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VALE ORO! - SPONSOR, SPETTATORI, TV: VALENTINO ROSSI E' IL VERO TESORO DEL MOTOMONDIALE: DA SOLO GARANTISCE IL 51% DEL BILANCIO DELLA MOTO GP – IL SUO PRIMO MANAGER CARLO PERNAT: “SE FANNO LE DIRETTE DELLE GARE IN MALESIA O IN INDONESIA È SOLO PER MERITO DI VALENTINO, CHE IN ASIA È QUASI UNA DIVINITÀ” - VIDEO

 

Massimo Calandri per “la Repubblica”

ROSSIROSSI

 

Dicono che anche Carmelo Ezpeleta, padre-padrone della MotoGP, si sia alzato in piedi a esultare mentre il Doc tagliava il traguardo, e i 105mila della Cattedrale della Velocità sventolavano bandierine gialle, come un infinito prato di tulipani.

 

Perché ogni volta che vince Valentino, vincono tutti. Vince soprattutto il Motomondiale: con e grazie al pesarese, dalla fine degli avventurosi anni 90 è diventato un business da 300 milioni di euro a stagione. Secondo i media spagnoli, vicini alla Dorna - società con sede a Madrid che gestisce il campionato - , il pilota di Tavullia con la sua sola presenza garantirebbe il 30% del volume d' affari complessivo.

 

Ma Carlo Pernat, che è stato il primo manager del numero 46 e conosce questo circo meglio di tutti, sostiene che la fetta sia ancora più grande: «Tifosi, sponsor, merchandising. E tv: se fanno le dirette delle gare in Malesia o in Indonesia è solo per merito di Rossi, che in Asia è quasi una divinità. Lui rappresenta il 51% del bilancio, potete scommetterci».

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La stragrande maggioranza degli spettatori dei circuiti di tutto il mondo (2 milioni e 700mila, lo scorso anno) si muove e paga il biglietto per vederlo. Il 60, forse il 70% degli appassionati tifa per lui. Una miniera d' oro. Dal nord dell' Argentina al sud dell' Australia, in Texas o Repubblica Ceca, Giappone e persino in Qatar, vedi solo maglie e cappellini gialli con la scritta: The Doctor.

 

In ogni pista c' è una tribuna dedicata ai fan club di Vale: quella di Misano con 18mila persone, 6mila a Sepang, 7mila a Phillip Island. E a Barcellona, con Marquez fresco di titolo, nel 2014 i fan "ufficiali" di Rossi avevano esaurito i posti con 6 mesi di anticipo. E allora si comprarono metà della tribuna di Marc.

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Un megastore, 18 tende fisse e severissimi controlli per evitare le falsificazioni: nei 3 giorni di ogni gran premio, con il merchandising si fanno affari d' oro, sempre nel nome di Vale. La sua azienda di Tavullia - Vr46 - commercializza prodotti legati al suo nome e ad altri 20 piloti del mondiale: 36 dipendenti, nel 2015 ricavi stimati per 16 milioni di euro con una crescita del 25%.

 

E negli ultimi tre anni, da quando Rossi è tornato in lotta per il mondiale, gli sponsor di Dorna sono aumentati del 15%. Così gli spettatori tv, stimati in 300 milioni per tutta la stagione (un miliardo e 200mila contatti). Ezpeleta strappa accordi da favola con le emittenti. La gara di Assen su Sky è stata seguita da più di un milione di persone, su Tv8 ha sfiorato i 2 milioni e toccato un picco di due milioni e mezzo con 15,47% di share (il terzo canale più visto).

 

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Ma per raccontare la popolarità di Rossi bastano forse i numeri dei social: la sua pagina ufficiale Facebook conta 13 milioni e 350mila iscritti. Se si mettono insieme i suoi avversari (Lorenzo, Marquez, Vinales, Dovizioso, Pedrosa, Zarco, Petrucci, pure Stoner e Capirossi), non arrivano a 11. I follower su Instagram? 4,2 milioni. Twitter? 5,2. E poi c' è l' Academy di Tavullia: Vale ha 11 allievi, 9 corrono il mondiale tra Moto2, Moto3 e campionato di velocità spagnolo. E un team in Moto3 insieme a Sky, un altro in Moto2. Il suo contratto con Yamaha scadrà nel 2018. Domenica pomeriggio Ezpeleta se lo coccolava con lo sguardo: «Comunque vada, il giorno che scenderà dalla moto resterà con noi. È la passione di questo sport: la gente continuerà a tifare Rossi, o i suoi piloti ». Il boss della Dorna è pronto a offrirgli un team anche in MotoGP, quando vorrà. «Lo so che il numero è chiuso, ma parlerò con gli altri e capiranno. Perché lui è Valentino».

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