UN EMERITO SFONDONE - IL “QUOTIDIANO DEL LAZIO” CALPESTA UN MERDONE  ANNUNCIANDO LA MORTE DI RATZINGER FIDANDOSI DI UNA “FONTE ATTENDIBILE” - NEGLI ULTIMI DUE ANNI GLI ALLARMI SULLA SALUTE DEL PAPA EMERITO SI SONO MOLTIPLICATI - ANCHE IN PASSATO, DA PAPA PACELLI A WOJTYLA, I "DECESSI APPARENTI" NON SONO MANCATI

Andrea Tornielli per www.lastampa.it

 

BERGOGLIO RATZINGER - PASTICCIO LETTERE

Che per il Papa emerito le forze fisiche stiano lentamente scemando e che Benedetto XVI si senta «in pellegrinaggio verso Casa», è un dato di fatto. È stato lui stesso ad affermarlo poche settimane fa. Ed è persino ovvio che un ultranovantenne si prepari giorno per giorno alla dipartita. Lo è un po’ meno che la fake news sulla morte venga pubblicata online, com’è avvenuto nel tardo pomeriggio di ieri, quando la testata online “il Quotidiano del Lazio? l’ha diramata, salvo poi ritirarla e chiedere scusa: si erano fidati - hanno spiegato - di una «fonte che ritenevamo credibile», ma che evidentemente credibile non era. 

 

RATZINGER

Se questa volta la frenesia di essere i primi a pubblicare ha giocato un brutto scherzo (si può star certi che la notizia della morte di un Papa, anche se emerito, non viene tenuta nascosta ma immediatamente divulgata), i lettori devono sapere che negli ultimi due anni questi allarmi sulla salute di Ratzinger si sono moltiplicati e ormai a cadenza quasi mensile i cronisti vaticani vengono interpellati dalle loro redazioni per verificare presunte “soffiate'' allarmistiche, le quali, nella maggior parte dei casi, circolano tra gli addetti ai lavori ma senza mai divenire pubbliche.

 

È il clima che i vaticanisti hanno respirato e vissuto per più di dieci anni nella lunga fase finale del pontificato di Giovanni Paolo II. Papa Wojtyla, tra i suoi tanti record ne può vantare due ai quali avrebbe certamente rinunciato volentieri: è il primo Pontefice contemporaneo la cui falsa morte è stata annunciata nella basilica di San Pietro durante una messa. 

madre teresa e joseph ratzinger

 

Accadde negli anni Novanta, mentre Giovanni Paolo II si trovava a Castelgandolfo: un anziano prelato che abitava in Vaticano accanto a un cardinale amico del Papa, avendo saputo che quest’ultimo era partito in fretta verso quella che allora era la residenza pontificia estiva, aveva dedotto che Wojtyla fosse passato a miglior vita. E al termine della messa celebrata alle 7 di mattina in San Pietro, a pochi e assonnati fedeli aveva chiesto di pregare per il Pontefice appena scomparso.

BERGOGLIO RATZINGER

 

Poi, uscito dalla basilica, si era reso conto che il Portone di Bronzo era stato aperto normalmente e non c’erano segni di lutto. Quando lo incontrò per la prima volta dopo l’incidente, Papa Wojtya scherzando gli chiese: «Monsignore, come sta?». Era accaduto anche di peggio nel 1996. A causa di un cortocircuito mediatico una TV latinoamericana, credendo che il Papa polacco fosse morto, aveva incominciato a trasmettere lunghi servizi e filmati commemorativi sul suo pontificato. 

 

Resta però a tutt’oggi insuperato come portata l’incidente avvenuto la mattina dell’8 ottobre 1958, quando un’importante agenzia di stampa italiana aveva diramato la notizia della morte dell’agonizzante Pio XII, provocando l’uscita di ben quattro importanti quotidiani in edizione speciale.

 

RATZINGER E IL GATTO

Non era vero, anche se il Papa sarebbe morto la notte successiva e il fatto provocò la protesta della Santa Sede nei confronti dell’Italia. All’origine dell’equivoco, un segnale che l’archiatra pontificio - il quale si era accordato in questo senso con alcuni vaticanisti - aveva promesso di dare, spostando la tenda di una determinata finestra del palazzo apostolico di Castel Gandolfo quando fosse sopraggiunta la fine di Papa Pacelli. Accadde che una suora, ovviamente ignara di tutto, spostò proprio quella tenda, attivando così il segnale. Il resto lo fece, anche in quel caso, la frenesia di arrivare per primi.

georg e joseph ratzinger col coro di ratisbona

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