gaypride milano

MA HA ANCORA SENSO IL GAY PRIDE? - A MILANO VA IN SCENA L’ENNESIMA SFILATA DELL’ORGOGLIO OMOSEX MA AUMENTANO I GAY CONTRARI - CECCHI PAONE: “ESAGERATA LA PARTE CARNEVALESCA” - KLAUS DAVI: “NON CREDO CHE IL MONDO GAY VOGLIA IDENTIFICARSI PIÙ DI TANTO IN QUELLA COMPONENTE ESAGERATA E APPARISCENTE CHE SFILA”

Simona Voglino Levy per “Libero quotidiano”

 

GAYPRIDE A MILANOGAYPRIDE A MILANO

Insieme all' estate è tornato, caldo, puntuale e sudato, anche il gay pride. Ieri a Milano la manifestazione pomposa e colorata, come di consueto, ha sfilato dalla Stazione Centrale fino a Porta Venezia. Orgogliosa come piace a lei. Per alcuni pure troppo. E sul tema la discussione è sempre aperta, visto che sono in molti a ritenere che l' eccessivo folklore dell' evento - dove in mezzo a famiglie, signore attempate e giovanissimi variopinti danzano corpi desnudi e drag queen - possa addirittura essere controproducente.

 

GAYPRIDE A MILANO GAYPRIDE A MILANO

«Qui in Italia c' è uno sbilanciamento tutto a favore della parte carnevalesca», ci ha spiegato Alessandro Cecchi Paone. «Altrove al pride sfilano i poliziotti in divisa, gli avvocati in giacca e cravatta, i medici in camice.

 

Noi a tale risultato non siamo ancora arrivati. Ci sarebbe bisogno di un riequilibrio. Da questo punto di vista siamo in ritardo, ma col passare degli anni anche noi, come in Australia, in America, in Canada, arriveremo a una sfilata annuale in cui si celebra semplicemente la voglia degli omosessuali di non soffrire più e l' affermazione importante che gay, lesbiche e anche transgender hanno nella società a tutti i livelli e in tutti i mestieri. Senza nascondersi dietro al nudo o ai costumi colorati. L' eccessiva ostentazione può ancora essere controproducente, perché guardando il pride non arriva il messaggio vero, cioè quello che le persone omosessuali sono per lo più professionisti e persone normalissime».

GAYPRIDE A MILANO  GAYPRIDE A MILANO

 

Sulla stessa linea d' onda anche Klaus Davi: «Non credo che il mondo gay voglia identificarsi più di tanto in quella componente esagerata e appariscente che sfila al gay pride, ma non può nemmeno censurarla», ci ha spiegato. «Io credo che negli ultimi tempi il mondo omosessuale abbia fatto tesoro anche delle critiche, cercando di "imborghesire" un po' il gay pride.

 

GAYPRIDE A MILANO    GAYPRIDE A MILANO

In ogni caso, penso che oggi come oggi non interessi più a nessuno l' orientamento sessuale delle persone, non fa più notizia. Comunque, l' eccesso come immagine non identifica più un mondo che si è molto imborghesito: ormai ci sono capi di Stato, di banche, d' industria, che sono gay. Tutto considerato, comunque, non la ritengo una manifestazione nociva».

 

Per Costantino della Gherardesca, invece «il pride ormai è un evento folkloristico perché è legato alla causa della liberazione sessuale che va avanti da decenni. Per capire l' importanza di eventi come il pride, ed il fatto che siano una cosa positiva, bisognerebbe rileggere Ibsen. E ricordarci che la liberazione delle persone omosessuali ha seguito quella della donna».

 

GAYPRIDE A MILANO     GAYPRIDE A MILANO

Di poche parole Mauro Coruzzi, più conosciuto come Platinette: «Io dell' ostentazione ne ho fatto un mestiere, in qualche modo», ha commentato. «Mi limito a dire che non è detto che una persona omosessuale non possa essere un conservatore e che l' ostentazione è tanto carina quanto insopportabile per qualcuno, e capisco che possa esserlo».

 

Molto netta la posizione di Cristiano Malgioglio. «A me piacciono le iniziative quando non diventano carnevalate», ci ha detto. «Io l' ultimo gay pride l' ho fatto a Cuba con la figlia del Presidente Raùl Castro, Mariela. Lei ha fatto tantissimo per la comunità omosessuale. Un tempo ti tagliavano i capelli e ti buttavano in galera, ora le persone gay non vengono più discriminate», ci ha spiegato. «Lì la marcia è bellissima. Qui se si continua con l' ostentazione eccessiva non si va da nessuna parte e non si vincono neanche le battaglie: è giusto che il gay pride ci sia, ma non mi piace il carnevale di Rio».

GAYPRIDE A MILANO   GAYPRIDE A MILANO

 

Secondo Daniele Priori, militante per i diritti civili lgbt e segretario politico dell' associazione GayLib, tutta questa ostentazione «non è solo controproducente, è il contrario di ogni minimo buon senso». Ci ha detto anche che «quest' anno in particolare è stato scelto di dare un taglio ancora più trasgressivo alla manifestazione. Si sta rilanciando il tema della politica dei corpi, che è un tema anni '60, quando il corpo diventava strumento di provocazione, e adesso però diventa ridicolo».

