aboubakar soumahoro marie therese mukamitsingo karibu

COOPERATIVA DEI MIEI STIVALI – IN TRE ANNI, DAL 2017 AL 2019, LA PREFETTURA DI LATINA HA MULTATO PER 490.000 EURO LA COOP KARIBU GUIDATA DALLA SUOCERA E DALLA MOGLIE DI ABOUBAKAR SOUMAHORO PER IRREGOLARITÀ NELLA GESTIONE DI 2.500 MIGRANTI – LA GRAN PARTE DELLE PENALI È STATA INFLITTA AI TEMPI DEL GOVERNO GIALLOVERDE, IN PRECEDENZA NESSUNO AVEVA NOTATO NIENTE DI STRANO…

Giacomo Amadori e Paolo Gianlorenzo per “La Verità”

 

Maria Therese Mukamistindo

In tre anni, dal 2017 al 2019, la Prefettura di Latina ha applicato circa 490.000 euro di sanzioni alla coop Karibu che sono state detratte da quanto dovevano ricevere. In quel periodo la ditta guidata dalla famiglia del deputato Aboubakar Soumahoro ha gestito più di 2.500 migranti. Dal 2014 al 2019 la Prefettura ha pagato, al netto delle penali, circa 26 milioni di euro per i servizi di accoglienza. Molte di queste penali sono state pagate ai tempi del governo gialloverde, precedentemente le multe erano poco consistenti. Non sappiamo se andasse tutto bene o ci fosse un approccio ideologico.

 

liliane murekatete e marie therese mukamitsindo

È lungo l'elenco di esperienze su cui può contare la coop Karibu, citate dalla presidente Marie Therese Mukamitsingo (la suocera di Soumahoro) in una presentazione dell'azienda inviata al Viminale: ben 23 progetti finanziati tra il 2004 e il 2021 per un valore complessivo di 62.251.803 euro. Quelli di importo maggiore sono stati approvati dal ministero dell'Interno, (ma ne compaiono alcuni della Presidenza del Consiglio dei ministri e della Regione Lazio). Per l'accoglienza dei richiedenti protezione internazionale ospitati nei Cas, i centri d'accoglienza straordinaria, il governo ha versato, come detto, tramite la Prefettura, 26 milioni di euro in sei anni. Ma ce ne sono anche un paio da 15 milioni di euro l'uno (30 complessivi) della durata di 15 anni (2004-2019). Uno per lo Sprar (il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) di Sezze e l'altro per quello di Roccagorga.

 

Cooperativa Karibu

Lunedì abbiamo raccontato della lettera proveniente dal ministero dell'Interno e datata 31 gennaio 2019 inviata proprio al Comune di Roccagorga dal dipartimento delle libertà civili e immigrazione del Viminale. L'oggetto della segnalazione era il «Progetto Sprar 2014-2016 in prosecuzione ammesso al finanziamento del fondo nazionale per le politiche e i servizi dell'asilo per complessivi 40 posti categoria ordinaria».

 

ABOUBAKAR SOUMAHORO VESTITO DA BABBO NATALE

Nel documento si minacciavano 18 punti di penalità che avrebbero potuto portare alla «revoca del finanziamento» per questi due motivi: «Mancato rispetto della percentuale di posti destinati al Sistema di protezione indicata nella domanda di contributo»; «mancata corrispondenza tra i servizi descritti nella domanda di contributo e quelli effettivamente erogati e/o mancata applicazione di quanto previsto dalle linee guida anche in termini di standard qualitativi e quantitativi». Una carenza, questa, che rischiava di comportare «il venir meno dell'intero impianto progettuale e degli standard di accoglienza integrata».

 

«La vicenda della cooperativa Karibu sta portando alla luce una serie di vizi nella gestione da parte degli enti pubblici ai quali la cooperativa erogava il servizio di accoglienza degli immigrati» è il commento dell'ex assessore di Roccagorga Lubiana Restaini. La quale ha portato avanti la sua battaglia contro questo sistema insieme con l'ex presidente del Consiglio comunale Maurizio Fusco.

