miliardari cinesi milionari ricchi cina

CHINATOWN DREAMING - I RICCHI CINESI COMPRANO PALAZZI DI LUSSO (SENZA ABITARLI) IN CALIFORNIA - PER I MILIONARI DI PECHINO UNA PROPRIETA’ NEGLI USA E’ UN RIFUGIO SICURO (NON SOLO) SOTTO IL PROFILO FINANZIARIO

Fabio Sindici per “la Stampa”

 

CINA CALIFORNIACINA CALIFORNIA

Può capitare al neo-proprietario di una casa in una lottizzazione di lusso sulle falesie della California del sud, con vista sulle onde del Pacifico e il passaggio stagionale delle balene, di sentirsi come in un avamposto. Nessuna luce la sera, alle finestre dei vicini. Nessun rumore, neppure quello di un motore nel parcheggio. Niente musica dalle altre abitazioni, lo strillo improvviso di un bambino, l’abbaiare di un cane. O un sorriso distratto scambiato davanti al cancello d’ingresso. Nulla. I vicini, a volte, sono un problema; ma non avere nessun vicino può essere deprimente.

 

Un avamposto

«Nella strada di fronte alla sua famiglia, l’intero blocco è stato comprato da acquirenti cinesi. Sono stati i primi lotti ad essere venduti» ha confessato al giornalista di Forbes Sam Diedrich l’agente immobiliare che gli aveva venduto la casa. Come poi Diedrich ha scoperto, molti altri blocchi nel nuovo centro immobiliare davanti al mare erano di proprietà di fantomatici inquilini cinesi che si facevano vedere solo occasionalmente. Più che un avamposto, un quartiere fantasma.
 

Il sogno immobiliare

lauren greenfield i nuovi ricchi in cina  32lauren greenfield i nuovi ricchi in cina 32

La West Coast americana, soprattutto la California del Sud è diventata negli ultimi anni terra di conquista degli investitori immobiliari cinesi. Che spesso comprano le nuove lottizzazioni sulla carta, prima che vengano costruite. Il tratto più ambito è quello che va da San Francisco a San Diego, al confine con il Messico. Uno dei più cari negli Usa. Ma per godersi qualche metro quadrato (spesso parecchie centinaia) di «Cali life» (lo stile di vita californiano), i ricchi dell’estremo oriente non badano a spese.

 

I buyers cinesi hanno superato tutti gli altri compratori stranieri negli Stati Uniti, spendendo fra il 2014 e marzo 2015 28,6 miliardi di dollari, con una spesa media di 831.800 dollari per immobile. E punte che superano i venti milioni. Per fare un confronto, i canadesi, che per anni sono stati al primo posto tra gli acquirenti stranieri, hanno una spesa media di 380 mila dollari. I cinesi comprano a New York, nello stato di Washington, in Florida. Nella British Columbia hanno acquistato un intero villaggio abbandonato. Ma più di tutto, amano la California. Che attira più della metà degli yuan dei nuovi miliardari di Pechino e Shanghai.
 

Californiani estromessi

CALIFORNIA RICCHI CINESICALIFORNIA RICCHI CINESI

Così, pure in piena ripresa economica, i californiani si sentono estromessi dallo strapotere finanziario cinese. E i fortunati come Diedrich, che riescono a vincere la lotteria immobiliare, sospettano di dovere ringraziare per la loro casa le necessità dei costruttori di portare qualche abitante “reale” nei nuovi quartieri. Il punto è che la spesa immobiliare sembra essere la passione della classe agiata della Repubblica Popolare. Che in patria ha già creato intere città fantasma, come Ordos - Cina occidentale - fatte di grattacieli fantasma. 
 

Università e «porti» sicuri

I cinesi ricchi non amano affittare e puntano sulla rivalutazione degli immobili. Nonostante la credenza popolare, non arrivano con le valigie piene di contanti. Ma si affidano a mutui di banche cinesi che consentono di evitare le restrizioni sulle esportazioni di valuta. O a società immobiliari come il Greenland group, sempre di proprietà cinese. 
 

