orso trentino

“MORDEVA E MI TRASCINAVA: COSÌ MI SONO SALVATO DA UN’ORSA” - PARLA IL PENSIONATO, ANGELO METLICOVEC, DOPO IL VIOLENTO ATTACCO IN UN BOSCO TRENTINO - E’ SOPRAVVISSUTO GRAZIE AL SUO CANE E A UN DIRUPO DOVE HA TROVATO RIPARO: “I MEDICI MI HANNO RICUCITO IL BRACCIO A BRANDELLI” - POLEMICA SULLA DECISIONE DI ABBATTERE L’ANIMALE

Leonard Berberi per il Corriere della Sera

 

orsoorso

Non ha avuto nemmeno il tempo di usare lo spray al peperoncino. L' orso - «una femmina e senza radiocollare» - era già lì. «Mi è saltata addosso, ho cercato di proteggermi, mi ha persino trascinato per qualche metro. Mi sono salvato grazie al cane e a un dirupo vicino». Angelo Metlicovec, idraulico 69enne di Cadine (Trento), è scosso e dolorante. Dal suo letto d' ospedale - e dopo aver subìto due microinterventi «per ricucire i brandelli di carne del braccio» - non smette di raccontare il suo incontro fin troppo ravvicinato con l' orsa che da ieri ha fatto divampare la polemica politica nella Provincia autonoma.

 

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Sono le 18.50 di sabato. Metlicovec sta camminando con il suo cane, Kira, «un meticcio di 35 chili». Il percorso è quello solito. La moglie lo porta in macchina per un tratto. Lui torna a casa a piedi lungo un sentiero che passa tra due laghi. «A un certo punto sento una presenza dietro: mi giro ed ecco l' orsa, a meno di due metri, in posizione eretta». L' uomo agita un bastone, cerca di spaventarla. Niente da fare. L' animale, ricorda, «mi aggredisce, inizia a cercare la testa per mordermi, così uso il braccio per proteggermi. Allora il plantigrado si concentra sui piedi e inizia a portarmi via». Kira abbaia sempre più forte. «Così tanto che l' orsa si distrae, cerca di occuparsi del cane - continua Metlicovec -: a quel punto cerco una via di fuga in un dirupo».

 

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L' aggressione non è finita. L' animale torna alla carica, inizia ad avvicinarsi al dirupo. «Ho preso un sasso e gliel' ho tirato». Poco dopo sparisce dalla visuale. «Ho aspettato alcuni minuti, mi sono accertato che non fosse più sul sentiero e ho chiamato i soccorsi». Soccorsi che arrivano, con l' elicottero, e lo portano su con un verricello, «tanto era impervia l' area». Ora Metlicovec non si sente più al sicuro. «Negli ultimi tempi diversi residenti hanno smesso di fare passeggiate in zona», sostiene. «Non ce l' ho con gli orsi, ma sono diventati forse troppi».

 

ORSOORSO

Per rintracciare il colpevole «i campioni di pelo saranno analizzati dal laboratorio di genetica della Fondazione Edmund Mach in San Michele all' Adige», conferma Claudio Groff, coordinatore del settore grandi carnivori del Servizio foreste e fauna della Provincia autonoma di Trento. Il malcapitato potrebbe aver incrociato KJ2, orsa in fuga - e con un «mandato di cattura» - da poco meno di due anni. Quasi tutti i plantigradi «sono mappati geneticamente», conferma Groff. Nel giugno 2015 KJ2 aveva aggredito un' altra persona nella stessa area. Quattro mesi dopo i forestali del Trentino l' avevano catturata, narcotizzata, dotata di un radiocollare e poi liberata in attesa dell' esame genetico. Ma nel 2016, «a inizio primavera l' orsa ha perso il dispositivo», fa sapere la Provincia autonoma. E da lì di KJ2 si sono perse le tracce.

 

ANGELO METLICOVECANGELO METLICOVEC

«Come la maggior parte degli orsi è elusiva, non è facile da avvistare», spiega Groff. In attesa dell' identificazione il presidente della Provincia di Trento Ugo Rossi ha deciso di rimuovere con urgenza l' animale colpevole dell' aggressione di sabato e «ha informato il ministro dell' Ambiente, Gian Luca Galletti». L' opposizione attacca. Per Maurizio Fugatti, consigliere provinciale trentino e segretario locale della Lega Nord, non viene garantita la sicurezza pubblica. Claudio Civettini (Civica Trentina) propone di fare «piazza pulita da questa invasione». Quanto basta a far insorgere gli animalisti. Il Wwf invita a «capire meglio cosa è successo».

 

SoccorsiSoccorsi

La Lav chiede di evitare che «l' orsa venga sacrificata sull' altare della politica». «Si parla di rimozione che in sostanza vuol dire uccidere», denuncia Massimo Vitturi. «Per questo abbiamo preallertato il nostro ufficio legale». Il timore è che si verifichi un altro «caso Daniza», l' orsa catturata nel 2014 - dopo aver aggredito un uomo - e morta perché non ha retto l' anestesia utilizzata per sedarla.

 

La fine del 2016 di orsi nella Provincia autonoma di Trento se ne contavano da un minimo di 49 a un massimo di 66. «La popolazione è sostanzialmente stabile negli ultimi quattro anni», calcola Groff. E in cosa consiste la «rimozione»? «L' orso viene posto in un' apposita area faunistica recintata».

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