MA ALLA FINE, LA CORSA AL PARCO O LA PASSEGGIATA SOTTO CASA SI PUÒ FARE? SÌ, IL GOVERNO HA CHIARITO IL PUNTO IN MODO PIÙ ''PERMISSIVO'' RISPETTO A QUANTO SI PENSASSE: D'ALTRONDE A CODOGNO LA GENTE ANDAVA IN BICI E PASSEGGIAVA PER IL PAESE DESERTO E DOPO 2 SETTIMANE NON AVEVANO PIÙ NUOVI CASI. MA SI GIRA DA SOLI E A UN METRO DA CHIUNQUE ALTRO. NO INCONTRI TRA BAMBINI - TUTTE, MA PROPRIO TUTTE LE REGOLE, DALLE SECONDE CASE AI TRAGITTI A PIEDI, ALLE VISITE AI FAMILIARI IN DIFFICOLTÀ

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1. PASSEGGIATE, SPORT ALL’APERTO, CERTIFICATI E SECONDE CASE: ECCO LE REGOLE DEL GOVERNO

Fiorenza Sarzanini per www.corriere.it

 

1 - Il modulo compilato anche se si va a piedi. Ne serve uno per tragitto

Il modulo per l’autocertificazione è scaricabile dal sito del ministero dell’Interno. È disponibile anche sul sito del Corriere della Sera (scarica il pdf). . L’autocertificazione deve essere sempre compilata anche per gli spostamenti a piedi. Se si tratta di spostamenti fissi (ad esempio per andare al lavoro o per l’assistenza a un familiare malato) si può utilizzare sempre lo stesso modulo indicando le cadenze. Se invece si tratta di spostamenti diversi, bisogna compilarne uno ogni volta che si esce. Se al momento del controllo non si è in possesso del modulo si può giustificare verbalmente lo spostamento.

jogging con il cane jogging con il cane

 

2 - Sì alla boccata d’aria Ma restando vicino a casa e da soli (o distanti)

È uno dei punti più controversi del decreto perché il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha chiesto ai cittadini di rimanere a casa ma non ha vietato in maniera esplicita le passeggiate. E dunque per tutto il giorno ieri si sono rincorse le interpretazioni e alla fine è stato spiegato che le passeggiate «sono consentite purché circoscritte alla propria zona e comunque per una durata di tempo limitata».

 

Se si è in due bisogna mantenere una distanza di almeno un metro. Una modalità simile a quella concessa a chi ha necessità di portare a spasso il proprio cane o comunque deve raggiungere un negozio per fare la spesa oppure andare in farmacia o ancora andare a piedi a portare assistenza a un familiare. Anche chi va a piedi deve portare con sé il modulo di autocertificazione e giustificare lo spostamento in caso di controllo delle forze dell’ordine.

 

3 - Per l’attività fisica evitare assembramenti. Chiusi alcuni parchi

È l’altro punto controverso del decreto perché non c’è un espresso divieto ma il governo ha raccomandato di non uscire e così per tutto il giorno si sono rincorse le interpretazioni. Il sottosegretario alla Salute Sandra Zampa ha twittato: «Per chiarezza in tema di coronavirus e comportamenti: lo sport e le attività motorie svolte negli spazi aperti sono ammessi nel rispetto della distanza interpersonale di un metro. In ogni caso bisogna evitare assembramenti».

 

correre dopo i 50 9 correre dopo i 50 9

Poco dopo sul sito della presidenza del Consiglio si è deciso di fornire una linea precisa: «Parchi e giardini pubblici possono restare aperti per garantire lo svolgimento di sport ed attività motorie all’aperto, a patto che non in gruppo e che si rispetti la distanza interpersonale di un metro». Ieri però alcune amministrazioni locali hanno deciso di vietare l’accesso ad alcuni parchi.

