Marco Lillo per il “Fatto quotidiano”
marco lillo e il kit per testare gli anticorpi da coronavirus in casa
Per sapere se quella tossetta di tre settimane fa fosse collegata al virus abbiamo dovuto cercare le aziende e la documentazione da soli su internet senza che i professoroni di Iss, Css e Cts, cioè Istituto superiore di sanità, Consiglio superiore di sanità e Comitato tecnico scientifico si degnassero di mettere nero su bianco la ormai celebre "validazione" o "standardizzazione" per farci capire quali siano i kit e i test buoni per l' attendibilità dei loro risultati.
Il governo e le Asl se ne fregano altamente dei pauci-sintomatici e degli asintomatici e non fanno i tamponi. Eppure sono (siamo) in tanti. Abbiamo dovuto far da soli. Pagare 270 euro a una società belga, aspettare pazientemente il kit di fabbricazione cinese due settimane. Poi, poiché i laboratori non possono farlo, ci siamo dovuti bucare il dito da soli e ora finalmente abbiamo in mano questa stecchetta con la righetta grigia che ci guarda beffarda.
Dunque il risultato del test del mio sangue dice che molto probabilmente (al 98,5 per cento se le ricerche cinesi del produttore non mentono) ho avuto il coronavirus e l' ho sconfitto. La righetta degli anticorpi dell' infezione Igm non si è "colorata" e quella degli anticorpi stabili Igg non è nera ma grigetta. Eppure un esperto del settore fredda le mie speranze. Adriano Mari del Caam di Latina spiega: "La linea c' è e significa che lei è positivo, anche se debolmente, all' Igg". Mari azzarda un' ipotesi: "Potrebbe essere stato contagiato tre-quattro settimane fa". Una "pista" buona penso di averla: il maledetto volo.
marco lillo e il kit per testare gli anticorpi da coronavirus in casa
Il 9 marzo, di ritorno dal Canada, sono stato 10 ore a contatto con un paio di persone che tossivano. Io indossavo la mascherina ma British Airways non obbligava i passeggeri a farlo: Boris Johnson straparlava ancora di immunità di gregge e non era ricoverato.
Un tale tossiva a tre file da me e non stava bene: in piena notte si era pure steso per un attimo davanti al portellone prima che la hostess lo facesse ri-sedere.
Come sempre bisogna essere garantisti. Non ho certezze che quella tosse fosse Covid e non posso escludere l' aeroporto di Londra Heathrow dove ho trascorso mezza giornata, quando British Airways ha cancellato il volo. Dal 10 marzo mi sono chiuso in casa anche perché due-tre giorni dopo l' arrivo ho sentito montare una faringite accompagnata da una lieve tosse secca, una febbriciattola ridicola che un solo giorno è salita fino a 37,3, poi un mal di gola passato in due giorni.
Sintomi lievi che racconto qui solo per una ragione: spiegano meglio di un trattato quanto sia insensato l' atteggiamento del Governo che continua a vietare i tamponi, a chi non abbia almeno 38 o una polmonite incipiente. E soprattutto vieta persino i test sierologici, cioé quello con il kit da 5 euro più iva che ho fatto io e permette di scoprire gli asintomatici o quasi come me.
Giustamente non è considerato valido per la diagnosi al contrario del tampone perché gli anticorpi insorgono di solito 9-10 giorni dopo l' infezione.
Giusto. Ma se il tampone non lo fanno perché impedire a un cittadino di pagarlo di tasca sua? E perché impedirgli di fare almeno un test del sangue da 5 euro che può scongiurare qualche contagio e offrire informazioni utili per la collettività?
Quando ho chiesto al mio medico di famiglia se potessi fare il tampone mi ha risposto che aveva una decina di pazienti molto più gravi di me per i quali aveva spedito mail alla Asl competente, senza risposta. Mi ha detto di stare in stanza chiuso e ogni mattina e sera mi contattava per sapere la febbre e la saturazione. Ma se io fossi stato un tassista? O un rider? O un edicolante, costretto a vivere della mia partita Iva?
test polpastrello per coronavirus
Se di fronte a uno Stato che se ne fregava di me me ne fossi fregato del prossimo? Avrei potuto infettare davvero molte persone. Potevo trascurare i sintomi lievissimi andando al lavoro. La quarantena anche dentro casa, consigliata dal medico, ha escluso dal contagio la mia compagna: ieri ha fatto il mio stesso test risultando negativa. Molti mi prendevano per matto e solo oggi so che avevo ragione. Ma avrei potuto saperlo prima se lo Stato, la Asl e la Regione fossero stati presenti permettendomi un test. Invece questo risultato è stato raggiunto contro di loro.
I test sierologici da 5 euro più Iva permettono di trovare nel sangue gli anticorpi e sono facili da eseguire. Eppure il Ministero dispone che non siano venduti al pubblico (giustamente perché non tutti studiano il loro senso come ho fatto io, per lavoro) e non possono essere fatti a pagamento nemmeno dai laboratori. Io ho dovuto acquistarli all' ingrosso (una scatola di 40 kit 190 euro più Iva più spedizione: 270 euro) perché la confezione è venduta lecitamente con marchio CE-IVD , cioè per i laboratori che però non possono farli a pagamento ma solo per ricerca.
test immunocromatografico anche per coronavirus
All' interno della scatola c' è la boccetta di reagente per tutti i 40 test. Basta far cadere la goccia, aspettare 10 minuti e appare il risultato. Le case produttrici sono più di cento, in gran parte cinesi ma anche sud-coreane e americane.
Il titolare della società belga Labomics da cui lo ho comprato (mai sentita prima e trovata sul web) è un biologo, Joel De Néve. La diffidenza verso questi test, ci spiega, non è solo italiana: "Non vendiamo in Belgio perché le autorità sanitarie locali in questo momento non ritengono che questo test sierologico sia utile e hanno imposto un bando per sei mesi".
In compenso Labomics vende molto nel resto d' Europa. "Abbiamo avuto centinaia di ordini dall' Italia. Circa il 40 per cento dei kit li ho spediti nel vostro paese".
I kit venduti dalla Labomics sono fabbricati dalla Wuhan UN Biotechnology Co. Ltd nella città dell' Hubei. Su internet si può leggere un clinical report di 32 pagine che ne valida, per la Cina almeno, la sensibilità e la specificità, cioè i valori che indicano quante volte sbaglia sui casi positivi e sui negativi.
test immunocromatografico anche per coronavirus
Su circa 600 casi analizzati, circa 400 campioni di sangue positivi e circa 200 negativi, il test del sangue avrebbe confermato la diagnosi positiva del tampone nel 98 per cento dei casi e il negativo nell' 88 per cento. Sono dichiarati nello studio dal produttore cinese e andrebbero validati da un' autorità terza italiana. Da settimane il Ministero della Salute ha sotto esame la questione.
Il professor Franco Locatelli, presidente del Consiglio superiore di sanità ha detto più volte che a giorni arriverà una "standardizzazione" dei test.
Purtroppo il virus non aspetta.
I kit sono in vendita sul web. Le regioni li comprano e li fanno.
Se la risposta, pur impeccabile dal punto di vista scientifico, arrivasse troppo tardi, sarebbe praticamente inutile.
Come la famosa operazione perfetta che però ha fatto morire il paziente.
IL PROFESSOR FRANCO LOCATELLI borrelli SILVIO BRUSAFERRO MARCO LILLO