DYBALA-LUKAKU, TELENOVELA SENZA FINE! ANCHE SARRI SCARICA L’ARGENTINO CHE ORA VALUTA LE OFFERTE DELLO UNITED E DEL PSG - L'INTER IN AGGUATO PER IL BOMBERONE BELGA. MA LA JUVE NON MOLLA - PARATICI È OPERATIVO SU PIÙ FRONTI. LA PISTA ICARDI E’ SEMPRE VIVA. E RONALDO AVREBBE DATO IL SUO GRADIMENTO PER MAURITO…
Massimiliano Nerozzi per corriere.it
Più che un giocatore alla quinta stagione con la Juve, pareva un colpo di mercato Paulo Dybala quando, poco dopo le undici del mattino, s’è presentato al J-Medical per le visite. Dopo quattro giorni passati in casa, tra telefonate e lacrime (una volta saputo di essere in vendita), ha avuto quel che cercava: un bagno di folla e, soprattutto, di bambini con la sua maglia, che l’aspettavano da ore e che gli chiedevano di restare alla Juve.
La Jeep nera della casa, avvolta da circa 200 tifosi, l’ha portato quasi dentro l’ingresso a vetri poiché, come mai era successo con i big bianconeri, al suo arrivo non era stato allertato il servizio d’ordine e allestita la consueta fila di transenne. Il club non aveva neppure avvertito la polizia, che difatti s’è lamentata, quando due agenti della Digos si sono trovati davanti la folla, senza transenne appunto, quelle che evitano di far finire qualcuno sotto le ruote e che facilitano la sosta dei giocatori, per autografi e selfie con i tifosi.
Ci saranno all’uscita, le une e gli altri, dopo il check-up medico. In fondo, come tutte le trattative di mercato, questa è anche una storia di messaggi e parole, come quelle che l’altro ieri Dybala aveva scambiato con la società e, ieri pomeriggio, con Maurizio Sarri, in occasione del primo allenamento. Ma, con l’allenatore, l’argentino ha giusto fatto quattro chiacchiere, e quindi restano le indicazioni della Juve: ti vogliamo vendere.
Per questo, il boss dell’area tecnica bianconera, Fabio Paratici, è ancora a Londra e farà un altro tentativo con il Manchester United, anche se l’affare s’è complicato: per il tempo che la Premier può ancora dedicare allo shopping (due giorni) e per quegli «oneri accessori» che sempre vanno pagati per sigillare le trattative. E in questo caso, ballano robuste commissioni, oltre a una sorta di buona uscita, tra stipendi del prossimo biennio e grane per i diritti di immagine. Sul tavolo sono finiti anche i nomi di Lukaku da una parte, di Mandzukic e Matuidi dall’altra, ma il problema resta ovviamente il sì di Dybala. Con il quale, dopo le prime dolci parole di Sarri (a luglio), il club è stato chiaro: il piano A è quello di giocare con il 4-3-3, con un centravanti vero più che un falso nueve, e quindi senza troppo spazio per il diez.
Oltre che una scelta tecnica — Sarri ben conosce pure il 4-3-1-2 — l’eventuale vendita di Dybala segue logiche finanziarie: del resto, ormai da anni, la Juve ha nelle plusvalenze, cioè nel trading di giocatori, un elemento strutturale del suo libro mastro, con il quale far crescere il fatturato. E la Joya potrebbe avere un colpo mancino anche nel ramo ricavi: a bilancio pesa per 16,7 milioni di euro, il che, in caso di cessione, vorrebbe dire una plus-valenza formato famiglia, in linea con quella che fu incassata per Pogba (72,6 milioni). Un altro finito allo United.
Dybala, l’ha ripetuto più volte, vuole restare alla Juve, ma s’è fatto un’idea di quel che potrebbe essere il futuro, tanto da scherzare con un amico: «Mi devi aiutare con il trasloco». Ha pure sentito i consigli di ex compagni, con telefonate ad Evra (gli ha consigliato Manchester) e Marchisio, uno made in Juve che da un doloroso addio c’è passato appena un anno fa. Saltasse definitivamente lo United, l’altra opzione sarebbe il Psg, visto che Leonardo già s’è informato con un colpo di telefono. Sempre che da Parigi parta Neymar. Altrimenti, come extrema ratio, resterebbe lo scambio con Icardi, uno che la Juve segue da un anno e che prenderebbe al volo: ma non così.