 

marie therese mukamitsindo risponde alle domande degli ispettori

La Restaini è molto infastidita da quello che ha letto e sentito in questi giorni: «Per esempio l'ex sindaco Nancy Piccaro ha raccontato al vostro giornale di aver revocato il servizio affidato alla Karibu, ma non vi ha spiegato per quale ragione nello stesso giorno, il 22 dicembre 2020, con due distinte determinazioni, siano stati liquidati 13.250 euro e 24.233,49 euro per il ricalcolo dei pagamenti del progetto Sprar degli anni 2014 e 2015. Io e Fusco ci siamo domandati perché il Comune dopo 5 anni, a ridosso del Natale, abbia dovuto fare una ricognizione delle fatture pagate un lustro prima. Quando siamo venuti a conoscenza di queste operazioni poco chiare abbiamo preso le distanze. Fusco addirittura uscì dalla Lega ed entrambi ci siamo rivolti al Viminale e alla autorità preposte».

 

Infatti Fusco e la Restaini avrebbero presentato due esposti alla Procura di Latina, al Viminale e alla Corte dei conti sulla questione dei circa 37.500 euro liquidati alla Karibu a cinque anni di distanza «senza una precisa richiesta di ricalcolo da parte della coop» oltre che «senza autorizzazione ministeriale all'utilizzo di eventuali somme risparmiate».

 

liliana murekatete

Concluso il contratto per il progetto Sprar 2017-2019 il sindaco Piccaro, con una lettera firmata il 25 giugno 2019, espresse la volontà di portare avanti il progetto e il 29 ottobre 2019 la domanda di prosecuzione venne inserita sulla piattaforma ministeriale. Solitamente tale istanza viene avanzata in situazioni di particolare fragilità dei migranti oppure nel caso siano state risparmiate delle risorse, ma la proroga non può superare l'anno di durata.

 

«Il Comune nel 2020, con un accordo scaduto, ha liquidato quasi ulteriori 400 mila euro per i servizi di Karibu. Ma la convenzione 2016-2019 non prevedeva né estensioni, né proroghe e neanche rinnovi automatici. In base alla richiesta del Sindaco del giugno 2019, in attesa dell'esame della domanda da parte della commissione, un decreto ministeriale del 13 dicembre 2019 stanziò ulteriori 230 mila euro per sei mesi, precisando che l'affidamento dei servizi dovesse avvenire nel rispetto delle norme».

 

LILIANE MUREKATETE

Recentemente la Karibu ha lamentato il mancato pagamento di 90.000 euro per i servizi prestati e ne ha chiesto il saldo. Un revisore sta verificando insieme con il ministero che la doglianza sia legittima. Ieri all'ispettorato del lavoro Mukamitsindo ha incontrato tre suoi ex dipendenti rappresentati dal sindacalista della Uil Tucs Gianfranco Cartisano. La vertenza di due cittadini marocchini che hanno denunciato di aver lavorato in nero sia per Karibu che per il consorzio Aid è stata rinviata, anche se la loro vecchia datrice di lavoro non ha respinto l'accusa, ammettendo di fatto le retribuzioni fuori busta.

 

Invece è stata chiusa la pratica di conciliazione monocratica di S.D., assistita anche dall'avvocato Fabio Leggiero. La donna è stata alle dipendenze della Karibu dal 2016 all'ottobre 2022. Reclamava 22 mensilità e il tfr per un totale di 21.600 euro. La presidente Mukamitsindo avrebbe ammesso le proprie responsabilità: «Sì è vero. Abbiamo fatto i contratti e non abbiamo pagato gli stipendi. Ma eravamo in difficoltà» avrebbe dichiarato all'interno dell'ufficio, provando a dilazionare la rateizzazione. Alla fine le parti si sono messe d'accordo per completare il versamento del dovuto entro il gennaio del 2024. Nell'accordo si legge che la Mukamitsindo «riconosce quanto rivendicato dal lavoratore». Chissà se adesso pagherà per davvero.

marie therese mukamitsindo Aboubakar Soumahoro meme by giacomo manzotti

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