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GIORGIA RISCHIA DI SPARARSI SUI PIEDI – LA MOSSA DI URSULA VON DER LEYEN, CHE PROPONE DI ESCLUDERE DAL PATTO DI STABILITÀ LE SPESE PER LA DIFESA, È SOLO UNA VITTORIA APPARENTE PER L’ITALIA. PERCHÉ SI TRATTEREBBE COMUNQUE DI NUOVO DEBITO, CHE VA A GRAVARE SULLE CASSE GIÀ IN ROSSO DEL TESORO –  MELONI VORREBBE CHE BRUXELLES METTESSE IN CAMPO UNA SORTA DI RECOVERY PLAN DEDICATO ALLA DIFESA. MA I PAESI FRUGALI FANNO MURO SUL DEBITO COMUNE – LA POSIZIONE SCOMODA DELLA TRUMPIANA GIORGIA, CHE DISERTA I SUMMIT DI PARIGI E MONACO IN ATTESA DI CAPIRE LE MOSSE DI DONALD…

Estratto dell’articolo di Ilario Lombardo per “La Stampa”

 

ursula von der leyen giorgia meloni - foto lapresse

Un passo verso la direzione auspicata dal governo della destra è stato fatto: Ursula von der Leyen ha rotto il tabù sulle spese della Difesa, che non andrebbero calcolate nella somma finale che definiscono i vincoli del Patto di stabilità europeo. L’annuncio della presidente della Commissione Ue è una scossa che risveglia Palazzo Chigi e scatena dichiarazioni trionfalistiche dei ministri competenti di riferimento, a partire da Guido Crosetto e Antonio Tajani.

 

Puro ossigeno finanziario per l’Italia, che, però, rischia di andare di traverso se non gestito adeguatamente, come si intuisce andando a fondo nella reazione cauta espressa da Giorgia Meloni. La premier pubblica una nota che non firma personalmente. Più genericamente scrive che il governo italiano «accoglie con soddisfazione l’annuncio riguardante nuove iniziative volte a incrementare gli investimenti nel settore della difesa come richiesto da tempo dall’Italia». [...]

 

giorgia meloni con guido crosetto nella camionetta dell esercito 5

La migliore soluzione per l’Italia – ci viene spiegato – sarebbe una sorta di Recovery Plan dedicato alla Difesa, una piattaforma di debito comune come quello ideato dopo la tragedia globale della pandemia da coronavirus. Nei viaggi degli ultimi mesi, appena Meloni ha intravisto una breccia nel muro della severità fiscale dei Paesi del Nord Europa, i più ligi al contenimento del deficit, la premier e i suoi consiglieri diplomatici hanno fatto riferimento più volentieri a un’ipotesi di spesa comune rispetto a quella dello scorporo dal debito.

 

DONALD TRUMP GIORGIA MELONI

Per una ragione semplice, che il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti potrebbe tradurre nella sua schiettezza: si tratta comunque di debito in più. I soldi per la Difesa sarebbero tenuti fuori dai vincoli di calcolo europeo, ma andrebbero lo stesso ad aggiungersi a una spesa corrente che già grava eccessivamente sulle casse dello Stato.

 

Se questa sarà la decisione ultima dell’Europa, l’Italia avrà meno alibi sulla capacità di raggiungere il 2% del Pil da destinare alle spese militari, come previsto da un accordo di dieci anni fa interno alla Nato. Una percentuale che Donald Trump minaccia di raddoppiare e che l’Ue vorrebbe aggiornare al 3% [...]

 

guido crosetto giorgia meloni - armamenti

Nelle parole del ministro degli Esteri Tajani viene esplicitato ancora meglio il timore del governo. Bene l’annuncio di Von der Leyen, sostiene il capo della Farnesina, perché servirà a dotarsi di una Difesa più competitiva, meno dipendente dagli umori di Trump, «ma – aggiunge – in nome dell’aumento delle spese militari non possiamo di certo tagliare le spese sociali».

 

[…]

 

La presidente del Consiglio che è stata presidente di turno del G7 fino a 45 giorni fa ha disertato due importanti appuntamenti europei. Al summit sull’Intelligenza Artificiale di Parigi, dove assieme al padrone di casa Emmanuel Macron erano presenti, tra gli altri, il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il premier indiano Narendra Modi, Meloni ha mandato il ministro del Made in Italy Adolfo Urso, nonostante l’AI fosse in cima all’agenda del G7 italiano. Il cerimoniale di Palazzo Chigi era invece pronto per la partecipazione della premier alla Conferenza di Monaco, ma anche in questo caso la scelta finale è stata di non esserci.

 

GIORGIA MELONI DONALD TRUMP - MEME BY EDOARDO BARALDI

Come confermano fonti diplomatiche, nei giorni precedenti erano stati attivati i canali con Washington per capire come si sarebbe mosso Trump con Vladimir Putin per spingerlo verso la tregua in Ucraina. L’annuncio del capo della Casa Bianca sul piano di pace ha ridotto in un angolo l’Europa e ha spiazzato Meloni, costringendola a una strategia di sommersione, in attesa di capire quali saranno le prossime mosse dell’imprevedibile presidente americano: se le consentiranno di ritagliarsi l’ambito ruolo di mediatrice tra Usa e Ue, o se renderanno inevitabile assecondare la naturale appartenenza a Bruxelles.

giorgia meloni e guido crosetto alla camera

 

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