tiemoue bakayoko fermato a milano

"NON CREDO SI TRATTI DI PROFILAZIONE ETNICA, MA DI UN TIPICO CASO DI PROFILAZIONE SOCIALE" - LUCA BOTTURA SUL CASO DEL MILANISTA BAKAYOKO, FERMATO E PERQUISITO CON LA PISTOLA PUNTATA ADDOSSO DA DEGLI AGENTI DI POLIZIA: "QUESTO PERCHÉ FEDERICO ALDROVANDI, GIUSEPPE UVA, STEFANO CUCCHI, NON ERANO NERI MA ATTENEVANO A UNA CATEGORIA PRECISA: QUELLI CAPITATI NEL POSTO SBAGLIATO AL MOMENTO SBAGLIATO. NELLE MANI, SOPRATTUTTO, DI CHI NON SAPEVA COME TRATTARLI CON CONGRUITÀ. O FORSE NON NE AVEVA ALCUNA INTENZIONE…"

Luca Bottura per “la Stampa”

tiemoue bakayoko fermato a milano

 

Milano, esterno giorno. Tre luglio scorso. Un ragazzone nero è appoggiato di forza alla portiera di una volante: il cofano era evidentemente non fungibile. Mentre l'agente perquisisce il sospetto, una sua collega tiene la pistola a due mani e la punta in direzione dell'uomo che siede in auto, una grossa auto, insieme al giocatore. Anche lui particolarmente pigmentato.

 

tiemoue bakayoko fermato a milano

La scena va avanti per alcuni interminabili secondi finché scende in campo un terzo poliziotto, il quale comunica ai colleghi che stanno verosimilmente ballando il flamenco su una deiezione canina - grossa, pure quella - dacché il ragazzone è un giocatore francese dell'Ac Milan e si chiama Tiémoué Bakayoko. Il perquisitore cambia a sua volta colore (schiarisce di colpo), abbassa il braccio che teneva sul collo del presunto reprobo, gli tira un'amichevole pacca sulla schiena. Dissolvenza a nero. Fine. La vicenda, emersa solo ieri grazie a un video non autorizzato pubblicato sui social, propone tre considerazioni.

 

tiemoue bakayoko fermato a milano

La prima è che da Serpico a Commissario Lo Gatto è un attimo, a volte, a dimostrazione che Nanni Moretti aveva ragione: non solo ci meritiamo Alberto Sordi, ma probabilmente lo custodiamo all'interno di ogni maschio italiano adulto. Scrivente compreso, ovvio.

 

La seconda è la confessione di un pregiudizio. Il mio. Sulla versione della Polizia, ossia che Bakayoko fosse incappato per errore nelle indagini susseguenti a una sparatoria tra nordafricani e senegalesi. Ero pronto a spargere amenità su un conflitto a fuoco misteriosamente tenuto segreto fino all'incidente col vip, quando ho avuto la bella idea di verificare la notizia: il 3 luglio scorso è avvenuta, in Corso Como, una sparatoria tra nordafricani e senegalesi. I giornali ne hanno scritto. Tutto vero.

 

tiemoue bakayoko fermato a milano

La terza ha a che fare con un altro pregiudizio, quello comunque rilevato da Amnesty International, non esattamente un circolo di burraco: la profilazione etnica di Bakayoko and friend. Ossia il modo tra il paternalistico e il minaccioso col quale non solo le forze dell'ordine ma noi italiani in genere ci rivolgiamo a chi ci pare "ospite". Un'accusa apparentemente ingenerosa, anche contando che negli Usa staremmo probabilmente piangendo un talento del football silenziato nel sangue. Eppure in quella clip mi è parso di udire distintamente i pensieri dell'agente sfortunato: «Oddio, adesso che cazzo mi succede?».

