AHI “AI”! – GOOGLE RICHIAMA I FONDATORI, LARRY PAGE E SERGEY BRIN, DALLA PENSIONE ANTICIPATA AI CARAIBI: IL MOTORE DI RICERCA È CLAMOROSAMENTE INDIETRO SULL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE. IL CEO, SUNDAR PICHAI, È TERRORIZZATO DAI PROGRESSI MOSTRATI DAL BOT “CHATGPT”, CHE PRESTO POTREBBE ESSERE INTEGRATO DA MICROSOFT IN BING – NON È UN BEL MOMENTO PER “BIG G”, CHE HA ANNUNCIATO 12MILA LICENZIAMENTI (CON UNA MAIL) E AVREBBE ANCHE MESSO UNA SPECIE DI SEMAFORO NEGLI UFFICI: SE QUANDO PASSI IL BADGE DIVENTA ROSSO, SEI FUORI

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Estratto dell’articolo di Massimo Gaggi per il “Corriere della Sera”

 

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Allarme rosso a Google-Alphabet che fa tornare in sede i fondatori, Larry Page e Sergey Brin, dal 2019 poco presenti nell’azienda, ormai affidata alla guida del Ceo Sundar Pichai. È stato proprio lui a richiamarli dalle loro isole caraibiche e dai viaggi nei quattro angoli del mondo per partecipare a una serie di riunioni d’emergenza per rivedere le strategie del gruppo in un periodo di crisi di tutto il settore tecnologico, ma soprattutto in un momento di svolta nello sviluppo dell’intelligenza artificiale che mette in pericolo il principale business di Google: il suo quasi monopolio nei motori di ricerca.

 

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A fare titolo sono i 12mila licenziamenti annunciati oggi, 20 gennaio, pari al 6 per cento della forza lavoro della società. […]La minaccia vera per Google, secondo le indiscrezioni raccolte dal sito The Information, da Business Insider e, ora, dal New York Times, viene dal generatore di contenuti ChatGPT, il più avanzato prodotto di intelligenza artificiale presentato due mesi fa dalla società di ricerca OpenAI: in poche settimane ha dimostrato una capacità di spiegare in modo semplice concetti complessi e di andare oltre l’analisi dei dati che gli vengono forniti, generando idee.

 

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[…] il timore dei manager è che ChatGPT, grazie alla facilità con cui comprende le istruzioni ricevute e alla sua capacità di usare il linguaggio naturale, possa insidiare o addirittura soppiantare il search di Google: Il motore di ricerca che oggi controlla quasi il 90 per cento del mercato mondiale e genera, attraverso la pubblicità, il 60 per cento degli introiti del gruppo.

 

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L’allarme di Google è stato probabilmente amplificato dalle indiscrezioni secondo le quali Microsoft starebbe discutendo con OpenAI l’integrazione di ChatGPT in Bing, il suo motore di ricerca che da anni langue con quote di mercato che oscillano fra il 3 e il 4 per cento. […]

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