ANNULLATA LA MAXI-MULTA AL TRADER DI SOCIETE GENERALE CHE PERO' VA IN CARCERE - L'AD DI GOLDMAN SACHS E' IL BANCHIERE PIU' PAGATO - IL RITORNO DI PROTO - TELENOVELA RISANAMENTO - SAMORÌ PERDE LA PARTITA IN TRIBUNALE

PARTERRE

1. LA VITTORIA DEL TRADER-PELLEGRINO ANNULLATA LA MULTA MILIARDARIA
Da ‘La Stampa'

Cammina e prega. Dorme in tenda nei boschi del centro Italia, e ogni tanto risponde al telefono. Ieri, dall'altra parte della cornetta, c'erano i suoi legali. E Jerome, finalmente, ha sorriso. Il signor Kerviel, 37 anni, trader simbolo della cattiva finanza che con una manovra spericolata sui derivati ha spalancato una voragine di 5 miliardi sui conti di Sociéte Générale, finirà in carcere. Lo sapeva. Non gli importa. Ma, così ha stabilito la Corte di Cassazione francese, non dovrà pagare i 4,9 milioni di euro di danni alla sua ex società. Per lui, era la cosa più importante.

Jerome è affaticato. Ieri sera era a Modena, il suo viaggio sulla via Francigena, la strada dei pellegrini, finirà a Parigi, dove lo aspetta un mandato d'arresto. Dopo aver visto il Papa, a cui aveva scritto una lettera denunciando gli sprechi della finanza, ora viaggia più leggero.

L'uomo più indebitato del mondo ha (quasi) vinto la sua battaglia. L'alta Corte, gli hanno spiegato gli avvocati, ha annullato parte della sentenza di primo e secondo grado che imponeva il maxi-pagamento. L'entità di questa penalità dovrà ora essere determinata nel corso di un nuovo processo che dovrà essere celebrato di fronte alla Corte d'Appello di Versailles. Tecnicismi, per il nuovo Jerome, nato in una famiglia semplice - il padre, bretone, era un fabbro - che, dopo essere salito e sceso dall'ottovolante della finanza, vede nella semplicità il massimo traguardo raggiungibile.

Dei cinque anni di prigione a cui è stato condannato, Kerviel ne dovrà scontare tre cui vanno tolti i 41 giorni già trascorsi dietro le sbarre nel 2008. A sei anni di distanza, peraltro, Kerviel continua a dichiararsi innocente e ad accusare il suo vecchio datore di lavoro di aver mentito sulle proprie responsabilità. Per i vertici del colosso francese, però, la partita non è finita. Il gruppo, in un comunicato, ha reso noto di aver preso atto della decisione della Corte che «conferma la responsabilità penale di Kerviel». Per quanto riguarda danni e interessi, Société Générale non molla: «Toccherà ora alla Corte di Appello di Versailles esprimersi ex novo ma solo sulla questione degli interessi civili». Per loro, Jerome, resta comunque un nemico.
[giu. bot.]

2. L'AD DI GOLDMAN DI NUOVO RE - E' IL BANCHIERE PIÙ PAGATO
Da ‘La Stampa'

L'amministratore delegato di Goldman Sachs, Lloyd Blankfein, è tornato ad essere il banchiere più pagato a Wall Street. La stima è del Wall Street Journal, che gli consegna il palmares calcolando il suo compenso per il 2013 in 23 milioni di dollari. A consolidare la sua posizione è stato l'annuncio nelle ultime ore da parte di Wells Fargo che il suo chief executive John Stumpf per l'ultimo anno riceverà una riduzione del 16% della paga a 19,3 milioni, buona per il terzo posto, dietro anche al rivale di JP Morgan Jamie Dimon con 20 milioni.

Goldman torna in testa alla speciale classifica dopo quattro anni dominati dalle tradizionali banche commerciali piuttosto che da società di Wall Street, riflesso di una crisi che aveva scosso le attività di investment banking. Oggi queste attività sono però in ripresa, come testimoniano acquisizioni e nuovi collocamenti azionari. Morgan Stanley deve ancora indicare i compensi dei suoi vertici ma non dovrebbe superare Goldman.
[r. e.]

3 - LA BPM DI CASTAGNA SI TIENE STRETTO TARANTINI
Da "il Giornale" - Mentre la sfida per il vertice dell'energetica A2a, di cui è presidente del consiglio di gestione, appare in salita, Graziano Tarantini ha incassato ieri la conferma alla presidenza di Banca Akros per un altro mandato. Lo ha deciso l'assemblea dei soci di Akros, la controllata della Popolare di Milano alla quale Tarantini si dedica da anni. Akros, insieme alla Popolare di Mantova, è infatti una delle due controllate «risparmiate » dal riassetto voluto dal nuovo ad Giuseppe Castagna nell'ambito del nuovo piano industriale. Il progetto prevede di assorbire nella capogruppo di Piazza Meda sia la banca online Webank (peraltro oggetto di una lunga ispezione da parte di Bankitalia) sia il credito al consumo di Profamily così da creare sinergia di scala e prepararsi al modello di banca del futuro.