 

BAKAYOKO MILAN

Se Bakayoko avesse militato, chessò, nella Ternana, sarebbe stato congedato con qualche scusa in meno. Ma tanto è bastato perché l'operazione venisse sospesa all'istante. Voglio dire: ma se il giocatore o il suo amico fossero stati davvero pistoleri? Negli anni Settanta pure il proprietario del Monza, per dire, si faceva fotografare con una Beretta sul tavolo.

 

Tra le molte branche di cui non m' intendo (una lista per difetto: politica, giustizia, economia, abbigliamento, relazioni internazionali, piccolo bricolage, termodinamica non lineare) c'è la sociologia. Ma se posso permettermi una postilla all'assunto di Amnesty, non credo si tratti di profilazione etnica. Quantomeno non solo.

 

Penso che abbiamo assistito, grazie a un telefono malandrino, a un tipico caso di profilazione sociale. Questo perché Federico Aldrovandi, di cui ieri ricorreva l'uccisione da parte di quattro agenti, Giuseppe Uva, Stefano Cucchi, tutta la nutrita pattuglia dei Tso finiti male, non erano neri ma attenevano a una categoria precisa: i sincopati. Quelli capitati nel posto sbagliato al momento sbagliato. Nelle mani, soprattutto, di chi non sapeva come trattarli con congruità. O forse non ne aveva alcuna intenzione. Il problema è dunque culturale.

bakayoko

 

Quella vecchia e inaudita teoria che i cittadini sono uguali e come tali andrebbero trattati. Possibilmente con più perizia. Senza spianare le pistole quando magari non è necessario, senza ritrarle di scatto perché il tizio perquisito è in prestito dal Chelsea. Dal "tu" indiscriminato agli stranieri, agli abusi veri, è tutta discesa. E quando qualcuno formerà a tappeto i controllori, sarà sempre troppo tardi.

 

 

Articoli correlati

CHE DISAVVENTURA PER BAKAYOKO! IL CENTROCAMPISTA DEL MILAN E\' STATO FERMATO E PERQUISITO DA UN...

Ultimi Dagoreport

trump musk bitcoin

DAGOREPORT - A.A.A. ATTENZIONE ALLA MONETA: RITORNA MINACCIOSA SULLA SCENA GEOPOLITICA DEL MONDO - SUCCEDE CHE QUELLO SVALVOLATO ALLA KETAMINA DI ELON MUSK, DA QUANDO HA FINANZIATO LA CORSA PRESIDENZIALE DI DONALD TRUMP, SI È MESSO IN TESTA DI TRASFORMARE LA CASA BIANCA IN CASA MUSK. E COME “PRESIDENTE VIRTUALE” DEGLI STATI UNITI, L'UOMO PIU' RICCO DEL MONDO HA IN MENTE DI SOSTITUIRE LA MONETA REALE CON UNA VIRTUALE, CON UNA LEGGE CHE PREVEDA GLI ACQUISTI DI BITCOIN PER LE RISERVE VALUTARIE DEGLI STATI UNITI - MA FATTI DUE CONTI, ALL’AMERICA FIRST DI TRUMP CONVIENE DI TENERSI STRETTO IL SACRO DOLLARO CHE, AD OGGI, RAPPRESENTA LA MONETA DI SCAMBIO DEL 60% DEL MERCATO INTERNAZIONALE -NEL 2025 TRUMP DOVRÀ VEDERSELA NON SOLO COL MUSK-ALZONE CRIPTO-DIPENDENTE: IN CAMPO È SCESO PREPOTENTE IL PIU' ANTICO NEMICO DEL “VERDONE” AMERICANO: L’ORO…

