emirates petrodollari

VOLANO PETRODOLLARI – AIRBUS E BOEING, I DUE MAGGIORI PRODUTTORI DI AEREI AL MONDO, FANNO IL PIENO DI ORDINI DALLE COMPAGNIE DEL GOLFO – EMIRATES HA RICHIESTO OLTRE CENTO BOEING 777 E DREAMLINER 787: UNA COMMESSA DA OLTRE 52 MILIARDI DI DOLLARI. L’OBIETTIVO È AMPLIARE LE TRATTE SUL “LUNGO RAGGIO”, QUELLE CHE GARANTISCONO GLI UTILI MAGGIORI – MENTRE TURKISH AIRLINES COMPRA 355 VELIVOLI DA AIRBUS…  

Estratto dell’articolo di Aldo Fontanarosa per “la Repubblica”

 

emirates

I cassieri di Airbus e della Boeing hanno il simbolo dei dollari negli occhi, come Zio Paperone. I due massimi produttori di aerei al mondo fanno il pieno di ordini in Medio Oriente. L’americana Boeing firma quattro contratti in un giorno solo. La low cost degli Emirati - Flydubai - acquista 30 suoi Dreamliner 787-9 (un velivolo agile). Emirates, invece, 95 Boeing 777 (enormi e costosi), oltre a cinque Dreamliner 787. Il terzo mini- contratto è con Royal Jordanian (che prende altri quattro Dreamliner 787-9). Ecco infine Royal Air Maroc, per gli ultimi due Dreamliner 787-9. Airbus risponde con l’ordine che Turkish Airlines sta formalizzando per 240 apparecchi (certi) e 115 (opzionati).

 

mohammed bin rashid al maktoum e suo zio ahmed bin rashid bin saeed al maktoum

La compagnia Emirates, da sola invia alla Boeing un bonifico da 52 miliardi di dollari. Lo sceicco Ahmed bin Saeed Al Maktoum - presidente e ad di Emirates - spiega che la sua compagnia punta sempre di più sul “lungo raggio”, il viaggio che garantisce gli utili maggiori a un vettore. La strategia, quindi, è di imbarcare un grande numero di passeggeri a Dubai e di trasportarli, senza scalo, in città lontane e lontanissime. […]

 

Più in dettaglio, Emirates acquista 55 aerei 777-9 e 35 aerei 777-8. Questi apparecchi possono ospitare a bordo dai 395 ai 426 viaggiatori (tanti) con un’autonomia di volo che raggiunge i 16 mila 190 chilometri (tantissimi).

 

Tra Emirates, Flydubai, Royal Jordanian e Royal AirMaroc va forte anche il Dreamliner. Si tratta di una macchina più maneggevole. Nella versione 9, ospita “solo” 296 persone a bordo ed è lunga 63 metri (contro i quasi 78 del fratello maggiore, il 777-9). La commessa mediorientale fa bene al titolo del costruttore statunitense, che guadagna il 4,01% ieri alla Borsa di New York.

 

emirates

Se Boeing sorride, Airbus certo non piange. Il produttore europeo ha in tasca un ordine che può toccare i 355 velivoli. A comprare è una compagnia aerea - come Turkish Airlines - che rappresenta ormai un caso di scuola. Se l’economia del Paese arranca, Turkish Airlines è riuscita a scalare i cieli, consacrandosi ottavo vettore al mondo per fatturato. Il secondo trimestre del 2023 conferma, peraltro, conti invidiabili. L’utile netto vola a 635 milioni di dollari.

 

turkish airlines

Nata 90 anni fa con la miseria di 5 aerei in pancia, adesso Turkish Airlines rafforza una flotta già imponente. L’agenzia d’informazione Bloomberg sostiene che Turkish porterà a casa 75 aerei A350-900, 15 aerei A350-1000, cinque cargo A350F e 250 aerei Neo A321 (tutti dell’Airbus).

 

[…] Obiettivo del vettore è avere una flotta da 800 aerei (entro il 2030) e trasportare 170 milioni di passeggeri, entro il 2033. Titolo Airbus: +2,97% a Parigi.

Boeing 747 Dreamlifterturkish airlines 1

Ultimi Dagoreport

simona agnes gianni letta giorgia meloni rai viale mazzini

DAGOREPORT – TOH! S’È APPANNATA L’EMINENZA AZZURRINA - IL VENTO DEL POTERE E' CAMBIATO PER GIANNI LETTA: L’EX RICHELIEU DI BERLUSCONI NON RIESCE A FAR OTTENERE A MALAGÒ IL QUARTO MANDATO AL CONI. MA SOPRATTUTO FINO AD ORA SONO FALLITI I SUOI VARI TENTATIVI DI FAR NOMINARE QUEL CARTONATO DI SIMONA AGNES ALLA PRESIDENZA DELLA RAI A SCOMBINARE I PIANI DI LETTA È STATO CONTE CHE SE NE FREGA DEL TG3. E L'INCIUCIO CON FRANCESCO BOCCIA L'HA STOPPATO ELLY SCHLEIN – PARALISI PER TELE-MELONI: O LA AGNES SI DIMETTE E SI TROVA UN NUOVO CANDIDATO O IL LEGHISTA MARANO, SGRADITO DA FDI, RESTA ALLA PRESIDENZA "FACENTE FUNZIONI"...

