BUSINESS INTERNATIONAL - PAPANDREOU TIRA DRITTO: IL REFERENDUM RAFFORZERÀ LA GRECIA ALL’INTERNO DELL’EUROZONA - FSA (CONSOB INGLESE): PER IL REGNO UNITO L’ITALIA È LA MINACCIA MAGGIORE - PIL INGLESE +0,5% MA LA RIPRESA È LA PIÙ LENTA DEGLI ULTIMI 100 ANNI - “WSJ”: L’EUROPA NON HA BISOGNO DEI SOLDI DELLA CINA - CREDIT SUISSE TAGLIA 1500 POSTI - BANK OF AMERICA CI RIPENSA: NIENTE TASSA ANTI-CRISI SULLE CARTE DI CREDITO...
Dagoreport
1 - BBC
CREDIT SUISSE TAGLIA 1500 POSTI
http://bbc.in/sY00zU
Credit Swiss ha annunciato un piano di ristrutturazione che prevede un taglio di 1500 posti. La forza lavoro complessiva della banca elvetica è di 50mila 700 dipendenti. La decisione è stata resa nota sulla scia dei risultati deludenti del terzo trimestre. L'istituto di credito aveva già annunciato la riduzione di 2000 posti nel luglio scorso.
2 - FINANCIAL TIMES
BANK OF AMERICA CI RIPENSA: NIENTE TASSA ANTI-CRISI SULLE CARTE DI CREDITO
http://www.ft.com/intl/companies
Bank of America fa marcia indietro: non verrà introdotta nessuna tassa sulle carte di credito. L'istituto americano aveva annunciato a settembre l'introduzione del pagamento di cinque dollari al mese come misura di contrasto alla crisi finanziaria. Il motivo dell'indietro tutta di BofA è il timore di veder fuggire via, a favore di altre banche concorrenti, ingenti capitali. La mossa di Bank of America si inserisce nella scia di JpMorgan e Citigroup, anch'esse contrarie alla tassa.
3 - BLOOMBERG
PAPANDREOU: IL REFERENDUM RAFFORZERÃ LA GRECIA ALL'INTERNO DELL'EUROZONA
http://bloom.bg/s3tuJk
Papandreou interviene sulla questione del referendum che ha fatto crollare le borse europee, difendendo la scelta di sottoporre al voto popolare le misure di austerity già approvate dal parlamento ellenico e dimostrando di confidare in un esito positivo delle consultazioni: "Il referendum sarà un mandato chiaro e forte, dentro e fuori dalla Grecia, sul nostro cammino europeo e la nostra partecipazione all'euro. Il primo ministro di Atene ha ottenuto l'appoggio unanime del suo gabinetto.
4 - THE TELEGRAPH
REGNO UNITO: IL PIL CRESCE DELLO 0,5% MA LA RIPRESA Ã LA PIÃ LENTA DEGLI ULTIMI 100 ANNI
http://tgr.ph/ts6eK2
L'economia inglese cresce poco, va leggermente meglio di quanto previsto, ma rimane in una situazione peggiore di quella seguita alla Grande Depressione. Nel terzo trimestre il Pil britannico è cresciuto dell'0,5%: un miglioramento rispetto allo 0,1% del secondo trimestre e anche alle previsioni degli analisti che avevano stimato un prodotto interno lordo allo 0,3% (dati dell'Ufficio nazionale di Statistica).
Ciò nonostante la ripresa è lenta, la più lenta degli ultimi 100 anni e l'economia dell'Inghilterra non è più grande di quanto non fosse nel dicembre del 2006. La contrazione della produzione del Regno Unito (a ottobre scesa al livello più basso degli ultimi 28 mesi) aumenta i timori di un ritorno alla recessione.
LA CONSOB INGLESE: L'ITALIA Ã UNA MINACCIA MAGGIORE DELLA GRECIA PER L'INGHILTERRA
http://tgr.ph/vX83te
Il presidente della Fsa (Financial Service Authority), la Consob inglese, ieri ha indicato l'Italia come la maggior minaccia per il Regno Unito. Lord Turner ha sottolineato che nonostante le banche inglesi non siano eccessivamente esposte verso lo Stivale, la crisi finanziaria italiana, se dovesse peggiorare, sarebbe più dannosa per il Regno Unito di quella di Grecia, Irlanda e Portogallo.
5 - THE WALL STREET JOURNAL
L'EUROPA NON HA BISOGNO DEI SOLDI DELLA CINA
http://on.wsj.com/sjoN1H
I leader europei sembrano pensare che il trovare soldi al di fuori dei loro confini gli assicuri la fiducia dei mercati. à vero l'opposto, scrive Philip Bowring sul "Wall Street Journal". I problemi dell'Europa possono e devono essere gestiti all'interno dell'Europa. Suggerire il contrario è un segno del fatto che i leader europei hanno perso il controllo della situazione o quantomeno senso politico.
La cosa bizzarra è che l'Eurozona nel suo complesso non ha bisogno dei soldi cinesi, russi o di chiunque altro. La crisi deriva dalla mancanza di volontà da parte dei Paesi membri più forti di sostenere i più deboli. La Germania, in particolare, è responsabile di fare dell'euro una moneta forte in un'area che manca degli strumenti o della volontà di assicurare disciplina di bilancio e ripartizione degli oneri.
CREDIT SUISSELORD TURNER DELLA FSApapandreou WEN JiabaoBank of America