 

4 - Documenti in scadenza, il governo prevede una proroga della durata

Migliaia di cittadini hanno alcuni documenti in scadenza, in particolare la patente. Il decreto firmato dal presidente del Consiglio dispone la chiusura delle agenzie di pratiche e in ogni caso anche gli uffici dell’Automobile club d’Italia sono chiusi tanto che sul sito è comparso un messaggio per informare che «dal 16 marzo 2020 sarà attivo un servizio di assistenza destinato ai cittadini privati, finalizzato a rispondere alle richieste di informazioni sul funzionamento degli Uffici Pra del territorio nazionale e sull’espletamento delle formalità Pra in questo periodo di emergenza sanitaria». In ogni caso fonti del governo hanno già fatto sapere che tutti i documenti in scadenza saranno prorogati fino alla durata dei divieti imposti dal decreto. Si è deciso invece disporre il rinvio per il pagamento delle cartelle esattoriali in scadenza.

 

spesa a codogno 1 spesa a codogno 1

5 - Solo se c’è un’emergenza si può andare nella seconda abitazione

Molte persone erano nelle seconde case, in campagna o in montagna, quando è stato firmato il decreto. Si può rimanere in quelle abitazioni se non si ha necessità di rientrare presso il domicilio principale senza fornire alcuna comunicazione alle autorità. Le regole da seguire sono sempre le stesse e dunque se si esce da casa bisogna avere il modulo di autocertificazione e comunicare il motivo dello spostamento.

 

Quando invece si decide di rientrare presso l’abitazione principale non ci sono limitazioni perché il provvedimento del governo contiene un articolo che recita: «Chiunque ha diritto a rientrare presso il proprio domicilio, abitazione o residenza». Eventuali spostamenti successivi sono consentiti soltanto per motivi di grave emergenza come una perdita di gas o di acqua, un crollo o altre situazioni di rischio che necessitano interventi di riparazione.

 

6 - Necessarie precauzioni per assistere i familiari

Ospedali, visite limitate. Andare ad assistere i familiari anziani oppure portare loro la spesa o i farmaci è uno dei motivi che giustificano gli spostamenti. L’importante è mantenere la distanza di un metro e utilizzare i dispositivi di protezione come guanti e mascherine. Ci sono limitazioni molto stringenti anche per andare a trovare i parenti che si trovano ricoverati.

spesa a codogno spesa a codogno

 

E infatti nel decreto è specificato che l’accesso di parenti e visitatori a ospedali, hospice, strutture residenziali per anziani, pronto soccorso è «limitato ai soli casi indicati dalla direzione sanitaria della struttura», che è «tenuta ad adottare le misure necessarie a prevenire possibili trasmissioni di infezione». In particolare viene raccomandato di non entrare nelle sale di attesa dei pronto soccorso a meno che il parente non sia autosufficiente proprio perché si tratta di luoghi maggiormente a rischio contagio.

 

 

7 - Niente cene tra amici o tra parenti né incontri tra bambini

Non si può partecipare alle cene con amici e familiari che non siano conviventi, sono vietate le feste e gli eventi. In caso di incontro bisogna mantenere la distanza di sicurezza ed è opportuno indossare i dispositivi di protezione come guanti e mascherine. Il decreto vieta gli assembramenti, una disposizione che era stata decisa quando ancora era consentita l’apertura di bar e ristoranti ed è stata rinnovata anche adesso che i locali pubblici sono stati chiusi.

 

Serve infatti a evitare che le persone si riuniscano anche all’aperto e che i contatti siano tanto ravvicinati da non consentire il rispetto di quelle misure che sono state suggerite dal comitato tecnico-scientifico per evitare il contagio. Gli esperti sconsigliano anche gli incontri tra bambini che certamente non sono in grado di rispettare le limitazioni e dunque potrebbero trasmettersi il virus.

 

BAMBINI GIOCANO A CALCIO BAMBINI GIOCANO A CALCIO

 

2. TRA DISUBBIDIENTI, IGNARI E POLIZIOTTI. UNA MATTINATA A VILLA PAMPHILI AI TEMPI DEL COVID-19

Giuseppe Alberto Falci per www.huffingtonpost.it

 

A piedi nudi nel parco di villa Pamphili ai tempi del Covid-19. Chi passeggia. Chi fa jogging. Chi gioca a calcio. E le guardie municipali a far la ronda. Roma ha le maglie larghe. La gabbia di controllo ha infatti la forma di una improvvisata rete per la partitella: “Ahò, mo’ c’ho pure il diritto di tirare un calcio al pallone dopo due giornate chiuso a casa”. Così sbotta il giovanotto contro il vigile dotato di mascherina che si accosta in macchina, e si permette di domandare: “E’ cosi necessario stare qui adesso?”. “Abbastanza”, ribatte a muso duro il ragazzotto che non ci sta a rispettare le misure previste all’interno del DPCM che di fatto parlano chiaro, come assicurano dal Viminale: “Lo sport e le attività motorie svolte negli spazi aperti sono ammessi nel rispetto della distanza interpersonale di un metro. In ogni caso bisogna evitare assembramenti”. Ma come sappiamo giocare a pallone significa non rispettare la distanza di un metro. Anzi, il contatto fisico è il sale del calcio. Ma non importa.