paolo gentiloni francesco rutelli romano prodi ernesto maria ruffini elly schlein

DAGOREPORT – AVANTI, MIEI PRODI: CHI SARÀ IL FEDERATORE DEL CENTRO? IL “MORTADELLA” SI STA DANDO UN GRAN DA FARE, MA GUARDANDOSI INTORNO NON VEDE STATISTI: NUTRE DUBBI SUL CARISMA DI GENTILONI, È SCETTICO SULL'APPEAL MEDIATICO DI RUFFINI, E ANCHE RUTELLI NON LO CONVINCE – NON SOLO: SECONDO IL PROF NON SERVE DAR VITA A UN NUOVO PARTITO MA, COME IL SUO ULIVO, OCCORRE FEDERARE LE VARIE ANIME A DESTRA DEL PD - NON BASTA: IL CANDIDATO PREMIER DELLA COALIZIONE CHE DOVRA' SFIDARE IL REGIME MELONI, SECONDO PRODI, NON DOVRÀ ESSERE IL SEGRETARIO DI UN PARTITO (SALUTAME ‘A ELLY)…

giorgia meloni romano prodi elon musk donald trump ursula von der leyen giovanbattista fazzolari

COME MAI ALLA DUCETTA È PARTITO L’EMBOLO CONTRO PRODI? PERCHÉ IL PROF HA MESSO IL DITONE NELLA PIAGA: “L’ESTABLISHMENT AMERICANO ADORA LA MELONI PERCHÉ OBBEDISCE” - OBBEDIENTE A CHI? AI VERI ‘’POTERI FORTI’’, QUEI FONDI INTERNAZIONALI, DA BLACKSTONE A KKR, CHE FINO A IERI LO STATALISMO DI MELONI-FAZZOLARI VEDEVA COME IL FUMO AGLI OCCHI, ED OGGI HANNO IN MANO RETE UNICA, AUTOSTRADE, BANCHE E GRAN PARTE DEL SISTEMA ITALIA - E QUANDO SI RITROVA L’INATTESO RITORNO AL POTERE DI TRUMP, ECCOLA SCODINZOLARE TRA LE BRACCIA DI ELON MUSK, PRONTA A SROTOLARE LA GUIDA ROSSA AI SATELLITI DI STARLINK - LA FORZA MEDIATICA DI “IO SO’ GIORGIA” VA OLTRE QUELLA DI BERLUSCONI. MA QUANDO I NODI ARRIVERANNO AL PETTINE, CHE FARÀ? DA CAMALEONTICA VOLTAGABBANA TRATTERÀ I DAZI CON TRUMP O RESTERÀ IN EUROPA? - MA C’È ANCHE UN ALTRO MOTIVO DI RODIMENTO VERSO PRODI…

giorgia arianna meloni massimiliano romeo matteo salvini

RIUSCIRÀ SALVINI A RITROVARE LA FORTUNA POLITICA MISTERIOSAMENTE SCOMPARSA? PER NON PERDERE LA FACCIA HA RITIRATO DALLA CORSA PER LA SEGRETERIA DELLA LEGA IN LOMBARDIA IL SUO CANDIDATO LUCA TOCCALINI. E ORA IN LIZZA C’È SOLO MASSIMILIANO ROMEO, UNA VOLTA SUO FEDELISSIMO - UNA MOSSA SOSPINTA SOPRATTUTTO DALL’ASSOLUTO BISOGNO DI SALVINI DI AVERE PIÙ UNITI CHE MAI I CAPOCCIONI DELLA LEGA: PER IL 20 DICEMBRE È ATTESA LA SENTENZA PER IL PROCESSO OPEN ARMS - IL CAPITONE SPERA IN UNA SENTENZA DI CONDANNA: DIVENTARE "MARTIRE DELLA GIUSTIZIA" SUL TEMA DELLA MIGRAZIONE POTREBBE TRASFORMARSI IN UNA MEDAGLIA SUL PETTO PER RISALIRE NEL CUORE DEI LEGHISTI SEMPRE PIÙ DELUSI - DOPO LE SCONFITTE ALLE POLITICHE E ALLE REGIONALI, CON LA LEGGE SULL’AUTONOMIA FATTA A PEZZI, ORA LE SORELLE MELONI VOGLIONO SALIRE ANCHE SUI TRENI, DOVE SALVINI, COME MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, VUOL FARLA DA PADRONE. IL BORDELLO CONTINUA: FINO A QUANDO?