IL RITORNO DI PROTO NEGLI ANNUNCI DI BORSA
R.Fi. per il "Sole 24 Ore" - Come Alessandro Proto scrive sul suo sito, «gli aspetti che fanno la differenza nel mondo del lavoro sono due: entusiasmo e audacia». Il "finanziere" è dotato in particolare della seconda. Dopo una multa Consob di 4,5 milioni per «false informazioni» e «manipolazione del mercato», nonché l'interdizione delle cariche per 28 mesi per acquisti annunciati e «mai realmente effettuati» di azioni Tod's, Fiat, Mediaset, Unicredit, Mediobanca, Generali, FonSai, Rcs, L'Espresso, Mps, Ti Media e IlSole24Ore ieri la Proto Organization Enterprises è tornata ad annunciare operazioni:

«La settimana prossima il management sarà a Madrid per trattare la partecipazione di telefonica in Digital+», scrive Giovanni Manella, General Manager della società che nel frattempo ha cambiato proprietà. «Abbiamo provato un asse con Mediaset ma non ci sono stati i presupposti per una collaborazione fattiva, il che ci convince ad andare avanti da soli considerando che la Società ha già fra i suoi asset circa il 2% di Prisa». La società ha mantenuto il nome di Proto, speriamo non le vecchie abitudini nella qualità degli annunci.

SAMORÌ PERDE LA PARTITA IN TRIBUNALE
L.D. per il "Sole 24 Ore" - Il voto a distanza voluto da Bper nel 2013 fu legittimo. Con una sentenza depositata ieri e riportata dall'AdnKronos, il Tribunale ordinario di Bologna ha rigettato le domande formulate da un gruppo di soci di Bper guidati Gianpiero Samorì. L'avvocato modenese, protagonista di un lungo duello con gli attuali vertici della banca emiliana, aveva richiesto l'annullamento delle delibere assunte dall'assemblea di aprile 2013, che avevano portato alla nomina di alcuni amministratori.

Samorì fondava la sua richiesta sulla presunta invalidità dei "centri di voto" sparsi per l'Italia (come Avellino o Lamezia Terme), ovvero i luoghi in cui i soci esprimono il loro voto anche senza la presenza fisica in assemblea. I giudici, invece, hanno confermato la piena legittimità di Bper di dotarsi delle strutture a distanza così da favorire la più ampia partecipazione del corpo sociale all'evento assembleare. Chissà se Samorì, che oggi è impegnato in politica con il movimento Mir, studierà ora qualche contromossa. All'orizzonte c'è già la prossima assemblea, attesa per il 12 aprile.

LA TELENOVELA FIRMATA RISANAMENTO
R.Fi. per il "Sole 24 Ore" - La parola fine non è ancora stata scritta. Come anticipato da Il Sole 24 Ore, Luigi Zunino ha chiesto la convocazione di un'assemblea di Risanamento per discutere della revisione dell'accordo di ristrutturazione del debito della società e votare in merito a un'azione di responsabilità nei confronti degli amministratori, con l'obiettivo di nominare un nuovo consiglio di amministrazione.

La richiesta è stata presentata da Nuova Parva spa in liquidazione, Tradim spa in liquidazione e Zunino Investimenti Italia spa in liquidazione, titolari del 24,62% del capitale. Ora questa richiesta dovrà passare al vaglio del consiglio di amministrazione del gruppo che probabilmente verrà convocato per inizio della prossima settimana. A poche ore dalla nuova udienza che si terrà, sempre davanti allo stesso giudice, per la seconda richiesta di sospensiva dell'esecuzione della vendita degli immobili francesi sempre presentata da Zunino. Insomma, il cavaliere prova a giocare l'ultima carta e irrita le banche azioniste.

KERVIEL IN CARCERE MA SOCGEN NON BRINDA
M.Mou. per il "Sole 24 Ore" - Il caso Kerviel non è ancora chiuso, contrariamente a quanto sperava Société Générale. La Corte di cassazione ha infatti confermato ieri la condanna a cinque anni dell'ex trader. Il quale - al termine del suo «pellegrinaggio contro la finanza folle» da Roma a Parigi, ieri era dalle parti di Parma - dovrà quindi andare in prigione (e restarci per tre anni). Ha però annullato la parte della sentenza che obbligava «faccia d'angelo» a rimborsare alla banca le perdite subite a causa delle sue operazioni sui derivati.

Non per l'assurdità di una cifra (4,9 miliardi) che certo Kerviel non potrà mai pagare, ma perché ritiene che le disfunzioni da parte di SocGen - per le quali è stata peraltro pesantemente multata - abbiano contribuito al prodursi della truffa e delle sue conseguenze finanziarie. L'ex trader è insomma colpevole, ma non è l'unico responsabile di quanto accaduto. E su questo aspetto, a sei anni dai fatti, ci sarà un nuovo processo. Che certo SocGen avrebbe preferito evitare.

 

 

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