Otto chili di pregiatissima carne giapponese scaduta e 68 chili di pesce di provenienza ignota. Così uno dei ristoranti più esclusivi della Puglia finisce nei guai per “gravi irregolarità”. Nel mirino della Guardia Costiera è Grotta Palazzese di Polignano a Mare, luogo esclusivo a strapiombo sul mare in una cavità naturale dove i menù degustazione variano dai 180 ai 220 euro a persona.
Durante l’ispezione nelle cucine e ai frigoriferi della struttura, i militari hanno rinvenuto 8 kg di carne wagyu, un bovino orientale il cui consumo in Italia sta crescendo, scaduta a maggio e 68 kg di pesce privo di indicazione di tracciabilità. I prodotti sono stati sequestrati e il titolare dovrà pagare 5.500 euro di multa.
Nel pomeriggio lo chef executive del ristorante, Felice Sgarra, e il vicedirettore Riccardo Sgarra si sono scusati “per l’involontario errore in cui siamo incorsi e precisiamo che la proprietà e l’amministratore della società sono assolutamente estranei ai fatti contestati, essendo affidata unicamente a noi la responsabilità delle materie prime e dei prodotti utilizzati nell’attività ristorativa”.
In una nota, i due specificano che “non v’è mai stato alcun rischio per la salute, poiché Grotta Palazzese ha sempre privilegiato prodotti di alta qualità nel rispetto della sicurezza alimentare. In questo caso l’unico errore che ci rimproveriamo è quello di non aver prestato attenzione alle etichette”.
Sanzione meno salata, ma irregolarità simili in un altro ristorante della cittadina barese, La Tana Marina di Cala Paura, dove la Guardia Costiera ha ritrovato 95 chili di prodotti ittici senza etichettatura e quindi di provenienza sconosciuta. In questo caso, il proprietario della struttura dovrà sborsare 1.500 euro di multa.