valanga big

ITALIANI FUORI DI PISTA - COME EVITARE DI SCIARE O PASSEGGIARE FUORI DAI TRACCIATI E LASCIARCI LE PENNE TRAVOLTI DA UNA VALANGA: SALIRE SOLO QUANDO IL BOLLETTINO INDICA UN RISCHIO MODERATO, PORTARE LA PALA, NON AVVENTURARSI DA SOLI E INDOSSARE L’APPARECCHIO-RADIO

Andrea Selva per “la Repubblica

 

FUORIPISTA SCI 3FUORIPISTA SCI 3

Salire in quota solo quando il bollettino nivo-meteo indica un rischio moderato, indossare l’Arva (l’apparecchio che segnala via radio la propria posizione), evitare di avventurarsi soli sulla neve, indicare la propria destinazione e portare con sé la pala e la sonda per soccorrere i compagni di escursione in caso di emergenza.

 

FUORIPISTA SCIFUORIPISTA SCI

Le regole per evitare il pericolo valanghe sono chiare, e gli esperti non si stancano di ripeterle. Ma gli amanti della neve devono rassegnarsi: la montagna, d’inverno, è sempre insidiosa. Anche quando la situazione sembra perfetta, come l’altro giorno in valle Aurina (Alto Adige) dove 6 persone sono morte sul Monte Nevoso, travolte da una gigantesca massa di neve a oltre 3 mila metri di quota.

 

«Il rischio zero non esiste», spiega Egidio Bonapace, guida alpina e presidente dell’Accademia della Montagna del Trentino. «Prevenire il distacco di una valanga con certezza è un’illusione».

 

LO SCIALPINISMO

VALANGA1VALANGA1

Spiega Maurizio Dellantonio, guida alpina e vice presidente del soccorso alpino italiano: «Bisogna fare attenzione alle quote più alte, oltre i 3 mila metri, in particolare lungo i versanti nord dove la neve impiega più tempo a stabilizzarsi.

 

È importante salire con tutte le attrezzature di auto soccorso (e saperle utilizzare) e consultare i bollettini nivo-meteo, ma con la consapevolezza che da un versante all’altro la situazione della neve può cambiare completamente, anche per effetto degli accumuli di vento».

 

E poi occorre fare attenzione alle escursioni “precoci” quando ancora la primavera in quota è lontana. Racconta ancora Bonapace che un tempo lo scialpinismo, alla ricerca di versanti incontaminati, lontani dalle aree sciistiche, si praticava soprattutto a stagione avanzata, quando la neve è più stabile e trasformata, anche alle quote più alte:

FUORIPISTA SCI 2FUORIPISTA SCI 2

 

«Ora invece si sale oltre i 3 mila metri anche in pieno inverno, quando i rischi sono più elevati. E c’è molta più gente che va in montagna». Tra le vittime anche tante persone esperte. Il problema? «Anche i professionisti della montagna sottovalutano il rischio e sopravvalutano le proprie capacità».

 

LE PISTE TRADIZIONALI

I tracciati dedicati allo sci alpino in Italia vengono passati al vaglio delle commissioni valanghe: non si realizzano piste lungo i versanti valanghivi ed eventualmente si creano protezioni per eliminare i rischi.

VALANGA 2VALANGA 2

 

Ma può capitare che dopo le nevicate alcuni tracciati siano a rischio: di solito vengono chiusi per alcune ore (o alcune giornate) per precauzione. In alcuni casi possono entrare in azione speciali elicotteri (attrezzati con campane chiamate Daisy Bell) che possono provare il distacco “programmato” di valanghe.

 

IL FUORI PISTA

Si pratica lungo versanti vicini alle piste da sci. Un fenomeno in crescita, talvolta vietato dai sindaci o dai gestori delle funivie. Le regole? Osservare i divieti, rispettare le reti di protezione, informarsi sulla possibilità di scendere in sicurezza pendii fuori dai tracciati, utilizzare gli stessi dispositivi di sicurezza previsti per gli scialpinisti.

 

CIASPOLE 2CIASPOLE 2

In valle di Fassa nei giorni scorsi padre e figlio (turisti dell’est Europa) sono stati denunciati per una valanga provocata vicino alle piste: per provare l’emozione della neve fresca avevano ignorato i cartelli di divieto e scavalcato le protezioni. In alcune aree sciistiche — ad esempio al San Pellegrino, in valle di Fassa — sono state create aree dove si può scendere in neve fresca sotto la sorveglianza dei soccorritori.

 

LE CIASPOLE

Non è che passeggiare sui pendii innevati (come avviene con le racchette da neve) sia meno pericoloso che divertirsi con gli sci. Chi affronta pendii pericolosi si espone agli stessi rischi degli scialpinisti.

 

CIASPOLECIASPOLE

E dovrebbe quindi avere la stessa attrezzatura di sicurezza e seguire anche in questo caso le regole fondamentali: mai avventurarsi da soli, attraversare i pendii a rischio uno alla volta, per evitare sovraccarichi eccessivi e perché ci sia sempre qualcuno pronto a soccorrere gli altri.

 

Con un problema in più: nella maggior parte dei casi le “ciaspole” non prevedono sistemi di distacco dai piedi e questo in caso di valanga può essere un problema molto serio.

