
PER ESSERE LA NUOVA “ETÀ DELL’ORO”, SI COMINCIA MALE – IERI LA BORSA DI NEW YORK HA CHIUSO LA SUA PEGGIOR SEDUTA DAL 2020 E HA BRUCIATO 2000 MILIARDI DI DOLLARI: È COME SE IL PIL ITALIANO FOSSE SVANITO NEL NIENTE, NEL GIRO DI 24 ORE – È LA REAZIONE AI DAZI “RECIPROCI” CHE SECONDO TRUMP RENDERANNO L’AMERICA “RICCA” DI NUOVO. PER ORA, HA RESO SOLO GLI INVESTITORI PIÙ POVERI… - AD AVERE LA PEGGIO AMAZON E APPLE (-9%) E NIKE, CHE PRODUCE LE SUE SCARPE IN VIETNAM (-14,47%) - L’AFFOSSAMENTO DEL DOLLARO È UN EFFETTO COLLATERALE CONSIDERATO, PER RISOLLEVARE LA BILANCIA DEI PAGAMENTI?
WALL STREET AFFONDA, DJ CHIUDE A -3,98%, NASDAQ -5,97%
(ANSA) - Tonfo Wall Street con i dazi. Il Dow Jones chiude in calo del 3,98% a 40.544,64 punti, il Nasdaq perde il 5,97% a 16.550,61 punti dopo essere arrivato a cedere il 6,04%. Lo S&P 500 arretra del 4,84% a 5.396,60 punti.
DOLLARO BRUCIA I GUADAGNI REALIZZATI DA ELEZIONE TRUMP
(ANSA) - L'euro è scambiato a 1,1026 dollari dopo la chiusura di Wall Street. La moneta unica sale dell'1,58% verso il biglietto verde, che ha perso - riporta l'agenzia Bloomberg - tutti i guadagni accumulati dall'elezione di Donald Trump.
TONFO AMAZON E APPLE, PERDONO IL 9%. NIKE -14,47% ++
(ANSA) - Amazon chiude in forte calo a Wall Street, dove perde il 9%. Apple archivia la seduta cedendo il 9,25% dopo essere arrivata a perdere il 10%. Nike perde il 14,47%.
LA FINE DEL DOMINIO DEL DOLLARO - WALL STREET JOURNAL
PER S&P 500 PEGGIORE SEDUTA DAL 2020, BRUCIA 2.000 MILIARI
(ANSA) - Lo S&P 500 chiude la sua peggiore seduta dal 2020 e brucia circa 2.000 miliardi di dollari di valore.
IL DOLLARO CALA, L’EURO SI RAFFORZA MA L’EFFETTO È (FORSE) VOLUTO
Estratto dell’articolo di Marco Sabella per il “Corriere della Sera”
Che sia l’affossamento del dollaro il primo obiettivo della politica dei dazi e della guerra commerciale contro il mondo voluta da Donald Trump? La domanda non è peregrina nel giorno in cui l’euro sfonda al rialzo la soglia di 1,11 dollari per la prima volta da oltre cinque mesi.
giorgia meloni - meme by vukic
All’insediamento della nuova amministrazione alla Casa Bianca, il 20 gennaio, il tasso di cambio tra euro e dollaro era di poco inferiore a 1,03%.
Due mesi di politiche economiche erratiche sono riuscite a realizzare il sogno di un dollaro venduto a man bassa, con un effetto positivo per la bilancia dei pagamenti Usa di gran lunga più efficace rispetto all’introduzione di barriere commerciali.
[…] La corsa alla vendita del dollaro è stata innescata da una crescente sfiducia degli investitori per la stabilità a lungo termine del biglietto verde. La divisa americana è infatti minacciata da una possibile ripresa dell’inflazione dovuta alla crescita dei costi per le aziende Usa a sua volta innescata dalla politica dei dazi voluta da Trump.
Pesa anche il rischio di un rallentamento della crescita economica — se non di una vera e propria recessione — dovuto alle ritorsioni dei partner commerciali e al crollo della fiducia di imprese e consumatori negli Stati Uniti.
SOSTENITORE DI TRUMP A WALL STREET
La sfiducia sul dollaro è anche alimentata da un timore più «politico», vale a dire che la Casa Bianca possa fare pressioni indebite sulla Fed per una riduzione dei tassi di interesse in un contesto inflazionistico, venendo così meno al rispetto delle decisioni autonome della Banca Centrale. Se così dovesse essere si aprirebbe per il biglietto verde uno scenario da «lira turca», una valuta colpita da svalutazioni drammatiche proprio a causa delle interferenze del potere politico sulle decisioni strettamente monetarie.
WALL STREET CROLLA IN DIRETTA MENTRE TRUMP ANNUNCIA DAZI
JD VANCE E MIKE WALTZ CON UNA BOTTIGLIA DI MOUINTAIN DEW E IL WALL STREET JOURNAL SUL TAVOLO