Un casting di 40 nomi, poi la scelta di Rudi Garcia per la panchina del Napoli. Il presidente De Laurentiis, ieri, ha ribadito le modalità utilizzate per decidere a chi affidare l’incarico che per due stagioni è stato di Luciano Spalletti, ha detto che ci ha messo undici giorni ad analizzare i vari profili, prima di individuare quello giusto. La Gazzetta dello Sport, con Maurizio Nicita, prende un po’ in giro il presidente scrivendo che vale la pena ricordargli, per dirla come il grande Totò, che qua nessuno è fesso. De Laurentiis ha incassato diversi no, questo è stato uno dei motivi per cui ha scelto Garcia, senza nulla togliere alla bravura del tecnico.
De Laurentiis, ieri, nella conferenza stampa di presentazione di Garcia, ha dichiarato:
«Ho una fiducia immensa perché l’uomo ha già dimostrato il suo valore. Dobbiamo farlo lavorare tranquillo, senza pressarlo e poi sarà quel che sarà. Mi ha colpito spontaneità e immediatezza di Rudi. Sembrava già ci conoscessimo: non c’è stata una minima difficoltà nei rapporti. L’intesa è stata cordialissima e immediata».
Poi, ha aggiunto, sulla storia del casting per la panchina:
«Vi ho dato in pasto la storia dei 40 allenatori del casting. In effetti mi sono occupato dell’allenatore, dal 5 giugno ho cominciato a pensare all’allenatore: ci ho messo 11 giorni. Ho selezionato i tecnici che già adottavano il 4-3-3. Nella mia verifica, vedendo che Rudi è arrivato due volte secondo con la Roma, ho pensato facesse al caso nostro. Poi ho visto che ha fatto bene anche in Champions».
La Gazzetta dello Sport scrive che in realtà alla storia del casting “nessuno aveva abboccato” e aggiunge:
“Giusto che Garcia sia ritenuto il migliore, ma di no De Laurentiis ne ha avuto diversi e qualcuno lo ha pure ammesso. Il Napoli riparte dal francese e viva Rudi. Ma al grande produttore cinematografico è giusto ricordare almeno una battuta del grande Totò: «’Ca nisciun’ è fess»”.
DE LAURENTIIS, STRIDE LA FRASE SU SPALLETTI: PARE UN RIVOLO DI RISENTIMENTO E RUGGINE (CORSPORT)
Da ilnapolista.it
Nel clima di allegria che ha accompagnato la presentazione ufficiale di Rudi Garcia come nuovo allenatore del Napoli c’è una cosa che è balzata agli occhi, stridendo rispetto all’atmosfera generale: è il cenno fatto dal presidente De Laurentiis a Luciano Spalletti.
Un accenno che sembra colmo di risentimento o ruggine nei confronti del tecnico che ha portato il Napoli in cima al campionato di Serie A, facendolo incoronare campione d’Italia. Il Corriere dello Sport, con Antonio Giordano, si sofferma sulle parole di ringraziamento rivolte dal presidente De Laurentiis al tecnico uscente Luciano Spalletti. Il quotidiano sportivo scrive:
“E però, in quel clima di allegria che accompagna i giorni dell’investitura e che s’afferra in una Reggia d’accecante bellezza, stride una frase che rimane lì, pare un rivolo di risentimento o di ruggine nei confronti di Spalletti, l’uomo che ha portato (il) Napoli tra le stelle: «Devo ringraziare Spalletti per l’anno sabbatico. Dopo aver vinto un campionato, la sazietà ti può giocare un brutto scherzo. E io ho preso un allenatore che magari trasforma il violino in uno Stradivari». Eppure è stato bello”.
Anche la Gazzetta fa un cenno alla frase di De Laurentiis: la definisce uno strano modo, per il presidente, di ricordare il suo ex allenatore.