enrico letta matteo renzi campanella

"SUL DDL ZAN SI È CONSUMATO UN DISASTRO POLITICO, GESTITO CON TOTALE INCAPACITÀ DAL PD DI ENRICO LETTA" – RENZI CON IL LANCIAFIAMME CONTRO ENRICHETTO: "DEM E 5 STELLE INCAPACI DI PORTARE A CASA IL RISULTATO DANNO LA COLPA A NOI. PENSATE CHE VENGONO RILANCIATE SUI SOCIAL LE RICHIESTE DI ANDARE SOTTO LE SEDI DI ITALIA VIVA. QUESTA È LA LEZIONE DEMOCRATICA DI CHI VOLEVA UNA LEGGE CONTRO L’ODIO…" - DAGOREPORT

https://m.dagospia.com/il-naufragio-del-ddl-zan-ha-un-unico-responsabile-enrico-letta-la-sua-arroganza-intellettuale-lo-287671

 

Dal profilo Facebook di Matteo Renzi

 

RENZI LETTA

Sul DDL Zan si è consumato un disastro politico, gestito con totale incapacità dal PD di Enrico Letta, che prima ha fatto un’apertura in TV e poi ha deciso di andare al muro contro muro, giocando una partita ideologica sulla pelle delle persone. E naturalmente perdendola, come era chiaro per tutti quelli che conoscono il Senato, la politica e, soprattutto, la matematica. Si è consumata una figuraccia della classe politica, incapace di dire parole chiare sui diritti civili, tornando indietro di vent’anni: noi siamo quelli che hanno messo la fiducia sulle unioni civili, loro quelli che hanno affossato il DDL Zan.

 

LA STRETTA DI MANO TRA ENRICO LETTA E MATTEO RENZI

E si è consumata la consueta aggressione verbale contro Italia Viva, portata avanti da PD e Cinque Stelle che - incapaci di portare a casa il risultato - cercano alibi e colpevoli, dando la colpa a noi. Pensate che vengono rilanciate sui social le richieste di andare sotto le sedi di Italia Viva: questa è la lezione democratica di chi voleva una legge contro l’odio. Più ci penso, più mi domando come sia stato possibile per PD e Cinque Stelle un suicidio politico di questo genere. Tutti sapevano che il provvedimento non sarebbe mai passato a scrutinio segreto. E i numeri dimostrano che tutti i gruppi hanno avuto DIVERSI franchi tiratori.

 

MATTEO RENZI ENRICO LETTA MEME

 

RENZI

Da adnkronos.com

 

"Il ddl Zan è fallito per colpa, responsabilità e scelta del Pd e del M5S". Matteo Renzi, leader di Italia Viva, in una diretta social respinge le accuse dopo lo stop al Ddl Zan al Senato. Dopo il voto di ieri, che ha fatto scattare la tagliola (leggi cos'è), i renziani sono finiti nel mirino di Pd e M5S. "La mattina del giorno dopo è una buona occasione per mettere i puntini sulle 'i' e chiarire cos'è successo. Avverto il bisogno di dire come sono andate le cose ieri sul ddl Zan. Da qualche ora siamo oggetto di una campagna mediatica e social vergognosa, è la dimostrazione di come il populismo e la violenza verbale possano ribaltare la realtà dei fatti", dice Renzi.

 

matteo renzi enrico letta

 

"Io, che ho firmato la legge sui diritti civili, dico che la legge Zan è fallita per colpa, responsabilità e scelta del Pd e del M5S. E’ la loro arroganza, unità alla loro incapacità di fare politica, che ha segnato l’esita del ddl Zan. Per fare politica servono i voti dei parlamentari, non i like degli influencer. Bisogna prendere il voto di chi lavora in Parlamento e rappresenta il paese", aggiunge.

 

"Da maggio chiediamo di trovare un’intesa. A luglio ho detto che non ci sono i numeri e sono stato oggetto di attacchi. L’accordo era a portata di mano a luglio, Pd e M5S decisero di rinviare la discussione del ddl Zan a dopo le elezioni amministrative. I diritti vanno garantiti ma non a sportellate: non devo scriverlo sui post, devo scriverlo in Gazzetta Ufficiale. I numeri non c’erano, ho cercato disperatamente di trovare una soluzione.

RENZI E LETTA ALL ASSEMBLEA NAZIONALE PD

 

Dopo le amministrative, il segretario del Pd mi ha mandato un messaggio per aprire ad un accordo sul ddl Zan. Io ho detto ‘ci siamo’: questo è accaduto 5 giorni fa", prosegue. "Martedì c’è stato un tavolo al Senato, sapendo che la destra aveva messo in campo una pregiudiziale che, se votata, avrebbe portato alla fine del ddl Zan. Noi ci siamo battuti per evitare il problema e per evitare il voto segreto, abbiamo cercato disperatamente di salvare tutto. Martedì, alla riunione al Senato, Zan e gli esponenti Pd e 5 stelle hanno detto 'questo è il testo, prendere o lasciare'. Hanno detto, muro contro muro. Bravi, con questa scelta suicida avete distrutto il Ddl Zan".

RENZI E LETTA

Ultimi Dagoreport

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

C’ERA UNA VOLTA IL TRENO PER KIEV CON DRAGHI, MACRON E SCHOLZ. ORA, COMPLICE IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO DI GIORGIA MELONI, L’ITALIA È SPARITA DALLA LEADERSHIP DELL’UE - LA DUCETTA PREFERISCE ACCUCCIARSI AI PIEDI DI WASHINGTON (CHE VUOLE VASSALLI, NON ALLEATI ALLA PARI) CHE RITAGLIARSI UN RUOLO IN EUROPA - FRIEDRICH MERZ, PROBABILE NUOVO CANCELLIERE TEDESCO, HA "ESPULSO" L'ITALIA DAL GIRO CHE CONTA: A CHI GLI HA CHIESTO QUALE PAESE ANDREBBE AGGIUNTO A UN DIRETTORIO FRANCO-TEDESCO, HA CITATO LA POLONIA, GUIDATA DAL POPOLARE DONALD TUSK (NEMICO NUMERO UNO DEL PIS DI MORAWIECKI E KACZYNSKI, ALLEATI DELLA DUCETTA IN ECR) - “I AM GIORGIA” SOGNAVA DI ESSERE IL “PONTE” TRA USA E UE E SI RITROVA A FARE LA CHEERLEADER DELLA TECNO-DESTRA DI MUSK E TRUMP…