pablo echaurren

QUANDO FECI A PEZZI BRIGITTE BARDOT – IL RICORDO DI PABLO ECHAURREN CHE FU COINVOLTO DA PIERO FORNASETTI PER UN RITRATTO DELLA DIVA (CHE IL 28 SETTEMBRE FARA’ 90 ANNI) –“DISEGNAI UNA B.B. FATTA A PEZZI, FRAMMENTATA, ALLA RINFUSA. TIPO QUEI FASTIDIOSI TIRAMISÙ SCOMPOSTI CHE VANNO PER LA MAGGIORE TRA I CUOCHI INCAPACI. NON NE ANDAVO FIERO MA  FORNASETTI NE STAMPÒ CENTO COPIE E GLIELE CONSEGNÒ PER L’APPROVAZIONE, SERVIVANO PER FINANZIARE UNA CAMPAGNA ANTI VIVISEZIONE. LEI, APPENA LO VIDE, ANDO’ SU TUTTE LE FURIE. MA POI..”

Pablo Echaurren per "Il Sole 24 Ore" - Estratti

 

PABLO ECHAURREN

Ne sono consapevole, non so fare i ritratti. Sono negato. D’altronde sono un artista contemporaneo, non ho studiato per fare il pittore, non sono andato a lezioni di nudo, non ho sudato per copiare la statuaria classica e compagnia bella. Una volta Giorgio de Chirico, che ho incontrato ai miei albori, mi chiese se frequentavo la gipsoteca dell’Accademia di Belle Arti. Allorché gli risposi che no, non c’ero mai stato, mi guardò come se fossi trasparente. Un niente.

 

Ma Piero Fornasetti era convinto che io fossi un pittore e io a ripeterglielo: «Non sono capace a fare i ritratti».

 

Era il 1983 e Fornasetti s’era messo in testa che io, insieme ad altri, facessi proprio un ritratto, e non uno qualsiasi ma il ritratto di Brigitte Bardot. In vista dei suoi (suoi di Brigitte) 50 anni. Che potevo dirgli io per dissuaderlo? Lui era il gentleman allucinato, il rimescolatore della classicità nella surrealtà, il maestro delle infinite variazioni su tema unico. Il Raymond Queneau del design. Non mi sentivo proprio di deluderlo. Mi adeguai alla comanda.

PABLO ECHAURREN ritratto di brigitte bardot

 

Voleva che fosse in formato cartolina da mettere accanto ai contributi di altri artisti alla Galleria dei Bibliofili a Milano.

 

È così che gli disegnai una B.B. fatta a pezzi, frammentata, come in un puzzle, una tessera qua e una là, alla rinfusa. Tipo quei fastidiosi tiramisù scomposti che vanno per la maggiore tra i cuochi incapaci.

 

Non ne andavo particolarmente fiero ma lui, Fornasetti, era uno oltremodo generoso e scelse proprio il mio piccolo disegno per ingrandirlo, riprodurlo e fargliene omaggio, personalmente. Era indiscutibilmente un ardimentoso, anche.

 

Ne stampò cento copie e gliele consegnò per l’approvazione, servivano per finanziare una campagna anti vivisezione.

 

Ma lei (lei Brigitte) appena le vide andò su tutte le furie, si adirò, per usare un termine purgato.

 

pablo echaurren.

Non ci stava ad essere così brutalmente smembrata, seppure in effigie. Gli disse che quelle labbra non erano le sue, il naso e i capelli neppure. Era tutto sbagliato.

Ma non ero mica Picasso io, non pretendevo di riuscire a rendere graficamente la sua bellezza Rock‘n’ Roll. Non ero certo all’altezza dell’icona più esplosiva del Novecento. C’è Pablo e Pablo.

 

Mi ero limitato a pasticciare una specie di cubo-fumetto in cui lo stereotipo dell’avanguardia si dibatteva nello spazio ristretto d’una carta da gioco. Un cubo-fumetto in cui il tema di Brigitte Bardot veniva ridotto a schegge. Quasi fosse un quadro di quelli che si vedevano appesi nella casa di Paperino. Caricature del cubismo e del futurismo. Declinazioni popolari e parodistiche delle sperimentazioni astratte.

brigitte bardot

 

Il mio piccolo rebus era qualcosa da ricostruire arbitrariamente e rimontare nella propria immaginazione. Una evocazione di forme e di colori base in chiave infantile. L’operazione sembrava essersi impantanata lì e non trovare una possibile via d’uscita quando la Bardot (mi baso sempre su quello che Fornasetti mi riportò) ebbe un’illuminazione: decise di contribuire all’opera stessa con un gesto altrettanto dissacratorio.

 

Decise di apporre su tutti gli esemplari una sua grossa firma.

