Ivan Zazzaroni per www.corrieredellosport.it
Tra inizio luglio e inizio agosto potremo vedere in tv il Mondiale femminile che si disputerà in Australia e Nuova Zelanda, un torneo di svolta strutturale.
Mi piace pensare che questa sia la vittoria - purtroppo l’ultima - di Pier Francesco Forleo, il manager scomparso prematuramente il 9 giugno scorso, per anni alla guida della Direzione Diritti Sportivi della Rai. Dovendo spendere denaro pubblico, Forleo aveva formulato un’offerta corretta alla Fifa, la quale - dimenticandosi di essere il principale ente promotore del calcio - aveva risposto negativamente e in seguito alzato la richiesta economica. I collaboratori di Forleo, seguendo le sue indicazioni e anche grazie a un intervento del Governo e a Eurovision, sono riusciti a ottenere quello che desideravano, inserendo il Mondiale nel pacchetto “Fifa Other Events 2024/27” che comprende i Mondiali Under 20, Under 19 e Under 17, sia maschili sia femminili, oltre ad alcuni documentari dedicati.
PIER FRANCESCO FORLEO ELISABETTA FERRACINI
Ricordo che alla notizia della morte di Forleo ricevetti il messaggio di uno dei suoi assistenti, parole che mi colpirono molto: "Siamo distrutti... è stato il nostro direttore per 8 anni. Dalla mattina alla sera sempre insieme. Aveva un solo obiettivo, il bene dell’azienda. Un vero manager pubblico, lo faceva con sentimento".
Si parla troppo spesso e male dei Raimen, leggere frasi del genere restituisce fiducia e ottimismo. È stato importante anche sapere che le azzurre potranno mostrare al pubblico televisivo i caratteri della crescita del movimento attraverso la partecipazione al torneo più prestigioso; manifestazione che, tra l’altro, garantirà 11 milioni di dollari alla Federcalcio e premi per 152 milioni complessivi ai Paesi partecipanti. Quando tempo fa segnalammo la mancanza della copertura televisiva sottolineammo una volta di più l’enorme distanza che intercorre tra le parole e i fatti: demagogia e incoerenza.
inghilterra mondiali di calcio femminile
Se davvero si vuole aiutare il calcio femminile è necessario che i primi a farlo siano le istituzioni, Fifa e Uefa, alle quali manca una qualità fondamentale: la chiarezza. Penso ad esempio a ciò che si sta verificando nel calcio maschile dove alcuni Stati sovrani - Qatar, Abu Dhabi, oltre all’Arabia - hanno acquistato i club più importanti al mondo, drogando il mercato, senza che qualcuno ci abbia fatto sapere se sia regolare.
ivan zazzaroni INFANTINO MONDIALI DI CALCIO FEMMINILE