ROSE ROSSI PER TE - LA MOGLIE DI PABLITO, FEDERICA CAPPELLETTI, RACCONTA COME LEI E LE FIGLIE STIANO CERCANDO DI SUPERARE LA MORTE DELL'EX CALCIATORE: "QUANDO LA MALATTIA LO STAVA CONSUMANDO MI CHIESE DI REGALARE I FIORI A OGNI COMPLEANNO DELLE NOSTRE BAMBINE, E COSÌ STO FACENDO. SIAMO STATI DAL PAPA, È UN MOMENTO UN PO' DI CRISI CON LA FEDE... SIAMO ARRABBIATI. PORTIAMO SEMPRE IN GIRO QUALCOSA DI PAOLO PER FARLO VIVERE CON NOI. E NELLA CHAT DEI CAMPIONI DEL MONDO DELL'82..."
Elvira Serra per il "Corriere della Sera"
Sua figlia cosa ha detto quando ha visto le nove rose rosse?
«È scoppiata a piangere. Anche se le aspettava, perché il 26 gennaio era stato il compleanno della sorella, che ne aveva ricevute 11. Ha detto solo: "Mi manca tanto papà, ma so che c'è"».
Federica Cappelletti è la vedova di Pablito, l'eroe del Mundial del 1982 scomparso lo scorso dicembre. Nelle ultime settimane di vita, quando si è reso conto che la malattia lo stava consumando, ha affidato alla moglie una preghiera: che le figlie non lo dimenticassero.
E le ha chiesto di regalare a ciascuna un mazzo di rose, tante quanti gli anni compiuti, per ogni compleanno senza di lui. Lei ha mantenuto la promessa. Il 7 maggio Sofia Elena ha compiuto 9 anni. Nel biglietto che accompagnava i fiori c'era scritto: «Auguri mia Principessa. Con tutto l'amore di sempre. Papà».
È stato difficile?
«Il compleanno di Maria Vittoria, a gennaio, è stato il più complicato, perché era passato davvero poco tempo dalla morte del padre. Però in qualche modo è stato anche un momento di gioia: era come avere Paolo con noi».
A febbraio siete andate dal Papa con Alessandro, il primogenito nato dal matrimonio con Simonetta Rizzato.
«È stato un momento molto forte, perché in questo periodo siamo un po' in crisi con la fede... Siamo credenti e continuiamo a esserlo, ma siamo anche un po' arrabbiati. Il Papa è una persona affettuosa e comprensiva, ha detto alle bambine di essere orgogliose del padre perché è stato un bell'esempio e a me e ad Alessandro che la sofferenza è una forma di preghiera».
Com'è vivere senza di lui?
«Paolo è con noi sempre. Sabato scorso siamo andate al mare, noi tre, e le bambine mi hanno chiesto di portare qualcosa del padre, in modo che ci fosse anche lui».
Che cosa?
«Lo facciamo ogni volta, dipende: magliette, maglioni, la copia della Coppa del Mondo... Sofia Elena e Maria Vittoria hanno creato un rapporto simbolico con il padre molto delicato: la grande, quando deve riflettere, va a rinchiudersi nella nostra stanza, dice che è la camera dei segreti dove incontra il papà; la piccola giorni fa mi ha detto: "Ho un segreto, ma lo sa solo papà"».
Cos'altro fa, lei, per mantenerne viva la memoria?
«Rivediamo continuamente i filmini in cui si sente la sua voce, lui che parla alle bambine o canta le canzoni di Venditti e De Gregori: le mettiamo anche in macchina».
Continua a scrivere nella chat dei ragazzi dell'82?
«Sì! Proprio oggi (ieri, ndr) abbiamo fatto gli auguri a Collovati per il compleanno. Loro sono straordinari, a breve ci incontreremo tutti in una serata in ricordo di Paolo. Un'altra persona meravigliosa è Mariella, la moglie di Scirea. Qualche giorno fa mi diceva: "Solo chi ha vissuto questo dolore lo può capire"».
Non è faticoso condividere il «suo» Paolo Rossi?
«No. Ho saputo da subito che c'era una parte di lui che apparteneva a tutti. Ma poi c'era il nostro privato: ho avuto la fortuna di viverlo e nessuno me lo potrà togliere».
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