amsterdam

IL PARADISO (FISCALE) DELLE MULTINAZIONALI – DALL’OLANDA NEL 2016 SONO TRANSITATI 4.500 MILIARDI DI EURO PER PURE RAGIONI FISCALI: SONO IL FRUTTO DELLE ATTIVITÀ DELLE MULTINAZIONALI DI TUTTO IL MONDO CHE DIROTTA NEI PAESI BASSI FIUMI DI DENARO GRAZIE ALLE AGEVOLAZIONI FISCALI – ECCO COME 15MILA SOCIETÀ RIESCONO A FREGARE IL FISCO GRAZIE ALLA (DE)TASSAZIONE OLANDESE...

Angelo Mincuzzi e Roberto Galullo per "il Sole 24 Ore”

 

amsterdam

La rotta più breve per trasferire i ricchi utili delle multinazionali dall' Europa agli Stati Uniti passa obbligatoriamente per lo scalo di Amsterdam. Nel 2016 (ultimo dato disponibile) dall' Olanda sono transitati per pure ragioni fiscali 4.500 miliardi di euro.

 

Sono il frutto delle attività delle multinazionali di tutto il mondo nei singoli paesi europei dove solo una parte degli utili viene tassata. La gran parte dei flussi viene dirottata in Olanda dove molte multinazionali hanno sede fiscale, grazie a tutte le agevolazioni tributarie che il paese è in grado di offrire.

 

the edge il palazzo green sede di deloitte

Per dare l' idea dell' imponenza della cifra che passa attraverso il cielo olandese, basti pensare che il Pil italiano sommato a quello francese sfiora 4.300 miliardi di euro. Per offirre un altro paragone, i 4.500 miliardi sono pari a 5,4 volte il Prodotto interno lordo dei Paesi Bassi.

 

A descrivere per la prima volta questo scenario è lo stesso governo olandese in un documento inviato il 6 novembre di quest' anno al Parlamento dell' Aja. Ma le sorprese non finiscono qui. Per la prima volta il governo olandese rende anche noto che nel paese ci sono circa 15mila società "bucalettere", vale a dire cassette postali dietro le quali la maggior parte delle volte non esiste una vera e propria struttura organizzata né tantomeno unità produttive.

PARLAMENTO OLANDA

 

In sostanza, dividendi, royalties e diritti intellettuali - grazie ad un fisco amico dellle società e delle multinazionali - vengono "blindati" in Olanda invece che nei singoli paesi europei.

Il governo olandese stima che di questi 4.500 miliardi l' imponibile per il fisco dei Paesi Bassi è stato nel 2016 di soli 199 miliardi.

 

Il documento - che porta la firma del ministero delle Finanze dell' Aja - è stato paradossalmente preparato per «monitorare gli effetti dell' evasione fiscale e le misure di pianificazione che si avvicinano all' elusione fiscale» proprio nel paese che fa dell' aggressività tributaria una delle sue armi di attrazione di massa, come sottolineato a marzo 2018 dalla Commissione europea. L' Olanda è monitorata dalla Ue insieme ad altri sei paesi: Lussemburgo, Belgio, Irlanda, Cipro, Malta e Ungheria.

unilever rotterdam

 

Non è dunque un caso se, camminando per i canali di Amsterdam, è facile imbattersi in palazzi sedi di multinazionali o in grosse insegne che richiamano i brand più famosi al mondo, dal tempo libero, a internet, ai generi di largo consumo. Per esempio, a Prins Bernhardplein 200, circa quattro chilometri dal centro di Amsterdam, si staglia un palazzo moderno in vetro e cemento dove sono ospitate ben 2.812 società di tutto il mondo, Italia compresa.

 

11 amsterdam

Anche fuori Amsterdam è un brulicare di grandi gruppi internazionali. A pochi passi dalla stazione di Leiden, quasi nascosta, c' è la sede centrale di Ikea, la multinazionale che fa della sua radice e dell' orgoglio svedese i suoi punti di forza. I soldi degli acquirenti di mobili in tutta Europa finiscono qui perché è proprio qui - e non in Svezia - che Ikea ha deciso di spostare la sede fiscale, cedendo al fascino del fisco amico dei Paesi Bassi.