 

VILLA PAMPHILIJ VILLA PAMPHILIJ

Qui, a villa Pamphili, in questa mattinata di sole e di cielo terso, la vera domande delle domande resta una soltanto: “Si può correre o non si può correre?”. Una giovane signora corre, corre, e ancora corre. Poi si ferma e chiede a uno dei passanti: “Posso farlo? Perché vedo i vigili che fermano chiunque”. Risposta: “Nun si capisce”. Pochi metri più in là, un ragazzo che indossa la tuta di allenamento della Associazione Sportiva Roma corre assieme al suo pallone. “Così – spiega - certamente non mi potranno dire nulla, unisco la corsa al calcio, ma sono e resto da solo”. E poi c’è chi dopo “una corsetta” si distende sul pratone a fare un po’ stretching. “No, no, signorina, solo la corsa, lo stretching lo farà quando ritornerà a casa”, avvisa la polizia municipale. Replica: “E quanto posso correre?”. Controreplica del vigile: “Trenta, quaranta minuti, mica può correre tre ore. Altrimenti....”. Ancora la ragazza: “E chi lo stabilisce?”.

 

Arrivederci e grazie. Dopo circa sessanta minuti di orologio quasi tutti hanno compreso che la corsa è consentita, ma non all’infinito. Evidente che non manchi chi se ne approfitta. Ecco allora una famiglia composta da quattro persone seduta sul pratone a sgranocchiare la pizza bianca con mortadella. Ed ecco nuovamente l’auto della polizia municipale avvicinarsi con garbo e spiegare che “il picnic si può anche a fare nella propria abitazione, non è una cosa strettamente necessaria”. Il clima è un po’ questo. Altro assembramento di giovani romani che prova a mettere in piedi una partitella, e altro richiamo da parte della forze dell’ordine. Risposta di uno dei protagonisti: “A questo punto proveremo a villa Borghese”. Grasse risate e di corsa a prendere gli scooter.

villa pamphili 2 villa pamphili 2

 

La forza di sopravvivenza del romano prova a superare qualsiasi ostacolo e se non arriva ad aggirare la norma quanto meno la interpreta. C’è, ad esempio, la signora Chiara, di anni 75 anni, vispa e brillante, che vive a Monteverde e da quando è in pensione non riesce a privarsi di una pausa lettura in una delle molteplice panchine della villa. Eppure, cara signora, il provvedimento è chiaro: solo attività motoria. Ergo, non si può stare seduti: “E io me ne frego – replica all’HuffPost – non si capisce niente, un giorno dicono una cosa, un giorno dicono un’altra cosa, mi sono scocciata di questo governo, basta che se andassero, ci consegnassero all’Europa e buona notte. Tanto, cosa cambia? Le dico una cosa, avevo in casa dieci mascherine e le ho donate a mia figlia.”. E le regole, e le disposizioni previste dal Decreto del presidente del Consiglio dei ministri che appunto non prevedono assembramenti?

 

Alla terza o addirittura alla quarta ronda i disciplinati superano gli indisciplinati. O almeno sembra così passeggiando in lungo e in largo villa Pamphili. E mentre in tanti completano l’allenamento quotidiano, un tempo un sacrificio ma ora una via di fuga che sa di liberazione dalle famiglie, dalle compagne e dalle mura di casa, si scorge la sagoma di un signore anziano dedito alla lettura di un quotidiano nazionale. E i suoi occhi sono concentrati proprio nella pagina dove c’è scritto cosa si può fare e cosa non si può fare ai tempi del Covid-19. Forse scoprirà dal quotidiano che in quel momento a trasgredire è proprio lui.

 

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