché sento che si può essere abbastanza vicini a una decisione, spero favorevole».
Ma non nasconde la stima nei confronti del fondatore di Insieme per il Futuro, soprattutto ora che ha rotto con il Movimento 5 Stelle, che «al Nord non ha mai attecchito»: «Di Maio - ha detto Sala - è una persona con cui mi confronto. Ha un ruolo importante, apprezzo la sua voglia di contribuire alla tenuta di un governo un po' traballante ma obbligato ad andare avanti».
Di fare un salto «nazionale» il primo cittadino non ha intenzione, almeno per ora: «Ad oggi non c'è un progetto. Ci confrontiamo su una serie di idee, ma da qui a dire che potrà nascere qualcosa con lui o con altri è prematuro». Il riferimento è anche all'operazione centrista di +Europa e Azione - nello stesso giorno di Di Maio, il sindaco ha ricevuto anche il segretario nazionale di +Europa Benedetto Della Vedova - che convince poco Sala: «Il centro non mi intriga», ha commentato.
ANNALENA BAERBOCK LUIGI DI MAIO
Più interessato, invece, a una «forza popolare» che guardi al mondo ambientalista. E anche se quello spazio è oggi «occupato da un partito», c'è ancora margine: «È chiaro che un'interpretazione adeguata ai tempi della questione ambientalista ancora non la vedo».
Insomma, il centro come «ufficio di collocamento», come lo ha definito il leader di Azione Carlo Calenda rivolgendosi a Sala, non è un orizzonte per il primo cittadino rieletto a ottobre e il cui mandato - per tecnicismi - scadrà nel 2027. «Rispetto l'opinione di Calenda - ha replicato il sindaco - e non giudico il suo operato. Se lui vuole giudicare il mio va bene, ma credo che in certi momenti anche il silenzio sia d'oro».
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L'ETERNA ILLUSIONE DEL CENTRO - BY MACONDO