CALIFORNIA RESIDENZA LUSSOCALIFORNIA RESIDENZA LUSSO

Le nuove élite del capitalismo di Stato sono inoltre ansiose di avere un porto sicuro – non solo finanziario – in caso di mutamenti politici nella Repubblica Popolare. Tra le ragioni che fanno la California così appetibile per i cinesi, oltre al clima, ci sono le università.

 

I papà comprano magioni milionarie per i figli che frequentano i campus dell’Ucla e di Berkeley. E amano colonizzare intere aree, come è accaduto ad Arcadia, sobborgo di Los Angeles, dove la popolazione di origine asiatica ha superato il 60% e il valore delle proprietà di lusso è più che raddoppiato.

 

Le prime scritte in cinese hanno suscitato perplessità, ma i finanziamenti per un nuovo centro d’arte alla scuola locale hanno spazzato via ogni resistenza degli americana. Così, una residenza da 6 milioni e mezzo è intestata a uno studente di 19 anni. Un’altra giovanissima proprietaria ha mandato un selfie su Instagram da una villa in stile italiano, con le valigie disfatte in salotto: «Finalmente a casa!». 

VILLE VIP CALIFORNIAVILLE VIP CALIFORNIA

 

L’attrazione per la California ha anche un risvolto storico. Qui, nella seconda metà dell’Ottocento migliaia di emigranti cinesi sono sbarcati per costruire ferrovie e scavare nelle miniere. Hanno lasciato ai posteri città fantasma come Bradian e Chinese Camp. Forse le comprerà, per business o nostalgia, uno dei nuovi miliardari di Shangai. Di sicuro, da un lato all’altro della California, rischia di risuonare la battuta finale di un celebre film di Roman Polanski: «Lascia stare Jake, è Chinatown»

 

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT: BANCHE DELLE MIE BRAME! - UNICREDIT HA MESSO “IN PAUSA” L’ASSALTO A BANCO BPM IN ATTESA DI VEDERE CHE FINE FARÀ L’ESPOSTO DI CASTAGNA ALLA CONSOB: ORCEL ORA HA DUE STRADE DAVANTI A SÉ – PER FAR SALTARE L'ASSALTO DI UNICREDIT, L'AD DI BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, SPERA NELLA "SENSIBILITA' POLITICA" DEL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, EX MINISTRO IN QUOTA LEGA – IL NERVOSISMO ALLE STELLE DI CASTAGNA PER L’INSODDISFAZIONE DI CALTAGIRONE - LA CONTRARIETA' DI LEGA E PARTE DI FDI ALLA COMPLETA ASSENZA IN MPS - LE DIMISSIONI DEI 5 CONSIGLIERI DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA DAL “MONTE”: FATE LARGO AI NUOVI AZIONISTI, ''CALTARICCONE" E MILLERI/DEL VECCHIO - SE SALTA L'OPERAZIONE BPM-MPS, LA BPER DI CIMBRI (UNIPOL) ALLA FINESTRA DI ROCCA SALIMBENI, MENTRE CALTA E MILLERI SAREBBERO GIA' ALLA RICERCA DI UN'ALTRA BANCA PER LA PRESA DI MEDIOBANCA-GENERALI...

pier silvio marina berlusconi fedele confalonieri

DAGOREPORT – MARINA E PIER SILVIO NON HANNO FATTO I CONTI CON IL VUOTO DI POTERE IN FAMIGLIA LASCIATO DAL TRAMONTO DI GIANNI LETTA (L'UOMO PER RISOLVERE PROBLEMI POLITICI) E DALL'USCITA DI SCENA DI GINA NIERI, EX MOGLIE DI PAOLO DEL DEBBIO, PUPILLA DI CONFALONIERI, ADDETTA AI RAPPORTI ISTITUZIONALI DI MEDIASET) - FUORI NIERI, IN PANCHINA LETTA, GLI STAFF DEI FIGLI DI SILVIO STANNO FACENDO DI TUTTO PER PRIMEGGIARE. TRA I PIÙ ATTIVI E AMBIZIOSI, SI SEGNALA IL BRACCIO DESTRO DI “PIER DUDI”, NICCOLÒ QUERCI - COME MAI OGNI SETTIMANA CONFALONIERI SI ATTOVAGLIA DA MARTA FASCINA? AH, SAPERLO...