carolina kostner - alex schwazer

SCHWAZER E LE VERITA’ DEL GIORNO DOPING - IL MEMORIALE-BOMBA DEL MARCIATORE METTE SOTTO ACCUSA L’ATLETICA ITALIANA: “IO DOPATO DAL 2011, LA FIDAL SAPEVA TUTTO. NON FECERO NULLA PER FERMARMI”

Marco Bonarrigo e Gaia Piccardi per il “Corriere della Sera”

 

SCHWAZERSCHWAZER

Il fantasma di Banquo che tormenta Macbeth al banchetto non sarebbe riuscito a fare un lavoro migliore. Sandro Donati, sacerdote dell’antidoping, ha lavorato ai fianchi Alex Schwazer, il reprobo a caccia di redenzione, fino a convincerlo a produrre una memoria breve ma densa: 5 pagine che rappresentano un durissimo atto d’accusa all’atletica italiana. 
 

A uscirne a pezzi sono la dirigenza della Fidal e un intero sistema che sapeva del doping di Schwazer prima dell’Olimpiade di Londra 2012 e ha taciuto, secondo la testimonianza del campione olimpico di Pechino 2008 che ora inguaia la posizione di Pierluigi Fiorella (medico del settore mezzofondo e marcia) e Giuseppe Fischetto (ex direttore sanitario), rinviati a giudizio dalla Procura di Bolzano. Prima di accusare, nella memoria consegnata agli inquirenti (davanti ai quali lo scorso dicembre ha patteggiato 8 mesi) Schwazer si autoaccusa.

 

SCHWAZERSCHWAZER

Ammette di aver fatto uso di doping nel periodo che precedette le mostruose prestazioni di Lugano (18 marzo 2012), record italiano nella 20 km, e Dudince (24 marzo 2012), all’epoca quarta migliore performance di sempre nella 50 km, le due gare in cui ottenne i minimi per Londra, già nel mirino per le anomalie nel passaporto biologico. In sostanza, Alex retrodata il suo doping di parecchi mesi: confessa il testosterone dall’autunno 2011 (Testogel, che però non gli fa avvertire alcun effetto importante) e l’Epo dal febbraio 2012: in endovena, da solo, tenendo all’oscuro Carolina Kostner a Oberstdorf e all’insaputa del compagno d’appartamento Matteo Giupponi a Milano. Dice di essersi fatto l’ultima puntura tre giorni prima della 50 km di Dudince e di aver poi ripreso a luglio. L’assunzione è scientifica.

 

E curiosamente avviene seguendo le tecniche di Ashenden, guru australiano dell’antidoping: dieci giorni ad alte dosi, un giorno sì e uno no, in modo da alzare i valori ematici e, una volta alzati, mantenerli con microdosi che hanno una finestra di appena otto ore per essere rilevabili. Non c’era solo la dose della positività (30 luglio 2012), dunque, come gli inquirenti sospettavano senza averne le prove. Schwazer torna sul discorso del viaggio in Turchia per acquistare eritropoietina (il prodotto che, camuffato da vitamina B12 nasconderà nel frigo dell’ex fidanzata), confermando di aver comprato anche testosterone propionato (Virigen) e di averlo assunto continuativamente. Ammette di aver chiesto a Carolina di mentire all’ispettore antidoping perché era certo di essere trovato positivo: altro che privacy. 
 

dolore e rammarico per il suo errore alex schwazer ha al suo fianco il conforto della fidanzata carolina kostner e la famiglia e dolore e rammarico per il suo errore alex schwazer ha al suo fianco il conforto della fidanzata carolina kostner e la famiglia e

In quel periodo, guidato dai suoi demoni, Alex manovra le reperibilità per indurre i controllori a testarlo solo in certi periodi, evidenziando così tutte le falle di un sistema che d’ora in poi Donati si propone di superare offrendo Schwazer in pasto all’antidoping 24 ore su 24 e introducendo nuovi parametri negli esami ematici del marciatore, in una rivoluzione copernicana appena iniziata. 
 