maria rosaria boccia gennaro sangiuliano giorgia meloni

IL BOTTO DI FINE ANNO: IL 1 AGOSTO 2024 (DUE SETTIMANE DOPO IL TAGLIO SUL CAPOCCIONE) GENNARO SANGIULIANO FIRMO' IL DECRETO DI NOMINA DI MARIA ROSARIA BOCCIA A SUA CONSULENTE – IL DOCUMENTO SBUGIARDA “GENNY DELON” (CHE AL TG1 MINIMIZZO' IN MODO VAGO “MI ERA VENUTA L’IDEA DI NOMINARLA”) E SOPRATTUTTO GIORGIA MELONI, CHE MISE LA MANO SUL FUOCO SULLA BUONA FEDE DEL MINISTRO (“HA DECISO DI NON DARE L’INCARICO DI COLLABORAZIONE. MI GARANTISCE CHE QUESTA PERSONA NON HA AVUTO ACCESSO A NESSUN DOCUMENTO RISERVATO”) – L’ITER SI BLOCCO', DANDO IL VIA ALL’INCHIESTA DI DAGOSPIA CHE PORTÒ ALLE DIMISSIONI DEL MINISTRO. MA QUESTO DOCUMENTO APRE NUOVE DOMANDE: 1) PERCHÉ, DOPO UN PRIMO STEP, LA NOMINA NON È STATA FINALIZZATA? 2) COSA È AVVENUTO TRA IL GIORNO DELLA NOMINA, E IL 26 AGOSTO, GIORNO DEL DAGO-SCOOP? 3) QUALCUNO È INTERVENUTO A BLOCCARE LA NOMINA A CONSULENTE DELLA BOCCIA? 4) CHI SI È MOBILITATO PER SILURARE L'IMPRENDITRICE? 5) DAVVERO TUTTO È AVVENUTO A COSTO ZERO PER LO STATO? 

pierferdinando casini e matteo renzi nel 2009

DAGOREPORT – RENZI CI AVEVA VISTO GIUSTO: VOLEVA COME LEADER DEL CENTRO PIERFERDINANDO CASINI - PECCATO CHE L’EX PRESIDENTE DELLA CAMERA ABBIA DETTO DI NO NELLA SPERANZA DI ARRIVARE, UN DOMANI, AL QUIRINALE. MA IL SUCCESSORE DI MATTARELLA VERRÀ ELETTO SOLTANTO NEL 2029 E FINO AD ALLORA, CAMPA CAVALLO, PUÒ SUCCEDERE DI TUTTO E DI BRUTTO -  “PIERFURBY” POSSIEDE I CROMOSONI PERFETTI PER FEDERARE LE DIVERSE ANIME ORFANE DI UN PARTITO LIBERALE CONSERVATORE A FIANCO DEL PD: DEMOCRISTIANO, BUONI RAPPORTI CON IL VATICANO, POI NELLE FILE DEL BERLUSCONISMO FINO ALL'ARRIVO COME INDIPENDENTE, GRAZIE A RENZI, NELL'AREA PD, IL BELL'ASPETTO, L'ELOQUIO PIACIONE E I 40 ANNI IN PARLAMENTO... (SE L’AMORE PER IL DENARO NON L'AVESSE RINCOJONITO, CHISSÀ DOVE SAREBBE OGGI RENZI)

antonio tajani cecilia sala giorgia meloni ali khamenei

DAGOREPORT - CON UN MINISTRO DEGLI ESTERI (E UN GOVERNO) ALL'ALTEZZA, CECILIA SALA NON SAREBBE FINITA IN UNA GALERA DI TEHERAN - LA NOTIZIA DELL'ARRESTO A MILANO DELLA ''SPIA'' IRANIANA ABEDINI, SU "ORDINE" USA, E' DEL 17 DICEMBRE. DUE GIORNI DOPO LA SALA VIENE IMPRIGIONATA - BENE, CONOSCENDO LA "DIPLOMAZIA DEGLI OSTAGGI" PRATICATA DALL'IRAN (ARRESTI UNO DEI MIEI, IO SEQUESTRO UNO DEI TUOI), PERCHE' LA FARNESINA E PALAZZO CHIGI, SOTTOVALUTANDO I "SEGNALI" DELL'INTELLIGENCE-AISE, NON SI SONO SUBITO ATTIVATI PER METTERE IN SICUREZZA GLI ITALIANI IN IRAN? - SCAZZO CROSETTO-TAJANI - NON SAREBBE LA PRIMA VOLTA CHE IL GOVERNO MELONI SI TROVA A GESTIRE NEL PEGGIORE DEI MODI UN DETENUTO NEL MIRINO DI WASHINGTON (NEL 2023 IL RUSSO ARTEM USS). IL VICEMINISTRO AGLI ESTERI, EDMONDO CIRIELLI (FDI), GIÀ ANNUNCIA CHE LA “SPIA” IRANIANA ''POTREBBE NON ESSERE ESTRADATA, HA COMMESSO UN REATO SOGGETTIVO, NORDIO STA STUDIANDO LE CARTE” (A NORDIO E MELONI CONVIENE FARE IN FRETTA, PRIMA CHE TRUMP SBARCHI ALLA CASA BIANCA) - VIDEO

