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IL MANIFESTO POLITICO DI MARINA BERLUSCONI – NELL’INTERVISTA FIUME AL “FOGLIO”, LA PRIMOGENITA DEL CAV SPEDISCE UN MESSAGGIO ALLA MELONI: “MERITA STIMA E RISPETTO PER QUELLO CHE STA FACENDO. OGGI LA DESTRA ITALIANA RIESCE A MANTENERE UNA POSIZIONE DI PIENA ADESIONE AI VALORI DEMOCRATICI” (TRADOTTO: OCCHIO A NON ANDARE DIETRO A TRUMP E MUSK) – ESPONE LA SUA RICETTA PER L’EUROPA: “SERVE UNA DIFESA COMUNE, UNA POLITICA ESTERA COMUNE, UN DEBITO COMUNE” – SUI DIRITTI CIVILI MARCA LA DISTANZA DA GIORGIA: “SONO FAVOREVOLE AI MATRIMONI GAY, CONTRARIA ALLA MATERNITÀ SURROGATA. SUL SUICIDIO ASSISTITO, PENSO CHE CHI È AFFLITTO DA UNA MALATTIA INCURABILE E DOLOROSA HA IL DIRITTO DI PORRE FINE ALLA PROPRIA ESISTENZA CON DIGNITÀ…”
MARINA BERLUSCONI: STIMA E RISPETTO PER CIÒ CHE FA MELONI
MARINA BERLUSCONI DIVENTA CAVALIERA DEL LAVORO
(ANSA) - "In Europa, in questo momento, ci sono tante destre. Quella italiana - e credo che tutti dovrebbero dargliene atto - riesce a mantenere una posizione di equilibrio e piena adesione ai valori democratici. Mi lasci dire che chi si è inventato il nostro centrodestra trent'anni fa ci aveva visto lungo... Oggi viviamo una fase storica molto difficile e il ruolo di Giorgia Meloni è decisamente complesso: sono convinta che meriti stima e rispetto per quello che sta facendo". Lo dice Marina Berlusconi in un'intervista al Foglio.
"L'Europa deve svegliarsi. Troppo spesso l'appartenenza all'Unione è ancora vissuta come una cessione di sovranità, come se più Europa significasse meno Italia, meno Germania, meno Francia... Basta vedere quei movimenti che da una parte proclamano di voler rendere grande l'Europa e dall'altra predicano il motto di meno Europa e più sovranità.
GIORGIA MELONI MARINA BERLUSCONI - MEME BY EDOARDO BARALDI
Ma vale esattamente il contrario, perché la vera sovranità è saper rispondere al meglio ai bisogni dei cittadini e non può esserci sovranità nella solitudine, oggi meno che mai. Penso alla difesa comune, alla politica estera comune, al debito comune, al mercato unico dei capitali: tutti casi in cui l'unione fa la forza", afferma Berlusconi.
Secondo la presidente di Fininvest e Mondadori "sembra che il modo di pensare occidentale sia ormai condannato a oscillare come un pendolo tra convinzioni sempre più estreme. Abbiamo vissuto una lunga stagione di esagerazioni progressiste, oggi veniamo trascinati verso eccessi altrettanto radicali in senso opposto. Una dinamica preoccupante, nella quale anche i conservatori tradizionali vengono travolti dalle posizioni più reazionarie".
M. BERLUSCONI SUL FINE VITA, UN DIRITTO PER I MALATI INCURABILI
marina berlusconi - sergio mattarella
(ANSA) - Porre fine alla propria esistenza con "dignità" sia un "diritto" per i "malati incurabili", sulla cittadinanza si può procedere a "piccoli passi" per garantire "un'integrazione ragionevole", sì ai matrimoni gay ma non alla maternità surrogata: la presidente di Fininvest e Mondadori Marina Berlusconi torna a parlare di diritti, intervistata sul Foglio da Claudio Cerasa.
"Sono favorevole ai matrimoni gay. Guardi - ragiona Marina Berlusconi - se c'è qualcuno che dà valore alla famiglia, beh quella sono io. Avere una famiglia unita e solida è da sempre l'obiettivo principale della mia vita. Proprio per questo, sono convinta che la famiglia non possa essere ingabbiata in schemi e modelli standard, ma ognuno debba avere il diritto di creare la propria insieme alla persona che ama.
IL BACIO TRA GIORGIA MELONI E MARINA BERLUSCONI
Altro discorso - prosegue - è quello della maternità surrogata, su cui mi trovo contraria: qualcosa di intimo e profondo come la maternità non può trasformarsi in una mercificazione del corpo femminile. Per quanto riguarda invece il suicidio assistito, penso che chi è afflitto da una malattia incurabile e dolorosa debba avere il diritto di porre fine alla propria esistenza con dignità, ovviamente sulla base di una decisione presa in totale libertà e consapevolezza.
Ho tenuto per ultimo - sottolinea la presidente di Fininvest e Mondadori - l'argomento della cittadinanza per chi nasce in Italia perché su questo tema penso serva molta gradualità: posizioni troppo drastiche e ideologiche non fanno che generare eccessi in senso opposto. Servono piccoli passi in avanti, con l'obiettivo di un'integrazione ragionevole, senza pretendere di cambiare il mondo nello spazio di una notte, altrimenti la sindrome del pendolo colpirebbe ancora".