“LA REAZIONE ISRAELIANA È GIUSTIFICATA, IN PRINCIPIO” – LA LETTERA APERTA FIRMATA DA JURGEN HABERMAS, CONSIDERATO IL PIÙ GRANDE FILOSOFO VIVENTE: “IL MASSACRO INCESSANTE DI CIVILI A GAZA PREOCCUPA, E BISOGNEREBBE COSTRUIRE UNA PROSPETTIVA DI PACE, MA NON È PARAGONABILE ALLO STERMINIO INTENZIONALE DI HAMAS” – “NIENTE PUÒ GIUSTIFICARE LE REAZIONI ANTISEMITE, TANTO MENO IN GERMANIA. È INSOPPORTABILE CHE GLI EBREI SIANO DI NUOVO ESPOSTI A MINACCE…”
Estratto dell’articolo di Tonia Mastrobuoni per “la Repubblica”
«Le azioni di Israele non giustificano in alcun modo reazioni antisemite, e tanto meno in Germania ». Sull’infuocato dibattito scoppiato nel Paese che si macchiò ottant’anni fa della Shoah è intervenuto adesso il più grande filosofo vivente, Juergen Habermas.
L’allievo di Adorno e Gadamer che criticò ripetutamente Angela Merkel per l’austerità inflitta alla Grecia ha firmato una lettera con i politologi Nicole Deitelhoff e Rainer Forst e il giurista Klaus Guenther. La breve dichiarazione richiama già nel titolo un principio sacro su cui per anni […] rischiò di infrangersi l’Europa: “Fondamenti di solidarietà”.
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Scopo della lettera […] è esprimere solidarietà a Israele e affermare che alcuni principi «non dovrebbero essere in discussione». Il massacro di Hamas del 7 ottobre, definito «di una crudeltà insuperabile», e «volto esplicitamente a cancellare la vita ebraica in generale», ha scatenato una reazione israeliana che gli autori ritengono «giustificata, in principio».
Certo, preoccupa il massacro incessante di civili a Gaza, e bisognerebbe costruire «una prospettiva di pace». Ma qualsiasi riflessione […] non dovrebbe mai sfociare in uno «slittamento della misura del giudizio» tale da indurre a pensare che Israele intenda compiere contro i civili palestinesi un genocidio. Le due cose, ossia l’eccidio di Hamas e i massacri a Gaza, sostiene Habermas, non sono paragonabili, perché la reazione israeliana non è uno sterminio intenzionale.
[…] Habermas sembra guardare soprattutto alla Germania e ai veleni che stanno tornando a inquinare la vita pubblica tedesca. Niente può giustificare reazioni antisemite, si legge nella lettera, «tanto meno in Germania. È insopportabile che gli ebrei siano di nuovo esposti a minacce fisiche e che debbano avere paura di essere aggrediti per le strade.
Alla coscienza democratica e imperniata sul rispetto dei diritti umani che fonda la Repubblica federale si lega una cultura politica che alla luce dei crimini di massa del nazismo riconosce alla sopravvivenza degli ebrei e all’esistenza di Israele un valore centrale e da proteggere in modo particolare. Il sostegno a questi principi è fondamentale per la convivenza politica».
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