Estratto dell’articolo di Claudio Tito per “la Repubblica”
GIORGIA MELONI URSULA VON DER LEYEN
Ursula von der Leyen tenta l’azzardo e sfida Socialisti, liberali e Verdi. È [...] intenzionata a confermare la vicepresidenza esecutiva per Raffaele Fitto nella prossima Commissione europea. E lo farà domani a Strasburgo. Con un solo punto interrogativo: la Slovenia.
Il governo di Lubiana, infatti, non ha ancora formalizzato la sua candidata commissaria. Se anche oggi la lettera ufficiale non venisse spedita [...] la presentazione della “squadra” potrebbe slittare - per la seconda volta - di qualche altro giorno facendo rinviare con ogni probabilità a dicembre l’insediamento dell’esecutivo Ue.
[...] La presidente, nonostante a luglio sia stata votata da una maggioranza composta da Ppe, Pse, Liberali e Verdi, ha deciso di allargare di fatto la coalizione alla destra dell’Ecr. E per raggiungere questo obiettivo è ferma nel voler indicare l’italiano Fitto come uno dei sei vicepresidenti esecutivi.
Von der Leyen sa di avere l’appoggio dei popolari. Ma deve fare i conti con l’ostilità degli altri tre gruppi. A parte i Verdi che, non avendo propri commissari, sono compatti contro il coinvolgimento dei Conservatori, gli altri partiti sono però attraversati da divisioni e tensioni nazionali. Dentro S&D [...] il Pd è accondiscendente nei confronti del ministro meloniano (per la paura di essere accusato di antipatriottismo) e la delegazione spagnola è preoccupata [...] di negoziare il portafoglio agognato da Teresa Ribera, ossia la Transizione ecologica. In parte anche Renew ha lo stesso tipo di sensibilità rispetto al candidato francese, Thierry Breton.
GIORGIA MELONI E URSULA VON DER LEYEN AL G7
Entrambi in corsa anche per la vicepresidenza. Il Ppe, del resto, ha avvertito che se gli alleati faranno saltare la “nomination” di Fitto o di un popolare durante le audizioni in Parlamento, loro si rifaranno proprio su Ribera e Breton. Si tratterebbe della tattica dell’“occhio per occhio, dente per dente” molto agevole perché la “promozione” di un candidato durante le audizioni parlamentari richiede il quorum dei due terzi. Basta di fatto un solo gruppo importante per determinare la bocciatura. Ma si tratterebbe di un gioco al massacro [...]
La presidente della Commissione che punta sul coinvolgimento del governo italiano («A giugno l’Italia è stata umiliata, va risarcita») per aumentare la sua centralità nelle dinamiche europee, sta pensando allora di riequilibrare il rapporto con Pse e Renew rafforzando le deleghe per i loro rappresentanti.
Nello stesso tempo questa soluzione porterebbe ad uno spostamento a destra dell’Ue (negli ultimi giorni si sono fatti sentire anche Parigi e Berlino) e alla marginalizzazione dei socialisti e democratici ( S&D).
Resta il fatto che se l’azzardo di Ursula venisse accompagnato da un vero braccio di ferro, i conti nel voto finale in aula potrebbero rivelarsi piuttosto rischiosi. Se il collegio potrà fare affidamento anche sui voti dell’Ecr (non tutti perché i polacchi del Pis sono molto indecisi al riguardo), verrebbero però meno quasi tutti gli oltre 50 “sì” dei Verdi, una parte dei Socialisti e una dei Liberali.
Per il via libera serve la maggioranza semplice, ma la soglia di sicurezza non può scendere sotto quota 360. E con queste alleanze von der Leyen non può aver la certezza assoluta di superare il test finale. Gli incidenti di percorso, poi, sono dietro ogni angolo. E se si considera che le audizioni dei commissari si dovrebbero tenere nella settimana tra il 14 e il 18 ottobre e il voto finale in aula a fine novembre, il bis di Ursula non potrà partire ufficialmente prima di inizio dicembre. Ma appunto può bastare un imprevisto per far slittare tutto al prossimo anno. […]
MANFRED WEBER CON ANTONIO TAJANI AL CIRCOLO DEGLI ESTERI