SE PERMETTETE PARLIAMO DI EMORROIDI – GIÀ, QUEL TORTURANTE RODIMENTO DI CULO DI CUI HANNO SOFFERTO ANCHE NAPOLEONE, CARLO MARX, MARILYN MONROE E LIZ TAYLOR – INTERVISTA A GIOVANNI MILITO, PROCTOLOGO ALL’UNIVERSITA’ DI TOR VERGATA DI ROMA – “ATTENZIONE CON LE CURE-BUFALA DEI CIARLATANI. OGGI BASTA UN SEMPLICE E INDOLORE TEST AMBULATORIALE” – ‘’LUXURIA SOSTIENE CHE ‘PRENDERLO NEL DI DIETRO FA BENE ALLA PROSTATA’. SI TRATTA DI UNA SCIOCCHEZZA PERICOLOSA” - VIDEO
GIANNI MILITO
DAGO-INTERVISTA
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Se permettete parliamo di emorroidi. O, meglio, della sua patologia che fa soffrire milioni di italiani. Del resto, questa parola-tabù - trattandosi di affezione al sedere -, è stata sdoganata anche in televisione dal Dottor House, l’attore Huge Laurie, che rivolto a un paziente gli chiede: “Ehi! Le conosci le emorroidi? No. Allora va su Google e mangia un po’ di crusca invece delle frittelle”. Un invito alla prevenzione anche se sul web girano panacee (pomate e unguenti miracolosi) di ogni genere che aggravano soltanto i possibili rimedi di una rapida guarigione o di una soluzione radicale del problema.
Già, il “tormento dell’umanità” con il quale, dal Medioevo a oggi, ha dovuto fare i conti (in piedi, ovviamente!) personaggi illustri come Napoleone Bonaparte. Si narra, tra verità e leggenda, che nel corso della battaglia di Waterloo l’Imperatore francese ebbe un attacco tanto doloroso al deretano da impedirgli di salire a cavallo per seguire dall’alto quella che sarà poi la sua storica disfatta. Ma vittima delle emorroidi fu pure il filosofo Karl Marx proprio mentre vergava il “Il Capitale”.
In una lettera al suo amico e collega Friedrich Engels, il pensatore di Treviri si lamentava per il fastidio di quel tremendo malanno che gli impediva di ultimare l’opera: “Per finire il lavoro dovrei perlomeno essere in grado di sedermi… e spero solo che la borghesia se ne ricordi”. Dal che si potrebbe dedurre che la storia del mondo avrebbe avuto altri esiti se quell’insopportabile disturbo non avesse infierito sul papà del comunismo e sull’uomo di azione francese.
“Beh, non esageriamo…”, ci rassicura con un sorriso Giovanni Milito, esperto della materia e direttore del Master in Proctologia all’Università di Tor Vergata di Roma. “Anche molte donne famose, nascondendolo pure ai mariti, si sono dovute confrontare con questa fastidiosa patologia. Alcune sin dalla nascita trattandosi in certi casi di una malattia genetica: si racconta di Marilyn Monroe e Liz Taylor… Fino a qualche anno fa, infatti, le emorroidi colpivano più il cosiddetto lato debole che gli uomini. Da qualche anno c’è stato un certo riequilibrio tra i sofferenti di vario sesso”.
Una curiosità Prof Milito, perché ha deciso di farsi intervistare da Dagospia?
“Per alcune semplici ragioni. Ogni giorno a noi specialisti si presenta un gran numero di pazienti che invece di sottoporsi a un semplice test emorroidale (proctoscopia) si sono affidati ai consigli-bufala e alle cure non ortodosse dei guaritori imbroglioni che esercitano abusivamente in Rete. A ben guardare, nulla di nuovo. Già nel Seicento, lo studioso dei costumi inglesi, Francesco Bacone, illustrava bene lo smarrimento degli uomini di fronte alle malattie che per debolezza e credulità li portava a preferire il ciarlatano al medico dotto”.
Qual è la ragione di simili comportamenti da parte dei sofferenti di emorroidi?
rocco siffredi con crema per emorroidi
“Da sempre questa patologia dolorosa è considerata, sbagliando, come un’esperienza negativa e soggettiva giacché associata con una parte intima e pudica del suo corpo. Quanto a Dagospia, rompendo vecchi tabù e sia pure indirettamente, il vostro sito spesso affronta temi che riguardano le parti basse dell’umanità, compresi i suoi segreti piaceri… Quelli che il filosofo Foucault chiamava, appunto, ‘’L’Usage des plasir’’. Ma non è vero, come sostiene la pur simpatica Vladimir Luxuria, tanto per fare un esempio recente, che ‘prenderlo nel di dietro fa bene alla prostata’. Si tratta di una sciocchezza pericolosa, soprattutto se detta alla radio e rilanciata dal web…”.
Nessuno, insomma, dovrebbe pontificare o dire cazzate sui temi scientifici senza averne titolo?
cura emorroidi metodi naturali
“Esatto. Malattie come la patologia emorroidale non richiede cure miracolose ma di una diagnostica accurata per curarla e soprattutto prevenirla. Oggi tutto ciò è possibile - e in maniera indolore -, grazie a uno strumento di nuova generazione chiamato Proctoscopio. Uno strumento usa&getta che ci consente di valutare il grado della malattia prima di decidere altri interventi sempre se necessari. Il tutto richiede una breve visita ambulatoriale. E senza alcun imbarazzo da parte del paziente…”. (vedi video)
E se il “disagio anale’’ salisse a un grado superiore di prolasso così da richiedere alla fine un intervento chirurgico?
“Anche in questo caso ci vengono in soccorso dei nuovi strumenti, quale il bisturi a radiofrequenza che esegue in maniera indolore l’emorroidectomia evitando l’applicazione dei punti di sutura con la successiva applicazione del tampone. E ciò comporta un notevole sollievo per il malato poiché l’estrazione del tampone era molto dolorosa. Non c’è dubbio che grazie a questi strumenti d’avanguardia si ottengono dei vantaggi ineguagliabili per il paziente: minore durata dell’intervento chirurgico e ricovero in day hospital , riduzione del dolore nel periodo post operatorio e una più rapida guarigione delle ferite in appena una settimana”. (vedi video)
Un’ultima domanda, che forse andava posta all’inizio, come si manifesta il rodimento di sedere?
“Alt: in caso di sanguinamento bisogna prima di tutto escludere eventuali altre cause, quali tumore, diverticoli, polipi e malattie infiammatorie del colon. Ecco perché consiglio di sottoporsi a una colonscopia c he dovrebbe essere obbligatoria a partire dai cinquant’anni di età. E poi va ricordato che le emorroidi l’abbiamo sin dalla nascita. La malattia è rappresentata dal loro sanguinamento che produce, appunto, bruciore e tanti altri fastidi anali. Quando c’è un prolasso rettale, cioè quando le emorroidi interne fuoriescono dall’ano, esse si presentano come protuberanze (gonfiori) dure, dolenti e sanguinanti. Di qui la necessità dell’intervento perché non possono essere più riportate all’interno dell’ano. Meglio, ripeto, sottoporsi a un esame preventivo al primo insorgere di quello che voi, un po’ ruvidamente e popolarmente, chiamate rodimento di sedere”.