raffaele fitto giorgia meloni ursula von der leyen

FITTO ASPETTA SOTTO L'OMBRELLONE LA NOMINA IN EUROPA – IL “TRADIMENTO” DEI BALNEARI, CON LA SCELTA DI RINNOVARE LE CONCESSIONI COME IMPOSTO DALL’UE, È OPERA DEL FEDELISSIMO DELLA MELONI – DIETRO ALLA POSIZIONE DI PALAZZO CHIGI C’È LA TRATTATIVA PER PORTARE FITTO NEL NUOVO GOVERNO EUROPEO: L'OBIETTIVO È LA CASELLA DEL BILANCIO, CON DELEGHE AL PNRR E ALLA COESIONE (MA NON ALLA CONCORRENZA) – LE TELEFONATE FRA MELONI E VON DER LEYEN PRIMA DELLE VACANZE…

Estratto dell’articolo di Ilario Lombardo per “La Stampa”

 

RAFFAELE FITTO AL MARE

Mancano pochi giorni alle elezioni europee dello scorso giugno quando Raffaele Fitto lascia intuire che sulle concessioni balneari la soluzione tanto attesa dai gestori degli stabilimenti di fatto non c'è, e forse non ci sarà mai. Il ministro agli Affari europei, in politica fin da giovanissimo e di formazione democristiana, sa come dire qualcosa evitando di esporsi troppo: «Ora siamo in una fase in cui si vuole dare un segnale. C'è una discussione in corso alla quale stanno lavorando diversi ministeri e c'è un approccio teso a proporre una soluzione nelle prossime settimane».

 

È il 6 giugno. Le associazioni di categoria e gli imprenditori stufi di tutta questa nebbia di parole che si addensa sul futuro dei propri investimenti capiscono: il governo non darà la risposta attesa. […]

 

GIORGIA MELONI E URSULA VON DER LEYEN AL G7

La direttiva europea Bolkestein impone che i rinnovi avvengano tramite gare pubbliche, cosa a cui Fratelli d'Italia si è sempre dichiarato contrario. «Tuttavia – scrive quel giorno Mondo Balneare, uno dei siti più informati per la categoria – da quando è al governo, oltre alla proroga di un anno, (il partito di Giorgia Meloni, ndr) non ha approvato nulla di concreto».

 

Con le elezioni, e poi la formazione della maggioranza parlamentare che sostiene la nuova Commissione europea guidata ancora da Ursula von der Leyen, diventa chiaro che il governo della destra italiana avrà ancora meno margini di trattativa. La strada sembra segnata. E Fitto lo ha sempre saputo.

 

Tanto più che sin dall'inizio il suo nome è entrato nelle trattative di Meloni sulla poltrona da commissario che spetterà all'Italia. A Palazzo Chigi non vogliono sbottonarsi troppo sull'accordo con von der Leyen ma non viene smentita l'ipotesi che la premier potrebbe proporre solo il nome di Fitto alla presidenza dell'esecutivo Ue.

 

giorgia meloni raffaele fitto

L'annuncio dovrebbe avvenire nel Consiglio dei ministri previsto subito dopo il 25 agosto, di rientro dalle vacanze. Prima di partire per la Puglia, Meloni e von der Leyen si sono sentite al telefono per sigillare l'intesa. Da quanto fanno trapelare fonti di governo, a Fitto toccherebbe la casella del Bilancio irrobustita dalle deleghe al Pnrr e alla Coesione. Nessuna possibilità, a quanto pare, sulla Concorrenza, settore in cui l'Italia sconta il continuo mancato rispetto della normativa Ue [...]

 

È proprio a Fitto, anche per la sua lunghissima esperienza a Bruxelles, che si rivolge sempre Meloni per capire se e quando intensificare il braccio di ferro con l'Ue. Lo fa anche questa volta, ancora una volta, sulle spiagge. Fitto le spiega che sarebbe meglio orientarsi sulla soluzione che aveva immaginato il governo Draghi. Puntare agli indennizzi, magari rendendoli più corposi, cercando altre forme di tutele per gli imprenditori che, con la messa a bando delle gare, perderanno la propria attività. Il ministro ha capito prima di altri, e lo riporta alla premier, che l'Europa non accetterà altre proroghe. Inoltre, Fitto e Meloni sono consapevoli che questa volta anche il Quirinale si sentirebbe autorizzato a intervenire.

 

CONCESSIONI STABILIMENTI BALNEARI

Lo sanno, perché gli è stato già riferito informalmente, che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella non accetterà di firmare una norma di legge in cui si prevedano altri rinvii, che dopo l'apertura di una procedura di infrazione esporrebbero l'Italia a una sentenza della Corte di Giustizia europea.

 

Da tempo Fitto punta a chiudere la contesa con l'Europa su una base di maggiore realismo. Ma dentro Fratelli d'Italia e nella maggioranza le linee sono due. Le bozze che sono state fatte circolare nelle ultime ore, e che prevedono proroghe differenziate e pluriennali, sono una proposta dell'ala dei falchi, guidata da Riccardo Zucconi, deputato meloniano, con qualche conflitto di interesse sul tema, visto che nel suo curriculum è riportata l'attività di imprenditore sul litorale della Versilia.

 

PROTESTE DEI BALNEARI CONTRO IL GOVERNO

Più di qualcuno nel governo vede nelle anticipazioni di quelle bozze un tentativo di interferire in questi negoziati in mano a Fitto, su cui Meloni sta evitando in tutti i modi di prendere posizione. L'unico modo per non finire nel mirino di chi le rinfaccerebbe un'altra promessa tradita.

