ANCORA BOTTE PER VENEZIA 70 – I FRANCESI PROPRIO NUN CE VONNA STA CO ‘STI PREMI - “THE GUARDIAN” INVECE SCRIVE UN ATTENTO ARTICOLO SU UN PROBLEMA PIÙ SERIO: L’ATTACCO DEL FESTIVAL DI TORONTO A VENEZIA

Marco Giusti per Dagospia

Ancora botte per Venezia 70. Infuriano le polemiche. Come ai bei vecchi tempi. I francesi proprio nun ce vonna sta co ‘sti premi romani. E Les Inrock oggi massacra non tanto il festival quanto le scelte delle giurie, intitolando l'articolo di Jean-Baptiste Morain, "Mostra de Venise: un palmarès d'une incohèrence totale", anche se non si nomina mai sua santità Bernardo Bertolucci.

Morain si lamenta di non aver visto il "Sacro Gra", ma demolisce come "orribili" alcuni dei film premiati, "La moglie del poliziotto" è "un film brutto e pretenzioso, il tipo di film da festival intellettuale ma non intelligente". Il film greco "Miss Violence" è "mediocre e provocatore, diretto da un regista senza talento che si prende per Michael Haneke ma più sadico e senza il rigore formale del cineasta austriaco". Scordati i migliori film del festival, cioè "Under the Skin" di Jonathan Glazer e "La jalousie" di Philippe Garrel.

In definitiva, per "Les Inrock", si tratta di "un palmarès che non assomiglia a nulla, una sorta di mèlange maldestro fra una volontà di radicalismo e il tentativo di far sposare la carpa e il coniglio (questo è un simpatico detto francese, tipo "capre e cavoli"). D'una incoerenza totale". Ce lo aspettavamo.

"The Guardian" invece scrive un attento articolo su un problema più serio. L'attacco del festival di Toronto a Venezia. L'idea, per la giornalista Catherine Shoard, era proprio quello di massacrare Venezia con una serie di film fortissimi da lanciare per la corsa all'Oscar. Il programma era il migliore che si fosse mai visto a Toronto, con anteprime incredibili. Ma il piano di stracciare la vecchia Mostra non ha funzionato. Perché?

"Primo per la qualità dei film di Venezia: sebbene il programma sembrasse più debole, sono arrivate sorprese inaspettate". Venezia è stata salvata, paradossalmente, dai film che più sono stati massacrati in sala, come "Under The Skin" di Jonathan Glazer, o non così amati dalla giuria, come "Philomena" di Stephen Frears o neppure messi in concorso, come "Gravity" di Alfonso Cuaron.

Il fatto è che proprio questi tre film, secondo "The Guardian", non solo si sono rivelati inaspettatamente buoni, ma sono tra i più probabili candidati alla corsa all'Oscar, a differenza dei film di un anno fa, sulla carta ottimi, come "The Master" di Paul Thomas Anderson e "To the Wonder" di Terrence Malick, che si sono poi rivelati deboli.

Questo rafforzerebbe oltremodo Venezia e le sue scelte artistiche. E Toronto se la prende in quel posto. Quanto alla polemica sul perché, infine, non sia stato presentato a Venezia l'atteso "12 Years a Slave", lo stesso regista, Steve McQueen, ha detto la sua, dichiarando che era un film sulla storia americana e non poteva che essere presentato in America. Mah! Questa non la beviamo.

 

BERNARDO BERTOLUCCI E HAIFA AL MANSOUR A VENEZIA bertolucci carrozzellaSACRO GRA DI ROSIsacro gra il teaser poster Sacro GRA cavalieredimalta under the skin x Under the Skin di Jonathan Glazer mostra cinema venezia film da non perdere H L "Philomena" di Stephen Frearsbrad pitt 12 years a slave 12 years a slave

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