PARMALAT AVARIATO - È UFFICIALE: METÀ DEL “TESORETTO” DI COLLECCHIO LO USERÀ LACTALIS PER COMPRARE LA SUA CONTROLLATA AMERICANA - MEDIOBANCA: LA CIFRA DI 904 MILIONI È CORRETTA - SÌ, PER ACQUISIRE UN RIVALE, NON UNA CONTROLLATA. E NON SI DICE CHE QUEI SOLDI ERANO DEI RISPARMIATORI TRUFFATI DA TANZI, E SERVIVANO PER RENDERE L’ITALIA UN “HUB” EUROPEO - LE “SINERGIE” COI FORMAGGI AMERICANI? MA SE PARMALAT NON VENDE PIÙ FORMAGGI? - BASTA DIRLO: È UN’OPERAZIONE INTERNA PER SALDARE I CONTI DEI BESNIER A SPESE DEGLI ITALIANI...

1- PARMALAT: CON ACQUISIZIONE LACTALIS USA, DIMEZZATO IL 'TESORETTO'
Radiocor - Con l'acquisizione di Lactalis Usa annunciata la scorsa settimana, Parmalat vedra' dimezzarsi il cosiddetto 'tesoretto' costruito dall'ex a.d. Enrico Bondi attraverso le cause alle grandi banche che contribuirono al fallimento Parmalat. Le disponibilita' finanziarie nette, infatti, si riducono da 1,52 miliardi a 796,6 milioni di euro per effetto del prezzo pagato pari a 904 milioni di dollari (con possibile aggiustamento fra 760 e 960 milioni).

I ricavi pro forma basati sul risultati di Parmalat e Lactalis Usa a fine 2011 indicano ricavi per 5,2 miliardi di euro (4,5 miliardi la sola Parmalat), 433,6 milioni di Ebitda (374,1 milioni) e un utile di 188,5 milioni (170,9 milioni). L'utile netto per azione, infine, sale di un centesimo a 0,11 euro. I valori sono calcolati sulla base del concambio medio euro/dollaro del 2011 pari a 1,39196 rispetto all'attuale 1,2539.

2- PARMALAT: MEDIOBANCA, LACTALIS USA VALE FRA 787 E 1002 MLN DI DOLLARI
Radiocor - Lactalis Usa è stata valutata dall'advisor del Comitato per il controllo interno, Mediobanca, fra i 787 milioni e i 1.002 milioni di dollari. E' quanto riporta il parere del comitato per il controllo interno e la corporate governance del gruppo di Collecchio che ha espresso parere favorevole - cosi' come piazzetta Cuccia - all'operazione annunciata lo scorso 22 maggio con cui Parmalat ha acquistato Lactalis Usa detenuta dal suo azionista di riferimento, Lactalis.

Mediobanca ha indicato due diverse forchette di prezzo: la prima e' la "base case", vale a dire il business plan validato dal management di Parmalat, e indica un prezzo fra gli 842 e i 1.002 milioni di euro; poi, c'e' un "conservative case" piu' prudente che indica un intervallo fra i 787 e i 930 milioni. Le forchette di prezzo sono state determinate con i metodo del Dcf. Il prezzo di 904 milioni, senza considerare la posizione finanziaria netta, "si posiziona nella fascia bassa della forchetta di prezzo indicata dall'advisor per il "base case" (842-1.002 milioni di dollari) e nella fascia alta del conservative case" (787-930 milioni)", scrive il comitato che poi precisa che "il prezzo di vendita e' in linea con le valutazioni elaborare dall'esperto indipendente, anche le piu' prudenti".

Allo stesso tempo il prezzo che paghera' Parmalat pari a 9,5 volte il Mol atteso nel 2012 per il Comitato e' sotto ai multipli di settore considerati pari "a 10 volte l'Ebitda e fino a 11 volte, se si considerano le sole societa' attive nel comitato cheese".

3- PARMALAT: CON LACTALIS USA SINERGIE PER 35 MLN DI DOLLARI DAL 2014
Radiocor - Parmalat ritiene che dall'acquisizione di Lactalis Usa possano essere generate "sinergie stimabili in circa 35 milioni di dollari su base annua a partire dal 2014". E' quanto emerge dal documento informativo relativo all'operazione annunciata la scorsa settimana. Le sinergie avverranno "a fronte di investimenti complessivamente stimati in circa 12 milioni di dollari".

4- PARMALAT: BONDI METTE IN VENDITA I FORMAGGI
WWW.TGFIN.IT del 16 marzo 2006

Parmalat "perde" un altro pezzo. L'amministratore delegato della società Enrico Bondi, secondo quanto risulta a "Milano Finanza", ha deciso di mettere sul mercato anche la sezione "formaggi" del gruppo. Dopo Mister Day, i prodotti da forno e Lastminutetour tocca alla Italcheese, la società del gruppo che produce e commercializza Parmigiano e Grana Padano.

Il fatturato di Italcheese è di trenta milioni di euro e la società fa gola a parecchi, visto che si sono già fatti avanti una decina di pretendenti, tra operatori del settore e fondi di private equity. Advisor finanziario dell'operazione dovrebbe essere la Kpmg, che si occuperà probabilmente anche degli aspetti legali della vicenda.

Un altro importante passo nel processo di risanamento del gruppo avviato dall'ex amministratore straordinario, ora amministratore delegato Enrico Bondi che, con la sua "cura dimagrante", punta a focalizzare la nuova Parmalat sul core business, mettendo sul mercato gli altri settori dell'azienda per "monetizzare" e aumentare la liquidità dell'azienda.

 

 

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