antonello piroso vinicius jr junior paola egonu mario balotelli

"L'ESIBIZIONE DELLA SINDROME DA CALIMERO, LAMENTAZIONI E VITTIMISMO MI FA MULINARE LE PALE EOLICHE" - ANTONELLO PIROSO FA LE PULCI A VINICIUS JUNIOR E AGLI ALTRI ATLETI DI COLORE CHE TIRANO IN BALLO IL RAZZISMO QUANDO FANNO FLOP O VENGONO CONTESTATI: "BALOTELLI SI INDIGNAVA PER I 'BUUUU' RICEVUTI: MA LO FISCHIAVANO NON PERCHÉ NERO, MA PERCHÉ GIOCAVA MALE. IVAN JURIC E SINISA MIHAJLOVIC, BERSAGLIATI DA CORETTI INDECENTI: 'ZINGARO!', NON SI SONO SPINTI A SOSTENERE CHE L’ITALIA SIA UN PAESE RAZZISTA. PAOLA EGONU INVECE SÌ, AL FESTIVAL DI SANREMO 2023, MANCO STESSE RIFERENDOSI ALL’ALABAMA DEGLI ANNI '50…"

Estratto dell'articolo di Antonello Piroso per "La Verità"

 

ANTONELLO PIROSO

Ma perché gli atleti neri, se non vincono, o perdono, o sono contestati, tirano in ballo il razzismo? Non tutti, ovvio. Ma succede. Spesso. Soprattutto ai numeri 1. Last but not least: Vinicius Jr., stella del Real Madrid. Assegnano il Pallone d’oro a Rodri […] e Vinicius frigna: mi hanno fatto pagare l’impegno contro la discriminazione razziale, «il mondo del calcio non è pronto ad accettare un giocatore che combatte contro il sistema».

 

«Sistema» che peraltro remunera il suo talento con 21 milioni di euro lordi a stagione. È vero: glieli passa la sua squadra. […] Ma il suo presidente Florentino Pérez dove li prende i danè? Dalle tv e dallo sponsor. Che è Emirates, la compagnia aerea di bandiera degli Emirati Arabi Uniti, in cui l’omosessualità è illegale, e punita con la prigione.

vinicius junior 7

 

[…] Ma quale razzismo, si è inalberato Javier Tebas, presidente della Lega calcio iberica: «Il sistema di France Football», ossia la testata che organizza il premio, «è trasparente. A votare sono 100 giornalisti di tutto il mondo. La reazione madridista è senza senso». Per carità, ognuno si ribella come vuole al Dramma, al Male e all’Ingiustizia razziale, sperimentati per decenni in primis dalla comunità afroamericana, da cui è partito il movimento Black lives matter, con tanto di genuflessioni in pubblico con il pugno alzato.

nelson mandela 1

 

[…] Diverso l’approccio di Nelson Mandela, grande anima nera, sopravvissuto a 27 anni di carcere duro nel Sudafrica dell’apartheid di Stato, che chiosava: «Io non perdo mai. O vinco o imparo». Senza piangersi addosso, lezione inascoltata da quei neri che preferiscono coltivare la «cultura del piagnisteo» cui Robert Hughes dedicò, fin dal titolo, il suo celebrato saggio del 1994. Trent’anni passati invano.

 

mario balotelli 4

Passerò per razzista se affermo che la reiterata esibizione della sindrome da Calimero «pulcino nero», lamentazioni e vittimismo, mi fa mulinare le pale eoliche? Pazienza. Del resto, come insegna il filosofo francese Pascal Bruckner, essendo bianco, sono un colpevole (quasi) perfetto. Anche se, da piccolo e nel mio piccolo, pure io ho sperimentato la xenofobia: quando a Como non affittavano casa ai «terroni» (mio padre era un calabro servitore dello Stato) e quando - in visita ai parenti emigrati nella Svizzera tedesca - i miei coetanei di Zurigo e dintorni mi sputavano appellandomi come «italiano di me...».