Ma non è tutto. «Fiorella sapeva» dice Alex nella memoria: «Io gli confermai che mi ero dopato con Epo nelle vicinanze delle gare di Lugano e Dudince». Secondo la ricostruzione, Fiorella gli dà appuntamento a Parma, dove Schwazer gli racconta dell’acquisto dei farmaci in Turchia: «Avrebbe dovuto impedirmi di stare da solo a Oberstdorf prima dell’Olimpiade! Cosa pensava che facessi, lì?».

schwazerschwazer

 

ALEX SCHWAZER ALEX SCHWAZER

Alex lo dice chiaro e tondo: è convinto che Fiorella e Fischetto, con il quale il medico era in stretto contatto, non abbiano fatto niente per farlo sottoporre da Coni e Iaaf a frequenti controlli antidoping e test del sangue nelle settimane di avvicinamento ai Giochi. Un quadro sconcertante, e drammatico, che naturalmente in caso di processo penale andrà dimostrato ma potrebbe essere sufficiente per pesanti condanne sportive. Per ora è la parola di Alex, il nuovo Alex alleato con Sandro Donati, contro il sistema-atletica. 
 

SANDRO DONATI jpegSANDRO DONATI jpeg

Cosa rischia Schwazer? Nulla: ogni parola, non a caso, rientra nei capi d’accusa per i quali ha già patteggiato. In cambio si aspetta dal Tribunale nazionale antidoping lo sconto della squalifica a 3 anni e 9 mesi (scadenza 29 aprile 2016) per coltivare il sogno dei Giochi di Rio. Ci sono ancora molti punti interrogativi sul suo passato («Voglio ripartire con serenità, nella massima trasparenza»), e Donati non intende fargli concessioni. La strada per Rio è ancora lunga. 
 

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni donald trump joe biden

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI, FORSE PER LA PRIMA VOLTA DA QUANDO È A PALAZZO CHIGI, È FINITA IN UN LABIRINTO. E NON SA DAVVERO COME USCIRNE. STAI CON NOI TRUMPIANI O CONTRO DI NOI? CI METTI LA FACCIA O NO? IL BRITANNICO NEO-MAGA NIGEL FARAGE HA DICHIARATO CHE AVREBBE PREFERITO CHE MELONI PRENDESSE POSIZIONI PIÙ DURE CONTRO L’UNIONE EUROPEA, ALTRO SEGNALE: COME MAI ANDREA STROPPA, TOYBOY DELL'ADORATO MUSK, SPINGE SU X PER IL RITORNO DI SALVINI AL VIMINALE? VUOLE PER CASO COSTRINGERMI A USCIRE ALLO SCOPERTO? OGGI È ARRIVATA UN'ALTRA BOTTA AL SISTEMA NERVOSO DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA LEGGENDO LE DICHIARAZIONI DI JORDAN BARDELLA, IL PRESIDENTE DEL PARTITO DI MARINE LE PEN, CHE HA TROVATO L’OCCASIONE DI DARSI UNA RIPULITA PRENDENDO AL VOLO IL "GESTO NAZISTA" DI BANNON PER ANNULLARE IL SUO DISCORSO ALLA CONVENTION DEI TRUMPIANI A WASHINGTON - E ADESSO CHE FA L’EX COCCA DI BIDEN, DOMANI POMERIGGIO INTERVERRÀ LO STESSO IN VIDEO-CONFERENZA?

