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LA BRUTTA FINE DELLO “SPACCIATORE” DI BITCOIN - ARRESTATO A ROMA IL CINESE FRANCO LEE, ESPERTO NEL COMMERCIO DI MONETE ELETTRONICHE – È ACCUSATO DI ESERCIZIO ABUSIVO DELL'ATTIVITÀ, IMPIEGO IN SERVIZI FINANZIARI SPECULATIVI DI UTILITÀ DI PROVENTO DI REATO, RICICLAGGIO – DAL 2021 HA INVESTITO IN CRIPTOVALUTE OLTRE 9 MILIONI DI EURO. SOLDI CHE, PER GLI INVESTIGATORI, IN PARTE DERIVAVANO DAL TRAFFICO DI DROGA – SI PROCACCIAVA I CLIENTI SU TELEGRAM E INCASSAVA COMMISSIONI FRA 5 E 10% – LA VIDEO INTERVISTA IN CUI LEE SI DEFINITVA “BANCOMOBILE DECENTRALIZZATO”

 

Estratto dell’articolo di Irene Famà per “la Stampa”

 

Franco Lee - Li Jianwu

«Vi assicuro il completo anonimato». Franco Lee, l'uomo delle criptovalute, sapeva bene come soddisfare le esigenze dei suoi clienti. Consulente finanziario di alcuni gruppi criminali, questo il sospetto degli inquirenti, garantiva loro massima riservatezza. Niente nomi, niente tracce. I soldi da riciclare? «Compro e rivendo crypto. Qualsiasi. La gente viene da me, dà i contanti e io cambio».

 

Lo ostentava fuori dalla scorsa «Blockchain week», la rassegna internazionale con i più grandi esponenti della galassia delle monete virtuali parlando su Tik Tok con il canale «Investitori folli». Sul biglietto da visita si presentava come «banco mobile decentralizzato». Il titolare della rassegna si è insospettivo, l'ha segnalato agli inquirenti della procura di Roma. E ieri Franco Lee è stato arrestato su misura cautelare dai carabinieri […]

 

Franco Lee - Li Jianwu

Una raffica di accuse: esercizio abusivo dell'attività finanziaria e offerta al pubblico di servizi di investimento, impiego in servizi finanziari speculativi di utilità di provento di reato, riciclaggio. Tutte questioni che con il libero mercato c'entrano ben poco. E lo raccontano le carte dell'inchiesta coordinata dai procuratori aggiunti Giovanni Conzo e Giuseppe Cascini.

 

 Il primo contatto avveniva online, tramite gruppi Telegram. Poi gli incontri, vis a vis, in diversi ristoranti e locali della città. Con scambi di denaro cash in cryptovalute di anche centomila euro a transazione. Circa nove milioni di euro movimentati dal 2021 ad oggi, con oltre tremila scambi.

 

E sono proprio i numeri a raccontare molto di questa indagine che ha portato al maxi sequestro di 600mila euro in Bitcoin, Usdt, Ethereum, Matic - il più grande effettuato sino ad ora in Italia - e che ha acceso un faro su un giro d'affari a sei zeri. In Italia e all'estero.

Franco Lee - Li Jianwu

 

Franco Lee, all'anagrafe Jianwu Li, portava avanti un'attività di cambio valute senza alcun tipo di autorizzazione: così evitava i controlli antiriciclaggio, compresi quelli che consentono l'identificazione del cliente. E se gli exchange regolari e centralizzati sono legati a commissioni dello 0,1 e 0,2%, lui ne applicava dal 5 al 10%. La riservatezza, insomma, si paga. Ed era lo stesso Lee a spiegarlo al telefono, intercettato dai carabinieri. «Offre la possibilità di investire a chiunque non intenda palesare la propria disponibilità finanziaria», si legge nelle ventidue pagine di ordinanza. Anche se ora, al vaglio degli inquirenti, c'è il contenuto di sei cellulari e otto notebook, dove l'uomo segnava clienti e movimenti.

 

Franco Lee

«Indifferente alla provenienza del denaro», Lee in alcuni casi era ben «consapevole» di ogni cosa. Come quando, al telefono con un detenuto a Regina Coeli per questioni legate allo stupefacente, si autopromuoveva. E raccontava di «aver collaborato in investimenti in moneta virtuale con spacciatori di diverse zone di Roma». […]

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