carlo freccero dago ferragni fagnani de martino meloni giambruno

TE LO DO IO IL 2024! - CARLO FRECCERO: “NELL’EPOCA DELLA NOTIZIA TAROCCATA, IL GOSSIP RAPPRESENTA IL PRESENTE DELL’INFORMAZIONE. E DAGOSPIA VINCE (IL 2024 È L’ANNO DEL SUO MAGGIORE SUCCESSO)’’ – ‘’ IDEOLOGIE NELLA POLVERE, IDEE NEL CASSETTO, IDEALI NEI CASSONETTI. ANCHE LA POLITICA È CONIUGATA A PARTIRE DAL GOSSIP. I DUE FAMOSI FUORIONDA DI GIAMBRUNO IN CALORE SONO DIVENTATI UN EVENTO POLITICO - DI FRONTE AL NUOVO DISORDINE MONDIALE, LA TELEVISIONE HA CHIUSO FUORI DALLA PORTA LA CRUDA REALTÀ E L’HA SOSTITUITA CON IL MONDO REALITY, IN CUI NULLA È SERIO, TUTTO È ARTIFICIO - OGGI IL VERO MISTERO DEL MONDO DIVENTA IL VISIBILE, NON L’INVISIBILE. E, COME BEN SAPPIAMO, TUTTO CIÒ CHE NON VIVE IN TELEVISIONE NON HA UNA DIMENSIONE REALE”

matteo salvini daniela santanche giorgia meloni renzi giovanbattista giovambattista fazzolari

DAGOREPORT – MATTEO FA IL MATTO E GIORGIA INCATENA LA SANTANCHÈ ALLA POLTRONA: SALVINI, ASSOLTO AL PROCESSO OPEN ARMS, TURBA QUOTIDIANAMENTE I SONNI DELLA MELONI CON IL “SOGNO DI TORNARE AL VIMINALE” – PER LA DUCETTA, PERÒ, IL RIMPASTO È INDIGERIBILE: TEME, A RAGIONE, UN EFFETTO A CASCATA DAGLI ESITI INCONTROLLABILI, SPECIE IN CASO DI RINVIO A GIUDIZIO PER DANIELA SANTANCHÈ – E COSÌ, ECCO IL PIANO STUDIATO INSIEME A “SPUGNA” FAZZOLARI: IL PROCESSO DI SALVINI ERA DI NATURA POLITICA, QUELLO DELLA “PITONESSA” È “ECONOMICO”, COME QUELLO SULLA FONDAZIONE OPEN CHE VEDEVA IMPUTATO RENZI. E VISTO CHE MATTEONZO È STATO POI ASSOLTO IN PRIMO GRADO, PERCHÉ LA “SANTADECHÈ” DOVREBBE LASCIARE? (C’È UNA GROSSA DIFFERENZA NEL CASO VISIBILIA: NON ERA MAI ACCADUTO DI UN MINISTRO ACCUSATO DI AVER TRUFFATO LO STATO IN MERITO A VERSAMENTI ALL’INPS…)