giuseppe conte elly schlein

LE INSOSTENIBILI DICHIARAZIONI FILO-TRUMP DI CONTE HANNO MANDATO IN TILT SCHLEIN - TRA I DUE SAREBBE PARTITA UNA TELEFONATA BURRASCOSA IN CUI LA SEGRETARIA DEM AVREBBE FATTO CAPIRE A PEPPINIELLO CHE SE CONTINUA COSÌ IL M5S CROLLERÀ AL 7% - ELLY DEVE FARE I CONTI CON L’AUT AUT DI CALENDA E CON LA MINORANZA CATTO-DEM IN SUBBUGLIO CONTRO CONTE – PEPPINIELLO TIRA DRITTO: PARLA ALLA PANCIA DEI 5 STELLE E ABBRACCIA LA LINEA ANTI-DEM DI TRAVAGLIO SU RUSSIA E TRUMP. MA "LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO" SA BENISSIMO CHE, SENZA UN ACCORDO COL PD, A PARTIRE DAL PROSSIMO VOTO REGIONALE, NON VA DA NESSUNA PARTE…

elon musk donald trump caveau oro

DAGOREPORT - ALTA TENSIONE TRA IL MONDO FINANZIARIO AMERICANO E KING TRUMP - PRIMA DI DICHIARARE GUERRA A WASHINGTON, I GRANDI FONDI E I COLOSSI BANCARI ASPETTANO CHE TRUMP E MUSK CACCINO IL PRESIDENTE DELLA FEDERAL RESERVE  PER IMPORRE I BITCOIN COME RISERVA NAZIONALE. UNA MONETA DIGITALE E SOVRANAZIONALE CHE AFFOSSEREBBE IL DOLLARO, E QUINDI L'ECONOMIA USA. E GOLDMAN SACHS SI PORTA AVANTI CONSIGLIANDO DI INVESTIRE IN ORO - LE RIPERCUSSIONI PER L'ITALIA: MELONI SA CHE I GRANDI FONDI, SE VOLESSERO, POTREBBERO MANDARE GAMBE ALL'ARIA IL DEBITO TRICOLORE...

luca zaia marina berlusconi matteo salvini il foglio

FLASH – PARE CHE LUCA ZAIA, DOPO AVER LETTO L’INTERVISTA-MANIFESTO RILASCIATA DA MARINA BERLUSCONI AL “FOGLIO”, ABBIA COMMENTATO SODDISFATTO: “QUESTA C’HA LE PALLE”. IL SEGRETARIO DELLA "LIGA VENETA", ALBERTO STEFANI, AVREBBE SUBITO RIFERITO IL COMMENTO DEL “DOGE” A SALVINI. COME L'HA PRESA L'EX TRUCE DEL PAPEETE? NON HA GRADITO L’ENDORSEMENT PER LA “CAVALIERA”: QUESTA VOLTA LA TISANELLA CHE CONSIGLIA SEMPRE AI "SINISTRELLI ROSICONI" L'HA DOVUTA BERE LUI, PER PLACARSI…

giorgia meloni donald trump - immagine creata con grok

DAGOREPORT – CHE FINE HA FATTO IL FANTOMATICO "PONTE" CHE MELONI SOGNAVA DI CREARE TRA USA E UE? PRIMA DEL VERTICE BY MACRON, LA DUCETTA AVREBBE AVUTO LA TENTAZIONE DI CHIAMARE TRUMP, MA POI CI HA RIPENSATO. PERSINO LEI HA CAPITO CHE DALL'"IMPERATORE DEL CAOS" AVREBBE RICEVUTO SOLO ORDINI, VISTO CHE CONSIDERA I PAESI EUROPEI SOLO DEI VASSALLI - DAVANTI A UN PRESIDENTE AUTORITARIO CHE DIFFONDE MENZOGNE E RIBALTA LA REALTÀ (“ZELENSKY È UN DITTATORE MAI ELETTO. L’UCRAINA NON DOVEVA INIZIARE LA GUERRA. L'EUROPA HA FALLITO”), SIAMO SICURI CHE L’ANTIPATICO GALLETTO FRANCESE MACRON E L’EUROPA MATRIGNA (CHE COMPRA BTP E DA' 209 MILIARDI DI PNRR) SIANO PEGGIO DI UN INAFFIDABILE AFFARISTA TRAVESTITO DA PRESIDENTE?