SINISA MIHAJLOVIC

 

Ma il pianto greco di un estro maldestro e sprecato come Mario Balotelli, indignato per i «buuuu» ricevuti da un gruppo di trogloditi, anche no, grazie. Mario, mi tocca darti una notizia: molti, me compreso, ti hanno fischiato non perché sei nero, ma perché giocavi male, svogliato, in apparente guerra contro tutto e tutti, compagni di spogliatoio compresi.

IVAN JURIC

 

[…] L’ultrà critica, attacca, dileggia il nero in quanto «nemico», non perché «di colore». La riprova? I calciatori neri - italiani, europei, africani - sono presenti in tutte le squadre, esaltati e idolatrati dalle tifoserie se schierati con i propri colori, ricoperti di contumelie se in campo sotto i vessilli avversari. Certo, questo non dovrebbe mai autorizzare alcuno a scadere nell’offesa che rimanda al colore della pelle, o alle radici non italiane. Vedi alla voce Ivan Juric, allenatore (per quanto?) giallorosso, croato bersagliato da coretti indecenti: «Zingaro!», proprio come il serbo Sinisa Mihajlovic.

paola egonu

 

[…] Però né Mihajlovic né Juric si sono spinti a sostenere, pur stigmatizzando l’indigesta spiacevolezza degli episodi, che l’Italia sia un Paese razzista. Paola Egonu invece sì, al Festival di Sanremo 2023, manco stesse riferendosi all’Alabama degli anni Cinquanta, anche se - bontà sua - «non tutti sono razzisti o ignoranti». Però «bisogna dire le cose come stanno», dopo aver premesso: «Non voglio fare polemica o vestire i panni della vittima» (e per fortuna...).

 

Dichiarazione che seguiva lo sfogo del 2022, quando - dopo la sconfitta dell’Italvolley nella semifinale con il Brasile ai Mondiali - sbottò in lacrime: «Ogni volta vengo presa di mira, mi hanno chiesto addirittura perché sono italiana. Basta, sono stanca. Questa è la mia ultima partita con la Nazionale».

 

Anche lì il razzismo c’entrava zero. Scontava infatti il clima non armonico nello spogliatoio e nei suoi rapporti con il ct Davide Mazzanti, che a un certo punto la mandò in panchina, e non certo per razzismo ma per le sue prestazioni giudicate discontinue. […]

 

american fiction 4

Fratelli neri, sorelle nere, rifuggite dalla comfort zone delle reazioni pavloviane. E leggete, se vi capita, il fantastico romanzo Cancellazione di Percival Everett, da cui è stato tratto il film American Fiction, vincitore di un Oscar. L’autore (nero) narra i tormenti di un romanziere (nero) che viene «rimbalzato» dalle case editrici in quanto sì afroamericano, ma di famiglia borghese e benestante: come può dunque testimoniare in modo credibile la vita reale dei neri d’America ghettizzati?

 

Un nero non emarginato e vilipeso, ma ricco e integrato, non rispecchia il cliché, ergo non funziona. Una critica caustica al brodo di tic e ipocrisie dell’era contemporanea in cui la società è immersa. E da cui dovrebbe invece essere salvata.

Articoli correlati

QUEL ROSICONE DI VINICIUS JUNIOR SOSTIENE CHE DIETRO ALLA SUA MANCATA VITTORIA DEL PALLONE D\'ORO...

VINICIUS, UN EGOMANE PROVOCATORE - L\'ATTACCANTE BRASILIANO ROSICA PER LA MANCATA VITTORIA DEL...

