INCANTI A NEW YORK - NELLA GRANDE MELA IN ARRIVO CAPOLAVORI PER UN MILIARDO DI DOLLARI - DA SOTHEBY’S SFIDA TRA VAN GOGH E CLAUDE MONET - CHRISTIE’S DA RECORD CON PICASSO E GIACOMETTI
Paolo Manazza per il “CorrierEconomia - il Corriere della Sera”
Palcoscenico aperto sulle aste di New York. L’attesa è forte. Domani sera alle 19 locali la blasonata platea di Sotheby’s darà inizio alle danze con una serata nella quale meno di settanta capolavori dell’arte moderna e impressionista stimano tra 250 e 320 milioni di dollari.
I due colpi di cannone arriveranno da un Paesaggio del 1888 di Vincent van Gogh, valutato intorno ai 40 milioni di dollari, e una versione delle Ninfee dipinta nel 1905 da Claude Monet (30-45 milioni). Chi dei due avrà la palma d’oro della serata lo sapremo tra poche ore. Mercoledì sarà la volta della Day Auction che offre 120 lotti. Nel frattempo la competitor Christie’s si prepara alla prossima settimana con cinque giorni incandescenti. Inaugurati da un nuovo e fiammante format.
Raddoppio
Oltre alla classica Evening Sale , in calendario giovedì 14 maggio, la maison del finanziere Pinault ha organizzato, per lunedì 11, la prima edizione d’una vendita intitolata Looking Forward to the Past . L’obiettivo è quello di proporre opere realizzate nell’arco temporale dal 1902 al 2011.
Qual è il terreno che accomuna opere d’arte apparentemente così distanti? Che significa accostare Marcel Duchamp a Peter Doig o Urs Fischer a Claude Monet? Secondo gli esperti il tentativo è quello di illustrare le «durevoli dinamiche» alla base della creazione artistica nell’arco degli anni considerati.
La maggior parte degli artisti di tutto il Novecento e di quelli operativi nel presente, sono sempre stati influenzati dai loro predecessori. Willem de Kooning disse una grande verità: «ogni pittore intelligente ha in testa l’intera storia della pittura moderna, che costituisce l’oggetto della sua arte. Tutto ciò che dipinge è un omaggio o una critica a quella storia, e tutto ciò che dice è una nota ad essa».
I 35 lotti presentati in questa spettacolare vendita, oltre a stimolare e suggerire un mix di relazioni tra artisti, epoche e stili, hanno una previsione totale di incasso stratosferico: mezzo miliardo di dollari. Al centro della big auction la scommessa che due opere siano capaci di superare gli attuali record d’asta assoluti per pittura e scultura. Top price della vendita è Les femmes d’Alger (Version «O») di Pablo Picasso.
Un quadro valutato intorno ai 140 milioni di dollari. In grado sulla carta di scalzare il Francis Bacon Three studies of Lucian Freud battuto a 142 milioni da Christie’s nel novembre 2013, sino ad ora record assoluto per un’opera venduta in asta. Questo dipinto è una summa delle intersezioni pittoriche di epoche diverse.
La serie de Les femmes d’Alger comprende quindici opere (codificate dalla lettera A alla O) realizzate tra il 1954 e il 1955. Furono iniziate dal maestro spagnolo dopo la morte dell’amico Henri Matisse (3 novembre 1954), considerato — per le sue celebri odalische — l’erede di Eugène Delacroix. Picasso guarda e omaggia proprio Delacroix e costruisce un pittorico ponte tra lui stesso e i due grandi maestri.
Sculture
Il secondo capolavoro è una scultura di Alberto Giacometti valutata 130 milioni. Rischia d’essere archiviato il ricordo dei 103 milioni realizzati da L’homme qui marche I (febbraio 2010, Sotheby’s), attuale record per l’artista e prezzo più caro in assoluto per una scultura battuta all’asta.
Ma queste sono soltanto due dei capolavori presenti in questo catalogo che spazia da Lucio Fontana, Egon Schiele, On Kawara, Yves Klein, Piet Mondrian, Mark Rothko, Andy Warhol sino a Peter Doig.
Subito dopo, giovedì 14, sarà la volta della Evening Sale che include lavori provenienti dalla Whitehead Collection e che si stima possa vendere per altri 110-160 milioni. Bellissimo il Piet Mondrian del 1929 (15-25 milioni) e un Fernand Léger del ’22 (10-15 milioni). In totale solo con i moderni Christie’s punta a incassare 700 milioni di dollari. Escluse le aste di Contemporanea. Da oggi il cielo newyorchese si illumina d’arte.