 

BEPPE SALA AL GAYPRIDE A MILANOBEPPE SALA AL GAYPRIDE A MILANO

E ha aggiunto: «Fatte le unioni civili - e non grazie al gay pride, ma alla sentenza della Corte Europea dei diritti dell' uomo che ha condannato l' Italia - l' altra battaglia ora è per la step child adoption. E non si può pensare di avere la legittimità per parlare di adozioni e bambini andando per strada a esporre la mercanzia in maniera assolutamente provocatoria: vuol dire darsi la zappa sui piedi. Quello che manca a queste persone è l' onestà intellettuale, che invece è importantissima quando si parla di temi così rilevanti».

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)

giorgia meloni tosi matteo salvini luca zaia vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - MENTRE IL PD DI ELLY, PUR DI NON PERDERE LA CAMPANIA, STA CERCANDO DI TROVARE UN ACCORDO CON DE LUCA, LEGA E FRATELLI D’ITALIA SONO A RISCHIO DI CRISI SUL VENETO - ALLE EUROPEE FDI HA PRESO IL 37%, LA LEGA IL 13, QUINDI SPETTA ALLA MELONI DEI DUE MONDI - A FAR GIRARE VIEPPIÙ I CABASISI A UN AZZOPPATO SALVINI, IL VELENO DI UN EX LEGHISTA, OGGI EURODEPUTATO FI, FLAVIO TOSI: ‘’IL TERZO MANDATO NON ESISTE, ZAIA NON HA NESSUNA CHANCE. TOCCA A FDI, OPPURE CI SONO IO”

emmanuel macron ursula von der leyen xi jinping donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT – PER TRUMP L'EUROPA NON E' PIU' UN ALLEATO MA SOLO UN CLIENTE PER IMPORRE I SUOI AFFARI - ALL’INAUGURATION DAY CI SARÀ SOLO GIORGIA (QUELLA CHE, TRUMP DIXIT, "HA PRESO D'ASSALTO L'EUROPA") MA NON URSULA VON DER LEYEN - CHE FARE DI FRONTE ALL'ABBANDONO MUSK-TRUMPIANO DI UNA CONDIVISIONE POLITICA ED ECONOMICA CON I PAESI DELL'OCCIDENTE? - CI SAREBBE IL PIANO DRAGHI, MA SERVONO TANTI MILIARDI E VOLONTÀ POLITICA (AL MOMENTO, NON ABBONDANO NÉ I PRIMI, NÉ LA SECONDA) - L’UNICA SOLUZIONE È SPALANCARE LE PORTE DEGLI AFFARI CON PECHINO. L'ASSE EU-CINA SAREBBE LETALE PER "AMERICA FIRST" TRUMPIANA

giancarlo giorgetti francesco miller gaetano caltagirone andrea orcel nagel

DAGOREPORT – CON L'OPERAZIONE GENERALI-NATIXIS, DONNET  SFRUTTA UN'OCCASIONE D'ORO PER AVVANTAGGIARE IL LEONE DI TRIESTE NEL RICCO MERCATO DEL RISPARMIO GESTITO. MA LA JOINT-VENTURE CON I FRANCESI IRRITA NON SOLO GIORGETTI-MILLERI-CALTAGIRONE AL PUNTO DI MINACCIARE IL GOLDEN POWER, MA ANCHE ORCEL E NAGEL - PER L'AD UNICREDIT LA MOSSA DI DONNET È BENZINA SUL FUOCO SULL’OPERAZIONE BPM, INVISA A PALAZZO CHIGI, E ANCHE QUESTA A RISCHIO GOLDEN POWER – MENTRE NAGEL TEME CHE CALTA E MILLERI SI INCATTIVISCANO ANCOR DI PIU' SU MEDIOBANCA…

papa francesco spera che tempo che fa fabio fazio

DAGOREPORT - VOCI VATICANE RACCONTANO CHE DAL SECONDO PIANO DI CASA SANTA MARTA, LE URLA DEL PAPA SI SENTIVANO FINO ALLA RECEPTION - L'IRA PER IL COMUNICATO STAMPA DI MONDADORI PER LA NUOVA AUTOBIOGRAFIA DEL PAPA, "SPERA", LANCIATA COME IL PRIMO MEMOIR DI UN PONTEFICE IN CARICA RACCONTATO ''IN PRIMA PERSONA''. PECCATO CHE NON SIA VERO... - LA MANINA CHE HA CUCINATO L'ENNESIMA BIOGRAFIA RISCALDATA ALLE SPALLE DI BERGOGLIO E' LA STESSA CHE SI E' OCCUPATA DI FAR CONCEDERE DAL PONTEFICE L'INTERVISTA (REGISTRATA) A FABIO FAZIO. QUANDO IL PAPA HA PRESO VISIONE DELLE DOMANDE CONCORDATE TRA FABIOLO E I “CERVELLI” DEL DICASTERO DELLA COMUNICAZIONE È PARTITA UN’ALTRA SUA SFURIATA NON APPENA HA LETTO LA DOMANDINA CHE DOVREBBE RIGUARDARE “SPERA”…