Ultimi Dagoreport

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)

giorgia meloni tosi matteo salvini luca zaia vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - MENTRE IL PD DI ELLY, PUR DI NON PERDERE LA CAMPANIA, STA CERCANDO DI TROVARE UN ACCORDO CON DE LUCA, LEGA E FRATELLI D’ITALIA SONO A RISCHIO DI CRISI SUL VENETO - ALLE EUROPEE FDI HA PRESO IL 37%, LA LEGA IL 13, QUINDI SPETTA ALLA MELONI DEI DUE MONDI - A FAR GIRARE VIEPPIÙ I CABASISI A UN AZZOPPATO SALVINI, IL VELENO DI UN EX LEGHISTA, OGGI EURODEPUTATO FI, FLAVIO TOSI: ‘’IL TERZO MANDATO NON ESISTE, ZAIA NON HA NESSUNA CHANCE. TOCCA A FDI, OPPURE CI SONO IO”

emmanuel macron ursula von der leyen xi jinping donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT – PER TRUMP L'EUROPA NON E' PIU' UN ALLEATO MA SOLO UN CLIENTE PER IMPORRE I SUOI AFFARI - ALL’INAUGURATION DAY CI SARÀ SOLO GIORGIA (QUELLA CHE, TRUMP DIXIT, "HA PRESO D'ASSALTO L'EUROPA") MA NON URSULA VON DER LEYEN - CHE FARE DI FRONTE ALL'ABBANDONO MUSK-TRUMPIANO DI UNA CONDIVISIONE POLITICA ED ECONOMICA CON I PAESI DELL'OCCIDENTE? - CI SAREBBE IL PIANO DRAGHI, MA SERVONO TANTI MILIARDI E VOLONTÀ POLITICA (AL MOMENTO, NON ABBONDANO NÉ I PRIMI, NÉ LA SECONDA) - L’UNICA SOLUZIONE È SPALANCARE LE PORTE DEGLI AFFARI CON PECHINO. L'ASSE EU-CINA SAREBBE LETALE PER "AMERICA FIRST" TRUMPIANA

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

giancarlo giorgetti francesco miller gaetano caltagirone andrea orcel nagel

DAGOREPORT – CON L'OPERAZIONE GENERALI-NATIXIS, DONNET  SFRUTTA UN'OCCASIONE D'ORO PER AVVANTAGGIARE IL LEONE DI TRIESTE NEL RICCO MERCATO DEL RISPARMIO GESTITO. MA LA JOINT-VENTURE CON I FRANCESI IRRITA NON SOLO GIORGETTI-MILLERI-CALTAGIRONE AL PUNTO DI MINACCIARE IL GOLDEN POWER, MA ANCHE ORCEL E NAGEL - PER L'AD UNICREDIT LA MOSSA DI DONNET È BENZINA SUL FUOCO SULL’OPERAZIONE BPM, INVISA A PALAZZO CHIGI, E ANCHE QUESTA A RISCHIO GOLDEN POWER – MENTRE NAGEL TEME CHE CALTA E MILLERI SI INCATTIVISCANO ANCOR DI PIU' SU MEDIOBANCA…

papa francesco spera che tempo che fa fabio fazio

DAGOREPORT - VOCI VATICANE RACCONTANO CHE DAL SECONDO PIANO DI CASA SANTA MARTA, LE URLA DEL PAPA SI SENTIVANO FINO ALLA RECEPTION - L'IRA PER IL COMUNICATO STAMPA DI MONDADORI PER LA NUOVA AUTOBIOGRAFIA DEL PAPA, "SPERA", LANCIATA COME IL PRIMO MEMOIR DI UN PONTEFICE IN CARICA RACCONTATO ''IN PRIMA PERSONA''. PECCATO CHE NON SIA VERO... - LA MANINA CHE HA CUCINATO L'ENNESIMA BIOGRAFIA RISCALDATA ALLE SPALLE DI BERGOGLIO E' LA STESSA CHE SI E' OCCUPATA DI FAR CONCEDERE DAL PONTEFICE L'INTERVISTA (REGISTRATA) A FABIO FAZIO. QUANDO IL PAPA HA PRESO VISIONE DELLE DOMANDE CONCORDATE TRA FABIOLO E I “CERVELLI” DEL DICASTERO DELLA COMUNICAZIONE È PARTITA UN’ALTRA SUA SFURIATA NON APPENA HA LETTO LA DOMANDINA CHE DOVREBBE RIGUARDARE “SPERA”…