CON L'INCASSO DELLE VENDITE SCATTA L' OPERAZIONE ICARDI È L' ARIETE SCELTO PER CR7
Carlo Laudisa per la Gazzetta dello Sport
Tutte le strade (per ora) portano a Londra. Più avanti, però, i bianconeri per la spesa potrebbero fermarsi a Milano. Sì, per prendere Mauro Icardi ed accontentare Cristiano Ronaldo, con il centravanti ormai ai margini del mondo nerazzurro. La trama è spiegata in poche parole, ma per le riprese di questo film occorre pazienza. E qualche settimana di tempo. Intanto è importante capire quali verdetti porterà dopodomani pomeriggio (ore 17) la chiusura delle contrattazioni in Premier League.
Tanto è vero che ieri Fabio Paratici è tornato nella capitale inglese per mettere a posto una serie di tasselli. Innanzitutto ha definito i dettagli dello scambio tra Cancelo e Danilo con il Manchester City.
Ma ovviamente il capo del settore calcio bianconero si è occupato di altre vicende più croccanti. Innanzitutto ha ascoltato le proposte del Wolverhampton e dell' Arsenal per Daniele Rugani, ma le proposte di un prestito non allettano né il club né lo stesso difensore. E tutto risulta fatalmente in stand-by.
Nel centro della City ci sono anche gli esclusivi uffici del Manchester United e lì il dirigente juventino ha riparlato degli argomenti caldi negli ultimi giorni. Con il capitolo Dybala ormai alle spalle (agli inglesi la storia dei diritti d' immagine non è proprio andata giù). Piuttosto i vertici dei Red Devils hanno approfondito i discorsi legati a Mario Mandzukic e a Blaise Matuidi.
La circostanza ha subito dato il la a varie ipotesi. In particolare è stato sussurrato un ritorno di fiamma per Romelu Lukaku, ma alla Continassa escludono con decisione quest' ipotesi. Una fermezza che ovviamente va sempre decifrata. In questi frangenti i campioni d' Italia marcano il territorio con la chiara intenzione di complicare la vita ai nerazzurri, cioè alla loro trattativa per il centravanti belga.
Di fatto ieri il manager bianconero ha provato ad imbastire una strada parallela, promettendo un conguaglio importante (magari i 40 milioni di Rugani) insieme ai cartellini di Mandzukic e Matuidi, appunto. Il francese, però, non è nelle priorità di Solskjaer . Diversa la posizione per il croato: il suo trasloco a Manchester, infatti, è chiaramente legato alla partenza di Lukaku. E ancora una volta s' incrociano le strade tra bianconeri e nerazzurri. Ecco perché Paratici resta su piazza a Londra per cogliere le ultime occasioni. Ma nel frattempo deve guardare anche agli sviluppi di medio termine che vertono proprio sugli affari per il reparto offensivo.
La posizione di Dybala nella rosa di Sarri è chiaramente precaria dopo il mancato passaggio al Manchester United.
In Francia scrivono di un' offerta del Psg da 60 milioni, eppure attorno a lui si muove poco. E CR7 reclama al centro dell' attacco un partner di livello. Al portoghese Lukaku andrebbe benissimo, ma non è una preferenza in esclusiva.
Ad esempio chi frequenta la Continassa giura che nelle scorse settimane il fuoriclasse di Funchal ha confessato ai vertici bianconeri il suo gradimento per Maurito. Il penta Pallone d' Oro invoca una boa che in area di rigore gli apra spazi vitali e a suo giudizio l' ex capitano interista ha i requisiti giusti per adempiere a questo compito. È una traccia da non sottovalutare in questo momento di fatale trapasso.
Ora come ora Mandzukic e Higuain sono arruolati a tutti gli effetti, ma all' orizzonte potrebbero esserci novità importanti. E le voci degli ultimi mesi hanno spesso associato il puntero argentino ai colori juventini. Nell' eventualità di un ribaltone lì davanti, insomma, la sua candidatura conta su uno sponsor eccellente. Se non proprio il più importante, almeno in campo.
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