Ultimi Dagoreport

turicchi, giorgetti, sala

FLASH! - IL DILEMMA DI GIORGETTI: IL CAPO DELLE PARTECIPATE DEL TESORO E SUO FEDELISSIMO, MARCELLO SALA, NON HA INTENZIONE DI TRASLOCARE ALLA PRESIDENZA DI NEXI PER FARE POSTO AD ANTONINO TURICCHI, CHE VANTA PERO’ UN ‘’CREDITO’’ NEI CONFRONTI DEL MINISTRO DEL MEF PER AVER CONDOTTO IN PORTO LE TRATTATIVE ITA-LUFTANSA. MA ALLA PRESIDENZA DI ITA, INVECE DI TURICCHI, MELONI & C. HANNO IMPOSTO SANDRO PAPPALARDO, UN PILOTA PENSIONATO LEGATO AL CLAN SICULO DI MUSUMECI – ORA GIORGETTI SPERA CHE VENGA APPLICATA LA LEGGE CHE VIETA AI PENSIONATI DI STATO DI RICOPRIRE INCARICHI RETRIBUITI)…

donald trump

DAGOREPORT - LA DIPLOMAZIA MUSCOLARE DI TRUMP È PIENA DI "EFFETTI COLLATERALI" - L'INCEDERE DA BULLDOZER DEL TYCOON HA PROVOCATO UNA SERIE DI CONSEGUENZE INATTESE: HA RIAVVICINATO IL REGNO UNITO ALL'UE, HA RILANCIATO L'IMMAGINE DI TRUDEAU E ZELENSKY, HA RIACCESO IL SENTIMENT ANTI-RUSSO NEGLI USA - LA MOSSA DA VOLPONE DI ERDOGAN E IL TRACOLLO NEI SONDAGGI DI NETANYAHU (SE SALTA "BIBI", SALTA ANCHE IL PIANO DI TRUMP PER IL MEDIO ORIENTE) - I POTENTATI ECONOMICI A STELLE E STRISCE SI MUOVONO: ATTIVATO UN "CANALE" CON LE CONTROPARTI BRITANNICHE PER PREVENIRE ALTRI CHOC TRUMPIANI...

giorgia arianna meloni maria grazia manuela cacciamani gennaro coppola cinecitta francesco rocca

DAGOREPORT - MENTRE LE MULTINAZIONALI STRANIERE CHE VENIVANO A GIRARE IN ITALIA OGGI PREFERISCONO LA SPAGNA, GLI STUDIOS DI CINECITTÀ SONO VUOTI - SONDARE I PRODUTTORI PER FAVORIRE UNA MAGGIORE OCCUPAZIONE DEGLI STUDIOS È UN’IMPRESA NON FACILE SOPRATTUTTO SE A PALAZZO CHIGI VIENE L’IDEA DI NOMINARE AL VERTICE DI CINECITTÀ SPA, CARDINE DEL SISTEMA AUDIOVISIVO ITALIANO, MANUELA CACCIAMANI, LEGATA ALLE SORELLE MELONI, IN PARTICOLARE ARIANNA, MA DOTATA DI UN CURRICULUM DI PRODUTTRICE DI FILM “FANTASMA” E DOCUMENTARI “IGNOTI” – FORSE PER IL GOVERNO MELONI È STATA PIÙ DECISIVA LA FEDE POLITICA CHE IL POSSESSO DI COMPETENZE. INFATTI, CHI RITROVIAMO NELLA SEGRETERIA DI FRANCESCO ROCCA ALLA REGIONE LAZIO? LA SORELLA DI MANUELA, MARIA GRAZIA CACCIAMANI, CHE FU CANDIDATA AL SENATO NEL 2018 NELLE LISTE DI FRATELLI D’ITALIA - QUANDO DIVENTA AD DI CINECITTÀ, CACCIAMANI HA LASCIATO LA GESTIONE DELLE SUE SOCIETÀ NELLE MANI DI GENNARO COPPOLA, IL SUO COMPAGNO E SOCIO D'AFFARI. QUINDI LEI È AL COMANDO DI UNA SOCIETÀ PUBBLICA CHE RICEVE 25 MILIONI L'ANNO, LUI AL TIMONE DELL’AZIENDA DI FAMIGLIA CHE OPERA NELLO STESSO SETTORE…

consiglio europeo giorgia meloni viktor orban ucraina zelensky ursula von der leyen

LE DECISIONI ALL’UNANIMITÀ IN EUROPA SONO FINITE: IERI AL CONSIGLIO EUROPEO IL PRIMO PASSO PER IL SUPERAMENTO DEL VETO, CON L’ISOLAMENTO DEL PUTINIANO VIKTOR ORBAN SUL PIANO IN CINQUE PUNTI PER L’UCRAINA – GIORGIA MELONI NON POTEVA SFILARSI ED È RIUSCITA A RIGIRARE LA FRITTATA CON MATTEO SALVINI: NON ERA UN DESIDERIO DI TRUMP CHE I PAESI EUROPEI AUMENTASSERO FINALMENTE LE SPESE PER LA DIFESA? DI CHE TI LAMENTI? - ANCHE LA POLEMICA DEL LEGHISTA E DI CONTE SUI “SOLDI DEGLI ASILI CHE FINISCONO IN ARMAMENTI” È STATA AGILMENTE NEUTRALIZZATA DALLA SORA GIORGIA, CHE HA FATTO “VERBALIZZARE” LA CONTRARIETÀ DELL’ITALIA ALL’UTILIZZO DEI FONDI DI COESIONE…