rita duzioni

OH MY DOG! – PARLA RITA DUZIONI, L’AVVOCATESSA DI BERGAMO BLOCCATA NELLA SUA CASA IN KENYA DOPO CHE LA POLIZIA HA SEQUESTRATO IL SUO PASSAPORTO – LA 58ENNE E’ ACCUSATA DI OMESSA VIGILANZA DI ANIMALI: UNO DEI SUOI CANI HA MORSO LA BRESCIANA CHETRIN GELMI, CHE LAVORA NEL RESORT DI BRIATORE: “AVEVAMO CONCORDATO UN RISARCIMENTO DA 400 DOLLARI E GLIELI HO DATI. MA POI HANNO CAMBIATO LA DENUNCIA E ME NE HANNO CHIESTI 20MILA. E’ USANZA QUI ESTORCERE SOLDI AGLI ITALIANI. INIZIO AD AVERE PAURA PERCHÉ…”

Estratto dell’articolo di Ilaria Carra per www.repubblica.it

 

rita duzioni

Rita Duzioni è un’avvocata bergamasca di 58 anni che si trova in stato di arresto nella sua casa di Malindi. È accusata di omessa vigilanza di animale perché Simba, uno dei suoi cani di tre anni, «un Giriama, che è una tribù del posto, tipo un bastardino», lo scorso 16 aprile è scappato dal cancello mentre lei era in Italia e ha morso al polpaccio la bresciana Chetrin Gelmi, manager director del resort di Flavio Briatore “Lion in the Sun”, che si trova di fronte al residence dove la donna trascorre parte dell’anno. Avvocato penalista, bergamasca, 58 anni, le hanno sequestrato il passaporto e non può muoversi di lì.

 

RITA DUZIONI CHETRIN GELMI

Avvocato, per quanto dovrà restare lì?

«Non si sa, sto vivendo una vicenda kafkiana. Ma ora inizio ad avere paura perché sto rompendo uno schema».

 

Di quale schema parla?

«È usanza qui a Malindi estorcere soldi agli italiani. E io mi sto ribellando a questo sistema di corruzione che va avanti da troppo tempo […]».

 

Come sono andati i fatti?

«Quando ho saputo l’accaduto sono venuta qui. Mi sono subito accordata con la donna morsa per un risarcimento, mi ha chiesto 400 euro e glieli ho dati. […] Al mio ritorno lei si è rifiutata di compilarmi dei documenti. Pensavo fosse comunque finita lì».

lion in the sun malindi 4

 

E invece?

«Invece ha cambiato la denuncia contro di me. E a dicembre mi ha scritto che “informare il sig. Briatore ha dato ancora più rilevanza all’incidente” dicendomi di contattare il mio avvocato. E lì ho capito».

 

Che cosa?

«Che quando sarei tornata sarei stata arrestata. E così è stato. […]».

 

Ha contattato Briatore?

chetrin gelmi

«Certo, ci conosciamo da 30 anni, ma mi ha detto che era una questione personale della sua dipendente».

 

Cos’è successo dopo?

«Nell’udienza il suo avvocato si è avvicinato a me e mi ha mostrato un biglietto con scritto 2.990.000,00 scellini, circa 20 mila euro. […]. Un tentativo di estorsione bello e buono, che qui è una prassi, a cui io mi sono rifiutata. Poi ho nominato diversi avvocati ma li ho revocati: parlavano solo di quanto avrei potuto pagare tizio o caio. Sulle scale sono stata aggredita dall’avvocato della Gelmi, “adesso devi pagare fino all’ultimo scellino” mi ha detto: ho avuto l’impressione che fosse una questione razziale contro noi bianche».

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