1. DOPO GENERALI E MEDIOBANCA, ALTRA TOPPATA STORICA DELLO SCARPARO DELLA VALLE, IL PERDENTE DI SUCCESSO CAPACE SOLO DI SPARARE CAZZATE IN TELEVISIONE 2. CON MENO PAROLE E PIÙ SOLDI, SENZA BRACCIALETTI E LENZUOLI AL COLLO, SENZA INVITARE IN BARCA SANTORO ED EZIO MAURO, NE’ FARSI INVITARE IN POMPA MAGMA NEI PROGRAMMI DI SANTORO, GRUBER E FLORIS, IL “RAGAZZINO” ELKANN SCUCE 93 DI MILIONI, SI PRENDE IL “CORRIERONE” E RIFILA UNA LENZIONE ALLO SBRUFFONE MARCHIGIANO 3. DOLORI PER NAGEL (MEDIOBANCA) E BAZOLI (INTESA) CHE HANNO APPOGGIATO LO SCARPARO A PALLINI? GODE INVECE L’AMMINISTRATORE DELEGATO PIETRO SCOTT JOVINE 4. E ORA VIA ALLA FUSIONE “CORRIERE DELLA SERA”-“LA STAMPA”, MANZONI-RCS PUBBLICITA'

Andrea Greco per La Repubblica

Con meno parole e più azioni, Fiat piazza la mossa decisiva sugli assetti prossimi venturi del gruppo Rcs. Negli ultimi giorni il gruppo del Lingotto ha arrotondato, comprando diritti in Borsa, fino a un prospettico 20,135%, che venerdì prossimo a ricapitalizzazione conclusa ne farà il primo e principale azionista dell'editore del Corriere della Sera.

Fiat possiede già il 100% de La Stampa, e a questo punto più di un protagonista della vicenda vede un'ottica di concentrazione tra i due gruppi, nella ricerca di sinergie di costo e ricavo in una fase negativa per il settore. Così John Elkann prosegue il rafforzamento nell'editoria, e il Lingotto rinsalda il suo rapporto trentennale con l'editore milanese. Entrambe le partecipazioni, peraltro, sono detenute attraverso Fiat, quindi condivise
con gli azionisti terzi del gruppo dell'auto, e non tramite le holding di famiglia Exor o Giovanni Agnelli Sapaz.

L'investimento torinese nell'operazione dovrebbe essere di poco superiore ai 90 milioni, pagando al prezzo dell'emissione (1,235 euro) tutti i titoli che servono a raddoppiare lo storico 10,5%. Quanto ai diritti, si può dire che Fiat li abbia rastrellati gratis, perché risultano raccolti nelle ultime due sedute, pertanto a un prezzo medio tra quota 0 di ieri e lo 0,004 di giovedì. Dietro le quinte, la mossa giunge un po' inattesa, specie data la sua ampiezza, che candida il gruppo automobilistico a un ruolo di futuro "gestore" dell'azienda in ristrutturazione.

E spiazza Diego Della Valle, l'imprenditore della Tod's che si era candidato a un ruolo guida di Rcs, in polemica con Fiat e con il piano messo a punto dall'attuale ad Pietro Scott Jovane. Il patron della Fiorentina, che non ha fatto comunicazioni ufficiali ieri, appare orientato a sottoscrivere solo i diritti relativi al suo 8,69%, e vedere successivamente se c'è spazio per incrementare la quota. Ma in Borsa, ormai, non c'è più spazio perché Della Valle contenda a Fiat la primazia azionaria: l'inoptato dell'aumento è attualmente stimato in circa il 10% del capitale.

A questo punto si può dire che la ricapitalizzazione da 421 milioni - delicata per la continuità aziendale di Rcs, e complessa anche in sede di approvazione assembleare il 30 maggio - sia compiuta. Il prossimo passo sarà, pochi giorni dopo il 5 luglio (quando termina l'offerta dei diritti inoptati, a ricapitalizzazione da 421 milioni) l'apertura di un tavolo "allargato" dei soci forti di Rcs, insieme a Fiat e ai soci-creditori Intesa Sanpaolo (in ascesa al 7%) e Mediobanca (13,7%), seguiti da Della Valle, Fonsai (5,5%, diritti esercitati ieri in toto), Pirelli (5,4%), e dagli eredi di Giuseppe Rotelli, deceduto ieri e che aveva già deciso di non aderire diluendosi poco sopra il 4%.

In quella riunione tra pattisti e non pattisti (ormai praticamente il solo Della Valle) si potrebbe già discutere sullo scioglimento dell'accordo di sindacato che vincola il 58% delle quote. Ma ormai non è il patto il problema. Il blitz di Fiat ha anche il sapore di un arrocco, di una messa in sicurezza perentoria del nuovo corso impresso su Rcs - in tandem con Piazzetta Cuccia - fin dal 2012, quando fu rinnovato il cda estromettendone i soci.

L'editore è costretto a guardare avanti: con una gestione che non farà utili per altri due anni almeno, debiti per 600 milioni e l'impegno a ricapitalizzare prossimamente per altri 200 milioni, va intrapresa quella che i soci chiamano "fase 2", che potrebbe vedere l'uscita di altri rami aziendali oltre ai periodici, o l'imbarco di nuovi azionisti o partner esteri.

 

ELKANN DELLA VALLE PERRONE i fratelli della Valle e Lapo Elkann 5i31 debortoli a elkannABETE DELLA VALLE ELKANN DELLA VALLE ELKANN to05 dellavalle al elkann rosi greco

Ultimi Dagoreport

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, MATTEO SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…