RAFFAELE FITTO AL MAREursula von der leyen giorgia meloni

Ultimi Dagoreport

cecilia sala donald trump elon musk ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - DAVVERO “I AM GIORGIA” SI È SOBBARCATA 20 ORE DI VIAGGIO PER UNA CENA A MAR-A-LAGO, QUALCHE SMORFIA CON TRUMP, E UN VAGO IMPEGNO SU UN MEGA CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO CON LA “SPACE-X” DEL CARO AMICO ELON MUSK (ASSENTE)? NON SARÀ CHE L’INDISCREZIONE LANCIATA DA “BLOOMBERG” È STATA RESA PUBBLICA SOLO COME PIETOSA COPERTURA PER IL FALLIMENTO DELLA MELONI SULLA QUESTIONE PRINCIPALE DELLA TRASVOLATA, IL CASO ABEDINI-SALA? CHE FINE FARÀ LA RICHIESTA DI ESTRADIZIONE DELLA “SPIA” IRANIANA, A CUI È LEGATA LA LIBERAZIONE DELLA GIORNALISTA ITALIANA, OSTAGGIO DI TEHERAN? QUEL TIPINO MUSCOLARE DI TRUMP ACCETTERÀ IL RINCULO? COSA CHIEDERÀ IN CAMBIO ALL’ITALIA, FANALINO DI CODA NELLE SPESE PER LA DIFESA? – DI SICURO LA FRAGILE E CAGIONEVOLE URSULA VON DER LEYEN NON AVRÀ GRADITO LE PAROLE DI TRUMP: “GIORGIA HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA”)

giorgia meloni e donald trump - meme by edoardo baraldi .jpg

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI SFOGLIA LA MARGHERITA: VOLO O NON VOLO A WASHINGTON IL 20 GENNAIO ALL'INAUGURAZIONE DEL SECONDO MANDATO DI DONALD TRUMP? - CERTO, LA STATISTA DELLA GARBATELLA È TENTATA, ANCHE PER NON DARE SODDISFAZIONE AL "PATRIOTA" MATTEO SALVINI CHE VUOLE PRESENZIARE A TUTTI I COSTI E SVENTOLARE LA BANDIERA "MAGA" DELLA PADANIA - LA POVERINA STA CERCANDO DI CAPIRE, ATTRAVERSO IL SUO CARISSIMO AMICO ALLA KETAMINA ELON MUSK, SE CI SARANNO ALTRI CAPI DI GOVERNO. IL RISCHIO È DI TROVARSI IN MEZZO AGLI AVARIATI SOVRANISTI ORBAN E FICO - UN’IMMAGINE CHE VANIFICHEREBBE I SUOI SFORZI (E SOGNI) DI PORSI NEL RUOLO DI PONTIERE TRA L'EUROPA DI URSULA E L'AMERICA TRUMP...

giovan battista fazzolari giorgia meloni autostrade matteo salvini giovanbattista

DAGOREPORT – IL FONDO TI AFFONDA: BLACKSTONE E MACQUARIE, SOCI DI AUTOSTRADE, SONO INCAZZATI COME BISCE PER L’AUMENTO DEI PEDAGGI DELL’1,8%. PRETENDEVANO CHE IL RINCARO FOSSE MOLTO PIÙ ALTO, AGGIORNATO ALL'INFLAZIONE (5,9% NEL 2023). MA UN FORTE AUMENTO DEI PEDAGGI AVREBBE FATTO SCHIZZARE I PREZZI DEI BENI DI CONSUMO, FACENDO SCEMARE IL CONSENSO SUL GOVERNO – SU ASPI È SEMPRE SALVINI VS MELONI-FAZZOLARI: LA DUCETTA E “SPUGNA” PRETENDONO CHE A DECIDERE SIA SEMPRE E SOLO CDP (AZIONISTA AL 51%). IL LEADER DELLA LEGA, COME MINISTRO DEI TRASPORTI, INVECE, VUOLE AVERE L’ULTIMA PAROLA…

trump musk xi

DAGOREPORT – DONALD TRUMP HA IN CANNA DUE ORDINI ESECUTIVI BOMBASTICI, CHE FIRMERÀ IL GIORNO DOPO L’INAUGURAZIONE: IL PRIMO INAUGURERÀ LA DEPORTAZIONE DI 9,5 MILIONI DI IMMIGRATI. MA IL SECONDO È ANCORA PIÙ BOMBASTICO: L’IMPOSIZIONE DEI DAZI SUI PRODOTTI CINESI - UN CLASSICO TRUMPIANO: DARE UNA RANDELLATA E POI COSTRINGERE L’INTERLOCUTORE A TRATTARE DA UNA POSIZIONE DI DEBOLEZZA. MA COME REAGIRÀ XI JINPING? CHISSÀ CHE AL DRAGONE NON VENGA IN MENTE DI CHIUDERE, PER LA GIOIA DI ELON MUSK, LE MEGAFABBRICHE DI TESLA A SHANGHAI…

salvini romeo

DAGOREPORT - CHI L'AVREBBE MAI DETTO: MASSIMILIANO ROMEO È IL PROTAGONISTA INDISCUSSO DELLA LEGA DI FINE 2024 - EX FEDELISSIMO DEL “CAPITONE”, È STATO L’UNICO A ESPORSI CONTRO IL SEGRETARIO, E OTTENERE LA LEADERSHIP IN LOMBARDIA – DOPO LA SUA SFIDA VINTA, ANCHE FEDRIGA È USCITO ALLO SCOPERTO CANNONEGGIANDO CONTRO L’EVENTUALE RITORNO DI SALVINI AL VIMINALE - CHE SUCCEDERÀ AL CONGRESSO? NIENTE: SALVINI HA IN MANO LA MAGGIORANZA DEI DELEGATI, E L’ASSEMBLEA AVRÀ CARATTERE PROGRAMMATICO. MA LA DISSIDENZA CRESCE…