
“THIAGO MOTTA NON HA CAPITO DOV’ERA. CONTRO LA ROMA SI E’ VISTA LA VERA JUVE ANCHE COME SPIRITO”: FABIO CARESSA ASFALTA L’EX TECNICO BIANCONERO AL “CLUB” DI SKY SPORT – “ANCHE PERIN CI HA FATTO CAPIRE CHE LO SPOGLIATOIO NON È CHE FOSSE TUTTO DALLA SUA PARTE. POI SE DECIDI DI PARLARE DOPO 10 GIORNI AL ‘CORRIERE DELLA SERA’, ALLORA DEVI DIRE LE COSE, NON LASCIARLE A METÀ. UNA COSA CHIARA SU COSA NON È ANDATA MA LA VUOI DIRE? SENNÒ È MEGLIO CHE TACI"
La Juve è cambiata con Igor Tudor. Raccoglie punti, mostra gioco ed è lontana parente da quella vista con Thiago Motta. Dopo l’1-1 contro la Roma, negli studi di Sky, si è parlato dell’ex tecnico. Beppe Bergomi è il primo a discuterne: “Un errore grosso che ha fatto Thiago Motta è stato non capire il valore di alcuni calciatori a livello umano, anche se avessero giocato poco”. E poi Fabio Caressa: “Le sue dichiarazioni sono la dimostrazione che non ha capito dove era. Stasera si è vista la Juve, anche come spirito".
Negli studi di Sky Bergomi ha continuato parlando di Motta: “Da fuori abbiamo sempre parlato di bicchiere mezzo pieno ma le ultime partite contro Atalanta e Fiorentina, dopo le eliminazioni in successione in Champions e Coppa Italia portano una società a interrogarsi. L'esonero non è una cosa scandaloso". La Juve con Tudor ha cambiato marcia. Una vittoria e un pareggio con il croato in panchina, quinto posto a 56 punti. Gli stessi del Bologna (che ha una gara in meno), a due distanze dall’Atalanta terza. Motta ormai è il passato. "Secondo me un errore di Thiago è stato quello di non aver capito l'importanza di alcuni giocatori che sono stati mandati via con troppa facilità. Capisco la rivoluzione dopo l'arrivo di un nuovo allenatore ma con determinati giocatori potevi parlarci, glielo potevi dire. Il problema vero è stata la gestione del gruppo, è così" .
Anche Fabio Caressa si è schierato contro Thiago Motta. E ha lanciato alcune frecciate sulla sua gestione: "Sono solo due partite e quindi è normale che ci sia la spinta per l'arrivo del nuovo tecnico ma ora sembra che i giocatori della Juve ci credano un po' di più rispetto a prima. Lui nell'intervista al Corriere della Sera dice tutti no, ma allora la prima domanda che uno si fa leggendola è: ma allora perché ti hanno mandato via? Lui non ha capito dove era, non ha capito che era alla Juve. Quella vista stasera contro la Roma hai capito che era la Juve, quella di Motta non sembrava. Anche la risposta di Perin ci ha fatto capire che lo spogliatoio non è che fosse tutto dalla sua parte. Poi un'altra cosa: se decidi di parlare dopo 10 giorni al Corriere della Sera, allora parla. Devi dire le cose, non lasciarle a metà. Una cosa chiara su cosa non è andata ma la vuoi dire? Sennò è meglio che taci".
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