 

Un caso isolato? No. Basta fare ancora pochi chilometri e a Rotterdam - questa volta in un palazzo molto appariscente - c' è una delle due sedi centrali di Unilever, la multinazionale anglo-olandese che ha l' altro centro di gravità a Londra.

 

unilever rotterdam

Unilever avrebbe voluto fare di Rotterdam l' unico quartier generale ma ha fatto un passo indietro per le proteste degli azionisti inglesi e anche perché il governo olandese - dopo averlo promesso - ha ritirato il disegno di legge che avrebbe cancellato l' imposta sui dividendi.

 

Sul passo indietro di Unilever ha influito molto anche la reazione degli olandesi, che si sarebbero visti tagliati servizi essenziali come sanità, istruzione e sicurezza per circa due miliardi di euro.

Ultimi Dagoreport

trump modi xi jinping ursula von der leyen

LA MOSSA DEI DAZI DI TRUMP: UN BOOMERANG CHE L’HA SBATTUTO CON IL CULONE PER TERRA – DIETRO LA LEVA DELLE TARIFFE, IL TRUMPONE SI ERA ILLUSO DI POTER RIAFFERMARE IL POTERE GLOBALE DELL’IMPERO AMERICANO. IN PRIMIS, SOGGIOGANDO IL DRAGONE CINESE, L’UNICA POTENZA CHE PUÒ METTERE ALLE CORDE GLI USA. SECONDO BERSAGLIO: METTERE IL GUINZAGLIO AI “PARASSITI” EUROPEI. TERZO: RALLENTARE LO SVILUPPO TECNOLOGICO DI POTENZE EMERGENTI COME L’INDIA - LA RISPOSTA DEL NUOVO ASSE TRA EUROPA E CINA E INDIA, È STATA DURA E CHIARISSIMA. È BASTATO IL TRACOLLO GLOBALE DEI MERCATI E IL MEZZO FALLIMENTO DELL'ASTA DEI TITOLI DEL TESORO USA. SE I MERCATI TROVANO ANCORA LINFA PER LE MATTANE DI TRUMP, PER GLI STATI UNITI IL DISINVESTIMENTO DEL SUO ENORME DEBITO PUBBLICO SAREBBE UNO SCONQUASSO DA FAR IMPALLIDIRE LA CRISI DEL ’29 - CERTO, VISTO LO STATO PSICOLABILE DEL CALIGOLA AMERICANO, CHISSÀ SE FRA 90 GIORNI, QUANDO TERMINERÀ LA MESSA IN PAUSA DEI DAZI, L'IDIOTA DELLA CASA BIANCA RIUSCIRÀ A RICORDARLO? AH, SAPERLO…

giana, turicchi, venier, paolo gallo, cristian signoretto arrigo antonino stefano

DAGOREPORT - AL GRAN BALLO DELLE NOMINE DELLE AZIENDE PARTECIPATE DALLO STATO - FA STORCERE IL NASO IL NUOVO CEO DI ASPI (AUTOSTRADE PER L’ITALIA): ARRIGO GIANA VANTA UN CURRICULUM DI AMMINISTRATORE PRETTAMENTE “LOCALE” E “DE SINISTRA”: MALGRADO SIA STATO IMPOSTO DA SALVINI, GUIDA ATM GRAZIE AL SINDACO BEPPE SALA. E PRIMA ANCORA FU NOMINATO CEO DI COTRAL DALL’ALLORA GOVERNATORE DEL LAZIO NICOLA ZINGARETTI; DOPODICHÉ SI ATTACCÒ ALL’ATAC, SPONSOR IL SINDACO GUALTIERI - RIMANE IN BALLO LA QUESTIONE SNAM: MALGRADO IL PARERE FAVOREVOLE DI CDP ALLA CONFERMA DI STEFANO VENIER, IL CEO DI ENI DESCALZI PUNTEREBBE SU CRISTIAN SIGNORETTO. IN BILICO PAOLO GALLO AL QUARTO MANDATO COME AD DI ITALGAS…

donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - MELONI, CHE JELLA: HA ASPETTATO SETTIMANE PER UN INCONTRO CON TRUMP E NON APPENA GLIELO CONCEDE, IL "DAZISTA" DELLA CASA BIANCA PRIMA SE NE ESCE CON LA TRUCIDA FRASE: “QUESTI PAESI CI CHIAMANO PER BACIARMI IL CULO”, ED OGGI RINCULA COME UN SOMARO SPOSTANDO DI 90 GIORNI L'APPLICAZIONI DEI DAZI (CINA ESCLUSA) – A QUESTO PUNTO, QUALI RISULTATI POTRA' OTTENERE DAL VIAGGIO IN AMERICA? 1) UN TRATTAMENTO “ALLA ZELENSKY” E UN NULLA DI FATTO; 2) UNA PROPOSTA IRRICEVIBILE DI DAZI AL 10% SOLO PER L’ITALIA; 3) TRUMP, DI COLPO RINSAVITO, SFRUTTA L’OPPORTUNITÀ DEL BACIO DI PANTOFOLA DELLA ''GIORGIA DEI DUE MONDI'' PER APRIRE UNA TRATTATIVA CON L’UNIONE EUROPEA. BUM! PER LA DUCETTA SAREBBE LO SCENARIO DEI SOGNI: ALLA FACCIA DI URSULA-MACRON-MERZ POTREBBE VENDERSI COME “SUO” IL MERITO DI AVER FATTO RINSAVIRE "LO SCEMO DEL VILLAGGIO GLOBALE"...

jerome powell donald trump

DAGOREPORT – CHE FARÀ IL PRESIDENTE DELLA BANCA CENTRALE AMERICANA, JEROME POWELL? AL GROTTESCO RINCULO TRUMPIANO DI 90 GIORNI SUI DAZI AVRA' CONTRIBUITO, OLTRE AI MERCATI IN RIVOLTA, L'AVANZARE DI UNA FRONDA REPUBBLICANA  CONTRO IL TYCOON GUIDATA DAL SENATORE RAND PAUL (ORA SONO NOVE) - UNA FRONDA CHE, AGGIUNTA AL VOTO DEI DEM, POTREBBE ANCHE METTERE TRUMP IN MINORANZA AL CONGRESSO - SE IL TRACOLLO DELL’ECONOMIA A STELLE E STRISCE DIVENTERA' INGESTIBILE, L'ARMA FINALE E' L'IMPEACHMENT DEL CALIGOLA PER MALGOVERNO AI DANNI DEGLI STATI UNITI...

donald trump pam bondi laura loomer

FLASH – PAM! PAM! TRUMP FARA' LA FINE DI CLINTON CON MONICA INGINOCCHIATA?NEGLI STATES SI VOCIFERA MOLTO SULLA STRETTA VICINANZA TRA TRUMP E LA CURVACEA MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, PAM BONDIUNA STIMA PARTICOLARE, COME QUELLA RIPOSTA IN PASSATO NELL’ATTIVISTA “MAGA” LAURA LOOMER. SI SPIEGHEREBBE COSÌ L’ASCENDENTE CHE LE DUE DONNE HANNO SUL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO: SE BONDI IMPERVERSA SULLE TV AMERICANE, LOOMER È TALMENTE POTENTE DA AVER CONVINTO IL PRESIDENTE DEMENTE A CACCIARE IL CAPO DEI SERVIZI SEGRETI NSA, TIMOTHY HAUGH – L’ONNIPRESENZA DELLE DUE BOMBASTICHE ERINNI HA SPINTO MELANIA A PRENDERE LE DISTANZE DALLO STUDIO OVALE…