Ma non in calce, accanto alla mia.

Volle firmare proprio sul disegno, al centro, nel bel mezzo.

pablo echaurren. brigitte bardot anni 50echaurrenbrigitte bardot fotografata da douglas kirkland 2pablo echaurren ph francesca fago 6

 

(...)

Ultimi Dagoreport

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)

giorgia meloni tosi matteo salvini luca zaia vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - MENTRE IL PD DI ELLY, PUR DI NON PERDERE LA CAMPANIA, STA CERCANDO DI TROVARE UN ACCORDO CON DE LUCA, LEGA E FRATELLI D’ITALIA SONO A RISCHIO DI CRISI SUL VENETO - ALLE EUROPEE FDI HA PRESO IL 37%, LA LEGA IL 13, QUINDI SPETTA ALLA MELONI DEI DUE MONDI - A FAR GIRARE VIEPPIÙ I CABASISI A UN AZZOPPATO SALVINI, IL VELENO DI UN EX LEGHISTA, OGGI EURODEPUTATO FI, FLAVIO TOSI: ‘’IL TERZO MANDATO NON ESISTE, ZAIA NON HA NESSUNA CHANCE. TOCCA A FDI, OPPURE CI SONO IO”

emmanuel macron ursula von der leyen xi jinping donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT – PER TRUMP L'EUROPA NON E' PIU' UN ALLEATO MA SOLO UN CLIENTE PER IMPORRE I SUOI AFFARI - ALL’INAUGURATION DAY CI SARÀ SOLO GIORGIA (QUELLA CHE, TRUMP DIXIT, "HA PRESO D'ASSALTO L'EUROPA") MA NON URSULA VON DER LEYEN - CHE FARE DI FRONTE ALL'ABBANDONO MUSK-TRUMPIANO DI UNA CONDIVISIONE POLITICA ED ECONOMICA CON I PAESI DELL'OCCIDENTE? - CI SAREBBE IL PIANO DRAGHI, MA SERVONO TANTI MILIARDI E VOLONTÀ POLITICA (AL MOMENTO, NON ABBONDANO NÉ I PRIMI, NÉ LA SECONDA) - L’UNICA SOLUZIONE È SPALANCARE LE PORTE DEGLI AFFARI CON PECHINO. L'ASSE EU-CINA SAREBBE LETALE PER "AMERICA FIRST" TRUMPIANA

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

giancarlo giorgetti francesco miller gaetano caltagirone andrea orcel nagel

DAGOREPORT – CON L'OPERAZIONE GENERALI-NATIXIS, DONNET  SFRUTTA UN'OCCASIONE D'ORO PER AVVANTAGGIARE IL LEONE DI TRIESTE NEL RICCO MERCATO DEL RISPARMIO GESTITO. MA LA JOINT-VENTURE CON I FRANCESI IRRITA NON SOLO GIORGETTI-MILLERI-CALTAGIRONE AL PUNTO DI MINACCIARE IL GOLDEN POWER, MA ANCHE ORCEL E NAGEL - PER L'AD UNICREDIT LA MOSSA DI DONNET È BENZINA SUL FUOCO SULL’OPERAZIONE BPM, INVISA A PALAZZO CHIGI, E ANCHE QUESTA A RISCHIO GOLDEN POWER – MENTRE NAGEL TEME CHE CALTA E MILLERI SI INCATTIVISCANO ANCOR DI PIU' SU MEDIOBANCA…

papa francesco spera che tempo che fa fabio fazio

DAGOREPORT - VOCI VATICANE RACCONTANO CHE DAL SECONDO PIANO DI CASA SANTA MARTA, LE URLA DEL PAPA SI SENTIVANO FINO ALLA RECEPTION - L'IRA PER IL COMUNICATO STAMPA DI MONDADORI PER LA NUOVA AUTOBIOGRAFIA DEL PAPA, "SPERA", LANCIATA COME IL PRIMO MEMOIR DI UN PONTEFICE IN CARICA RACCONTATO ''IN PRIMA PERSONA''. PECCATO CHE NON SIA VERO... - LA MANINA CHE HA CUCINATO L'ENNESIMA BIOGRAFIA RISCALDATA ALLE SPALLE DI BERGOGLIO E' LA STESSA CHE SI E' OCCUPATA DI FAR CONCEDERE DAL PONTEFICE L'INTERVISTA (REGISTRATA) A FABIO FAZIO. QUANDO IL PAPA HA PRESO VISIONE DELLE DOMANDE CONCORDATE TRA FABIOLO E I “CERVELLI” DEL DICASTERO DELLA COMUNICAZIONE È PARTITA UN’ALTRA SUA SFURIATA NON APPENA HA LETTO LA DOMANDINA CHE DOVREBBE RIGUARDARE “SPERA”…